Essere in ‘zona’, la dieta antifiammatoria che fa perdere peso
I consigli nel libro della nutrizionista Braga per non rinunciare al gusto
Roma – La ‘Dieta Zona’ è uno stile di vita che promette di assicurare il benessere psicofisico e allo stesso tempo di contrastare molte patologie croniche. Il suo ideatore è il medico statunitense Barry Sears. L’obiettivo, più che un controllo delle calorie ingerite è quello di essere un protocollo alimentare antinfiammatorio che si basa sulla risposta ormonale al cibo. Mantenendo ogni volta che mangiamo il giusto equilibrio tra proteine, grassi e carboidrati non solo ci si sente meglio, non si accusa la fame e a medio e lungo termine si evitano le malattie croniche e degenerative. Per capire in pratica qual è un menù tipo, se questa dieta è adatta a tutte le età e se fa perdere peso senza mortificare il gusto, l’agenzia di stampa Dire ha raggiunto la professoressa Gigliola Braga, biologa nutrizionista e docente presso l’Università di Torino e autrice del volume ‘La Zona Italiana’ che vanta la prefazione proprio dell’ideatore della famosa dieta.
– Si sente spesso parlare di ‘Dieta Zona’ ma quali sono I principi fondanti e soprattutto è per tutti?
“Per questo metodo non ci si basa tanto sulle calorie ingerite quanto piuttosto sulla risposta ormonale al cibo. Gli ormoni sono dei messaggeri chimici che intervengono in ogni funzione del nostro organismo e anche nella digestione. Questo equilibrio degli ormoni, prodotti in seguito alla digestione, si raggiunge attraverso l’assunzione di un pasto dove le proteine, I carboidrati e i grassi siano ben bilanciati. La risposta organica di benessere è sia immediata che a lungo termine perché controllando nel tempo l’infiammazione siamo in grado di prevenire molte malattie croniche. Si deduce quindi come questo modello alimentare può essere applicati a tutti: bambini, adulti e anziani”.
– Come dimagrire restando ‘in Zona’ e in salute? Qualche consiglio pratico?
“Dimagrire restando in salute è un obiettivo prioritario. La Zona adottata da molti per dimagrire nasce invece come protocollo alimentazione antifiammatorio come ho già accennato. Se invece il
nostro obiettivo è dimagrire- precisa Braga- questo metodo è ottimo perché si basa sul metabolismo prevalente dei grassi anziché dei carboidrati. Promuovendo il metabolismo dei grassi si comprende che nel caso in cui questi sono in eccesso possono essere rimossi e consentire di conseguenza un dimagrimento. Ma ripeto la zona è per tutti. E’ un valido strumento per chi desidera dimagrire e per coloro che vogliono affrontare meglio la vita in termini di performance ma anche di prevenzione”.
– Quali sono allora questi cibi giusti per dimagrire e prevenire le malattie croniche e degenerative nella popolazione italiana, che non sono così infrequenti a causa di un’età media molto elevata?
“Se attraverso la ‘Dieta Zona’ il paziente riesce bene a controllare gli ormoni ogni volta che mangia l’obiettivo è raggiunto. Può sembrare un discorso complicato ma non è così. Basta ad esempio a colazione mangiare un toast salato, ben ripieno, in modo da bilanciare bene l’introduzione dei carboidrati, delle proteine e dei grassi. In questo modo, bilanciando gli ormoni, il paziente evita il fenomeno delle ipoglicemie che dà come risultato: una fame continua, che spesso si verifica dopo due ore dall’assunzione a colazione di fette biscottate e marmellata; cali di concentrazione e di lucidità mentale. Molte volte tutto questo viene ricondotto alla stanchezza cronica e si sottovaluta l’ipoglicemia reattiva che si verifica quando un soggetto mangia troppi carboidrati portando l’organismo a produrre gli ormoni che inducono la ‘caduta glicemia’, conosciuta anche come il ‘calo di zuccheri’ che origina stanchezza e sbadigli continui”.
Inoltre, con la ‘Dieta Zona’ “si ha un controllo dell’infiammazione cellulare silente che nell’immediato non dà fastidi ma che a lungo termine porta a patologie corniche e degenerative che oggi sono in aumento. Nonostante abbiamo la fortuna, in una parte del mondo di avere molto cibo a disposizione forse non lo usiamo nel modo più corretto. Va compreso poi che molti alimenti oggi sono troppo processati e questo non fa bene al nostro organismo”.
– ‘Dieta’ per molti è sinonimo di menù giornaliero povero di calorie e di restrizioni che penalizzano il gusto e la vista. Lei tra le tante cose è anche autrice del volume ‘La Zona Italiana’ che vanta la prefazione proprio dell’ideatore di questa dieta e cioè Barry Sears. Può regale a chi ci sta seguendo una ricotta che ci faccia stare ‘in zona’ senza rinunciare al gusto?
“Non rinunciare al gusto è un aspetto molto importante. E’ un punto da non sottovalutare. Mangiare è anche gioia e la Zona assicura questo. Molte persone gradiscono molto di più un toast a colazione accompagnato da thè, caffè o latte. Sicuramente da donna di scienza ma anche di casa che cucina posso suggerire dei piatti gustosi e che consentono di restare in ‘Zona’, come il salmone al pepe rosa, le torte salate, il pesce che può essere preparati in diversi modi appetibili. L’accortezza da seguire è avere quella di preparare un pasto nel quale sia presente una quota di proteine pari ad un secondo, carboidrati che nel caso della ‘Dieta Zona’ sono soprattutto frutta e verdura e di grassi.
La frutta e la verdura contengono i polifenoli i quali concorrono, insieme agli Omega 3, a controllare sia l’infiammazione che gli ormoni di cui parlavo prima. Accanto a delle ricette semplici alla portata di tutti la ‘Zona’ contempla anche delle ricette molto elaborate. Ho collaborato con delle aziende ristoratrici di grandi alberghi che hanno preparato, sullo schema della ‘Dieta Zona’, dei menù gourmet eccezionali. Si può mangiare un po’ di tutto, il segreto è dosare gli alimenti giusti in ogni pasto. Se capita di uscire dalla ‘Zona’ non è un problema basta recuperare al pasto successivo e il danno è praticamente inesistente”, conclude Braga.
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