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«Il governo Draghi non può più mantenere alla guida della Sanità calabrese il commissario Guido Longo e i sub-commissari Michele Ametta e Angelo Pellicanò, soprattutto dopo la vicenda dei due decreti, annullati dal Tar, sui tetti di spesa ai privati, su cui ho appena interrogato i ministri della Salute e dell’Economia, visto che si rischierebbe una lievitazione delle spese». Lo afferma, in una nota, il deputato di L’Alternativa C’è Francesco Sapia, che alla Camera siede in commissione Sanità. «A Roma – prosegue il parlamentare di L’Alternativa C’è – è forte l’imbarazzo del ministro Roberto Speranza e dell’intero esecutivo per la conduzione della sanità calabrese, che è rimasta come era, se non è addirittura peggiorata, ai tempi della precedente struttura commissariale retta dal generale Saverio Cotticelli e dalla sua vice, Maria Crocco. In particolare, non si hanno più notizie – specifica il deputato di L’Alternativa C’è – della valutazione del Programma operativo, trasmesso alla fine dello scorso luglio da Longo, Ametta e Pellicanò ai ministeri vigilanti. L’approvazione di questo documento sbloccherebbe i primi 60 milioni stanziati dal governo e deliberati dal parlamento, addirittura alla fine dell’anno scorso, a favore del Servizio sanitario calabrese e dell’assunzione di personale, di cui abbiamo bisogno come il pane. La lentezza degli attuali commissari governativi, che peraltro nel tempo non si sono raccordati con i commissari aziendali, loro bracci operativi, sta creando situazioni insostenibili nella gestione dei servizi ospedalieri e territoriali. Non abbiamo notizie degli accertamenti, sui bilanci pregressi delle Asp né abbiamo capito quale sia l’idea, la visione e il progetto di Longo, Ametta e Pellicanò per migliorare l’assistenza sanitaria, per eliminare abusi e sprechi e valorizzare le professionalità in servizio. Anche sul pagamento delle indennità Covid permangono ingiustificabili lungaggini. Inoltre, pesano come un macigno le questioni di dettaglio relative all’utilizzo delle risorse statali destinate a fronteggiare la pandemia». «Continuerò a riempire il ministro Speranza – conclude Sapia – di interrogazioni puntuali e quotidiane, fino a quando non chiarirà ai calabresi se Longo, Ametta e Pellicanò siano insostituibili o meno, alla luce del loro più che discutibile operato».

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