Advertisement

Lavoro, Aidda, “Gap per donne è in istruzione e formazione, serve colmarlo”

Antonella Giachetti, presidente dell’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda, commenta i dati raccolti da Ipsos secondo cui sono poche le giovani che studiano e lavorano nei settori Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics)

Advertisement

 

 

Roma, 19 ottobre 2021 – “La parità di genere, soprattutto nel lavoro, si costruisce partendo da istruzione e da formazione. Che da lì si deve partire lo dimostra anche il ridotto numero di donne che nel mondo universitario procedono con la carriera e il numero, ancora troppo esiguo,  delle donne che hanno il ruolo di rettori. Il pericolo è che il gap di genere possa in futuro aumentare senza adeguata formazione femminile tenuto conto della evoluzione dei lavori nel futuro. Deve essere posto rimedio a tutto ciò”. A dirlo è Antonella Giachetti, presidente di Aidda, l’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda.

 

Giachetti ha commentato i dati raccolti da Ipsos per il Barometro 2021 sull’equità di genere, diffusi al Women’s Forum G20, a Milano. In particolare emerge che sono poche le giovani che studiano e lavorano nei settori Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics), considerati il futuro dal punto di vista occupazionale. Il 47% dei lavori tradizionali rischia infatti di scomparire e la maggior parte di questi posti (65%) sono occupati attualmente da donne.

 

“In un piano di trasformazione del sistema c’è bisogno delle donne e del valore della cura di cui le donne sono naturalmente portatrici – ha aggiunto Giachetti -. Serve fare un salto di qualità, in modo da poter avere sempre più donne che studiano nei settori Stem: la tecnologia porterà sempre di più ad un minore impegno della risorsa del lavoro come sforzo fisico, ma questo processo trasformativo avrà bisogno di individui competenti, in grado di poter controllare le macchine monitorando che il loro utilizzo sia effettivamente sempre indirizzato al bene delle persone”.

 

“È necessario dunque – ha concluso – colmare il divario tra sessi, anche per una vera ripresa economica: è un modo per portare la dimensione della cura nella società ed evitare condizioni squilibrate da un punto di vista sociale, ambientale ed economico”.

 

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Advertisement
Articolo precedenteL’Umbria incubatore per l’Oleoturismo in Italia
Articolo successivoPremio letterario, giornalistico e fotografico “Azione contro la Fame”: i vincitori

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui