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Iran: nuovo invito a Khamenei, Raisi e altri leader del regime a comparire davanti a un tribunale internazionale per genocidio e crimini contro l’umanità

Contemporanemente alla manifestazione degli iraniani in Svezia e all’appello della signora Maryam Rajavi, presidente eletta del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (NCRI), a mettere i leader del regime, in particolare Ali Khamenei ed Ebrahim Raisi e il capo della magistratura Gholam-Hossein Mohseni-Eje’i, sotto processo per genocidio e crimini contro l’umanità, il regime clericale e i suoi portavoce hanno chiesto ancora una volta il perseguimento dei Mojahedin del Popolo Iraniano (MEK/OMPI) per la morte di “più di 17.000” dei loro mercenari.

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Come ha più volte affermato, la Resistenza iraniana è favorevole a comparire in un tribunale internazionale al riguardo e invita nuovamente i leader del regime a farlo. Quell’invito era stato originariamente rivolto nel 2007, quando il regime presentò una denuncia per il lancio di mortai al quartier generale di Khamenei e per i casi del generale dell’IRGC Ali Sayad Shirazi, vice capo di stato maggiore delle forze armate del regime iraniano, noto come il macellaio del Kurdistan e di Assadollah Lajevardi, il macellaio della prigione di Evin.

La Resistenza iraniana ha anche affermato nel marzo 2021: “Accogliamo molto favorevolmente l’idea di comparire davanti a un tribunale internazionale con la partecipazione di Khamenei, Rouhani, Javad Zarif ed Ebrahim Raisi all’Aia o a Ginevra. Il regime può anche portare tutti i suoi querelanti. Naturalmente, la condanna a morte per il MEK (membri e sostenitori) che sono stati fermi nel loro sostegno all’organizzazione è già stata emessa da Khomeini. Quindi, se il regime non ha nulla da nascondere, deve immediatamente accettare la partecipazione di Khamenei, Rouhani e del suo capo della magistratura alla Corte penale Internazionale dell’Aia o in un tribunale internazionale a Ginevra o in qualsiasi altro tribunale internazionale sotto gli auspici delle Nazioni Unite”.

In precedenza, Massoud Rajavi, leader della Resistenza iraniana, aveva affermato nel febbraio 2009: “Ogni volta che un tribunale internazionale imparziale opera sulla base di principi e standard legali e giudiziari riconosciuti, diciamo al regime clericale: per favore, andiamo in tribunale… Siamo anche pronti a comparire in un tribunale per esaminare eventuali denunce contro di noi. Sono anche personalmente pronto e invito il leader supremo del regime clericale, se osa comparire in un tribunale internazionale, ad accettare di intervenire con la mia presenza”.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran

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