Il 3 ottobre ho inviato alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli e ai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale competenti per la Campania una nota in cui segnalo e deploro le condizioni di estremo degrado di un settore della maestosa villa romana attribuita al puteolano Pollio Felice, edificata nel I sec. d.C. sulla scogliera di Punta Santa Fortunata del Capo di Sorrento (NA), presso la piscina naturale detta più tardi Bagni della Regina Giovanna. Ho rilevato l’incongruenza, a parer mio, da parte del suddetto ufficio periferico del Ministero della Cultura (MiC), di continuare a consentire l’esecuzione di scavi archeologici più a monte, nell’intento condivisibile di incrementare le conoscenze relative alle parti non ancora note del monumento, mentre a breve distanza manca qualsiasi forma di sorveglianza e controllo degli accessi ai settori del complesso già praticabili. Come testimoniano le immagini pubblicate nei giorni scorsi, a parte la proliferazione dei rovi, alcuni ambienti voltati risultano essere stati gravemente deturpati da scritte e disegni eseguiti sugli intonaci antichi con vernici di vari colori. Le strutture, inoltre, mostrano crepe e lacune che ne mettono a rischio la conservazione. Se il Comune di Sorrento, che annovera orgogliosamente la villa tra le sue meraviglie, non è in grado o non vuole intervenire per garantire a residenti e turisti una fruizione più decorosa del patrimonio culturale pubblico esistente nel suo territorio, il Ministero della Cultura non può limitarsi a stare a guardare, poiché la tutela, valore costituzionale prioritario, spetta principalmente allo Stato e la leale collaborazione tra amministrazioni pubbliche di diverso rango non può tradursi in alcun caso in complicità né in silenziosa indifferenza.
Margherita Corrado (Senato, Gruppo Misto) – Commissione Cultura