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Rohingya: Save the Children, 164.000 bambini di Cox Bazar’s ritornano in classe

In totale solo 456.000 i bambini Rohingya che vivono nei campi. L’Organizzazione chiede al governo il ritorno in classe per tutte le fasce di età.

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Più di 164.000 bambini Rohingya che vivono nei campi rifugiati di Cox’s Bazar in Bangladesh sono tornati oggi in classe dopo una delle interruzioni scolastiche più lunghe a livello mondiale a causa del Covid-19. Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro, accoglie con favore la notizia della riapertura dei centri educativi che forniscono un’istruzione primaria ai bambini Rohingya.

I centri, gestiti da organizzazioni umanitarie, sono rimasti chiusi per 18 mesi, lasciando i minori di Cox Bazar’s più esposti al rischio di matrimoni precoci e lavoro minorile per aiutare le proprie famiglie a sopravvivere. In totale sono circa 456.000 i bambini tra i 900.000 rifugiati che vivono nei campi di Cox’s Bazar.

Dopo la diminuzione dei casi a livello nazionale e dopo che a Cox’s Bazar si è registrato un tasso di positività del 5% questa settimana rispetto al 30% di inizio agosto, il governo ha annunciato la riapertura dei centri educativi per i bambini dalla seconda alla quarta elementare. Le scuole del Bangladesh hanno riaperto il 12 settembre, ma i bambini Rohingya non avevano ancora ripreso le lezioni. A questo proposito, Save the Children ha chiesto al governo di consentire il ritorno in classe anche ad altre fasce di età e ha proposto un progetto pilota per applicare i programmi scolastici del Myanmar.

Taslim*, 9 anni, ha detto a Save the Children che sarebbe utile seguire il programma del Myanmar e avere insegnanti dal Myanmar: “Questo mi aiuterebbe a diventare un medico o un’insegnante e a realizzare i miei sogni”.

“Bisogna raddoppiare gli sforzi per fornire un’istruzione di qualità ai bambini Rohingya. Si devono sensibilizzare le famiglie per convincerle a rimandare i propri figli a scuola e bisogna rilanciare ed espandere il programma pilota per consentire ai bambini Rohingya di studiare nella loro lingua madre seguendo il curriculum del Myanmar” ha affermato Onno Van Manen, Direttore Regionale di Save the Children in Bangladesh, affermando che i bambini e le famiglie Rohingya vogliono riprendere un’istruzione di qualità.

Dal 2017, dopo l’esodo di quasi un milione di rifugiati Rohingya dal Myanmar verso il Bangladesh, Save the Children, con l’aiuto di insegnanti Rohingya e del Bangladesh, ha fornito un’educazione ai rifugiati Rohingya e alla comunità ospitante in 100 centri di apprendimento nei campi di Cox’s Bazar.

 

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