Convegno Aidda, le ricette al femminile per la ripartenza sostenibile
La presidente Giachetti: «Andare oltre le pari opportunità, il contributo delle donne indispensabile a garantire il futuro»
Orroli (Sud Sardegna), 18 settembre 2021 – «L’industria al femminile è in grado di proporre ricette e percorsi per la ripartenza, di offrire spunti per una nuova idea di impresa, capace di coniugare tradizione e innovazione, sviluppo e tutela dell’ambiente». Lo ha detto Antonella Giachetti, Presidente Nazionale di AIDDA (Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda) riassumendo il tema del convegno “Le donne tra passato e futuro. La forza di trasformazione delle donne, quali proposte per il futuro”, in corso a Orroli, in Sardegna.
L’evento è organizzato da AIDDA in collaborazione con la delegazione italiana del W20. Fra i relatori attesi, il sindaco di Orroli Alessandro Boi, il Presidente della Regione Christian Solinas e il viceministro dello Sviluppo Economico Alessandra Todde. «Aiutare le donne ad avere parità di diritti è un modo per riuscire a cambiare, a trasformare, il pensiero della nostra civiltà – ha detto la presidente Giachetti – Se la mentalità femminile non partecipa alle decisioni di organizzazione della nostra società, siamo destinati all’estinzione. La parola cura è un valore abbinato alle donne e la salvezza passa attraverso la capacità di far diventare la cura una dimensione antropologica della società. Le rivoluzioni si fanno partendo dal cuore delle persone».
Il convegno è l’occasione per far conoscere alcune realtà industriali femminili sarde che, partendo dalla tradizione e dal rispetto del territorio, hanno innovato processi e prodotti nel segno della sostenibilità economica, ambientale e sociale. C’è l’antica tessitura che produce tappeti dal design apprezzato in tutto il mondo e ci sono le attività legate al ciclo del grano – dal molino ai produttori di pasta – perfetto esempio di economia circolare. Ma anche imprese che utilizzano batteri per creare materie prime innovative.
«La Sardegna – ha detto la presidente Giachetti – viene raccontata come un territorio magico, dove alcune donne, attivando l’ancestrale valore della “cura”, hanno potuto agire sulla cultura e sulla trasformazione ecologica delle imprese».
Insomma, best practices da prendere a modello. «La transizione ecologica – ha spiegato la presidente Giachetti – non è il territorio della conservazione né dell’innovazione selvaggia. Deve essere il terreno di scelte di consapevolezza umana, nel rispetto di quelle regole fondamentali che presiedono alla vita e che l’hanno garantita fino ad oggi: le donne sono indispensabili per garantire questo equilibrio. Oggi più che mai, le donne devono non solo avere pari opportunità, ma devono urgentemente portare il loro contributo alle scelte che incidono sulla trasformazione dei vecchi modelli, per avviare quei processi fondamentali ad affrontare le sfide globali contemporanee dell’umanità. Il nostro futuro – ha concluso la presidente di Aidda – è una sfida enorme. Il futuro va generato oggi, con saggezza, abbandonando una visione predatoria basata su una concorrenza spietata tra interessi individuali, aziendali e nazionali. Bisogna assumere una visione di responsabilità e solidarietà, utilizzando un progresso tecnologico che tenga conto delle conseguenze sugli ecosistemi».
L’appuntamento è stato aperto dalla presidente AIDDA Delegazione Sardegna, Rosi Sgaravatti: «Generare, crescere, accudire e curare sono le attività che, con fatica e amore, accompagnano la vita di noi donne – ha detto – Anche nella vita imprenditoriale rispettiamo gli stessi valori, abituate alla navigazione sempre incerta delle aziende: rotte da correggere, venti contrari, imprevisti che come le sciamane cerchiamo di prevedere scrutando il cielo o interpretando i segni. Siamo capaci di dare vita ai nostri figli ma siamo capaci di fare nascere, crescere e diventare grandi anche le nostre aziende. Noi imprenditrici siamo generose, vogliamo condividere le nostre esperienze e i nostri saperi perché, prima di ogni cosa, siamo donne coscienti di essere essenziali in ogni ambito». La presidente sarda Sgaravatti ha quindi concluso con un «richiamo alla responsabilità per ogni donna e per ogni azienda, affinché ciascuna azione sia sempre più mirata alla sostenibilità piena e consapevole dei valori ambientali e umani».
Nel corso del convegno, il direttivo dell’Associazione Giulia giornaliste Sardegna ha messo in evidenza «la persistente presenza di stereotipi, di genere ma non solo» e gli effetti distorsivi che questo produce: «La circostanza innegabile di fronte alla quale ci troviamo – è il messaggio dell’associazione – è la presenza sempre più diffusa e rilevante delle donne nel mondo produttivo e imprenditoriale, anche in ruoli apicali, conseguenza delle competenze di elevato profilo acquisite e delle professionalità che esercitano sempre più anche in ambiti storicamente maschili», ma «anziché attribuire questo successo a uno stile di pensiero che sa far convergere concretezza e propensione alla visione, spesso se ne danno motivazioni intrise di radicate forme di sessismo».