Napoli, rinnovo consiglio all’ordine ingegneri: un’elezione senza storia
Capodanno: “Occorre riformare l’attuale sistema elettorale”
Proposta l’elezione diretta del presidente dell’ordine
“ Nell’avanzare la mia candidatura – esordisce Gennaro Capodanno, candidato alle elezioni per il rinnovo del consiglio dell’ordine degli ingegneri di Napoli, per il quadriennio 2021-2025 -, ero partito dal convincimento che, nel corso della campagna elettorale, sarebbero stati organizzati momenti di dibattito democratico per consentire a tutti, nessuno escluso, i candidati di potersi confrontare, attraverso momenti d’incontro e di dibattito, da organizzare anche a distanza, tra di loro e con gli iscritti, su programmi e iniziative da mettere in campo. Purtroppo tutto ciò non è avvenuto, penalizzando principalmente quei candidati che, come me, sono scesi in campo da soli, rispetto a quelli che poi sono risultati inseriti in liste o cordate che, per la verità, non sono neppure previste nel regolamento per il riordino del sistema elettorale e della composizione degli organi di ordini professionali, varato con il DPR 8 luglio 2005, n. 169. Anche perché non risultano affatto chiari i meccanismi con i quali vengono confezionate le suddette liste, dal momento che le candidature, in questo tipo di competizione, sono individuali, così come riportato peraltro nell’elenco pubblicato sul sito internet dell’ordine “.
” Un aspetto che ha certamente una notevole ricaduta sulle elezioni è dato dall’evidente impossibilità. per il singolo candidato. di poter incontrare, organizzandosi da solo, tutti gli iscritti chiamati al voto, che, nella presente tornata, sono ben 12.694 – puntualizza Capodanno -. Ciò anche in considerazione del breve lasso di tempo a disposizione, dal momento che, in base alle norme vigenti, intercorre appena una settimana la pubblicazione delle candidature e l’inizio delle votazioni. In pratica occorrerebbe contattare mediamente poco meno di duemila elettori al giorno. Anche da questo semplice calcolo numerico, a mio avviso, nasce la scarsa partecipazione degli iscritti, molti dei quali potrebbero addirittura ignorare l’evento, anche in relazione alla scarsa pubblicizzazione che ne viene fatta “.
” Un’altra delle distorsioni, generate dall’attuale sistema elettorale, che, a mio avviso, andrebbe completamente riformato, è appunto la nascita e il proliferare delle cosiddette “liste” nelle elezioni ordinistiche, liste che, da quel che si riesce a comprendere, vengono create tra i candidati, sulla scorta della presentazione delle singole candidature, in base a criteri e meccanismi che sembrerebbero scaturire essenzialmente dalla maggiore possibilità di raccogliere consensi rispetto alla singola candidatura – sottolinea Capodanno -. Al riguardo i numeri sono chiari e significativi. Per il rinnovo del consiglio dell’ordine degli ingegneri di Napoli per il quadriennio 2021 – 2025, sono state presentate, alla scadenza del 18 agosto del 2021, solo 38 candidature, pari ad appena lo 0,3% degli iscritti all’ordine, 35 per la sezione A e 3 per la sezione B. 34 di questi candidati risultano organizzati in tre liste, due da quindici candidati ciascuna, quanti sono i consiglieri da eleggere, mentre una terza è formata solo da quattro candidati. Per differenza, dunque, restano appena 4 candidati, praticamente il 10% del totale delle candidature, che hanno accettato di correre da soli, ovviamente con ridotte, se non nulle, possibilità di poter essere eletti, per le ragioni suesposte, dal momento che non fanno parte di alcuna cordata “.
” In queste condizioni è evidente che si tratta di un’elezione senza storia, come peraltro già riscontrato in passato – puntualizza Capodanno -. Per questo, anche per incentivare una maggiore partecipazione, sia dell’elettorato attivo che di quello passivo, è auspicabile che si proceda, in tempi rapidi, a una revisione, con conseguente riforma, delle norme al riguardo vigenti per le elezioni degli organi degli ordini professionali, da effettuarsi con modalità telematica. da remoto. Volendo mantenere l’attuale normativa, a mio avviso, andrebbe vietata espressamente la possibilità di organizzarsi in liste precostituite, la qual cosa potrebbe avvenire anche attraverso la riduzione del numero di preferenze, portandole a un massimo di tre al posto delle quindici attuali, con la possibilità di una doppia preferenza di genere per i candidati della sezione A e di una per i candidati della sezione B dell’albo. Laddove, invece, si ritenesse di rivedere il tutto, consentendo che l’elezione ordinistica venga effettuata attraverso la presentazione di liste, bisognerebbe disciplinare le modalità per la loro composizione con un apposito regolamento, con le modalità anche per le candidature e per la successiva ripartizione dei seggi a disposizione, inserendo, a mio avviso, anche la possibilità dell’elezione diretta del presidente, il cui nominativo andrebbe indicato, per ciascuna lista, in modo che la scelta di chi andrà a ricoprire la carica venga fatta anch’essa dagli elettori “.