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Onestamente, e parlo come se dovessi trovarmi di fronte al Padreterno per l’ultimo giudizio finale, mi pare piuttosto sindacabile la modalità con la quale la Magistratura ribalta i giudizi dal nero al bianco e viceversa, come rovesciare un calzino. E mi riferisco all’ultima sentenza d’appello sulla trattativa Stato-Mafia di cui oggi si parla ovunque.

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Come si suol dire spesso, specie per bocca di chi vuol  mostrarsi rispettoso delle Istituzioni alle quali, pure io mi associo senza aggiungere nulla alle già tante polemiche in atto, mi si permetta almeno di fare una riflessione.

Coloro che hanno espresso il giudizio di primo grado hanno sbagliato tutto ? Faccio fatica a pensare che si sia trattato di magistrati incapaci, anzi  l’età che mi ci ritrovo alle spalle (sono del 1935), mi esime dallo stupore affermando tout court  che..l’abbondanza delle parole insite in un buon dizionario permette di cambiare i registri come si fa per uno strumento musicale. Insomma, per me è assolutamente inconcepibile fare delle conversioni ad U in una strada a doppia linea continua, stante le tante e gravi infrazioni che, nel caso di specie, hanno investito il codice penale e non quello della strada. Un mio vecchio professore di diritto diceva che le parole si lasciano dire….

Ci sono, in questo contesto,  delle condanne già passate in giudicato che parlano chiaro e che non depongono a favore di un cambiamento improvviso e deciso di rotta,  perché allora la pubblica opinione, io per primo, saremmo costretti a pensare che una buona parte della magistratura, se non é corrotta, quanto meno sarebbe incapace e quindi andrebbe rimossa.

Se poi si è deciso a questo modo per non screditare la figura dello Stato e quindi anche del Presidente della Repubblica nella sua veste anche di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, questo è un altro discorso, ma, di certo, da un simile modo di operare da parte della Magistratura, l’immagine resta, eccome !

Vedremo cosa succederà nel grado di giudizio successivo,  come pare voglia fare il PG di Palermo e dopo che la sorella di Borsellino (anche se ciò non può avere valore nel giudizio) ha detto che la magistratura è asservita alla politica !!!

Ove, per assurdo,  venisse ribaltata di nuovo la sentenza infatti  ogni Italiano potrebbe dire che, al teatrino della politica, si è aggiunto anche il gioco dell’oca nella magistratura, passatempo per chi non lo conoscesse, che si articola muovendo due dadi avanti ed indietro a seconda delle caselle…

Ma la Magistratura non può né deve “giocare” così !   Chi pagherà ora il “disturbo” a chi è stato in carcere ? Io, tu, noi Italiani !

Arnaldo De Porti

Belluno

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