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La compagnia Cantiere Artaud va in scena con

 

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L’eco della falena

Sabato 20 novembre ore 21:15

Teatro Pietro Aretino di Arezzo / Rassegna Z GENERATION MEETS THEATRE

 

Il volto di Karin – studio

Martedì 30 novembre ore 21:00

Teatro Studio di Rovigo / Visioni – Teatro del Lemming

 

Cantiere Artaud, il collettivo di ricerca fondato ad Arezzo nel 2016 da Sara Bonci e Ciro Gallorano, torna con due importanti appuntamenti.

 

Sabato 20 novembre, alle 21:15, al Teatro Pietro Aretino di Arezzo nell’ambito della rassegna Z GENERATION MEETS THEATRE, andrà in scena L’eco della falena, spettacolo ideato e creato da Ciro Gallorano, che vede sul palco Davide Arena e Sara Bonci.

L’eco della falena, prima parte della Trilogia della memoria, è una ricerca sul tempo come ricordo, memoria felice e traumatica, che si fa assenza e mancanza, un tempo che scorre e porta via le persone care, che cura e invecchia il corpo, che trasforma le azioni in abitudine, un tempo che vorremmo possedere con violenza, ma che scivola dalle mani e si fa spesso paura del futuro in quanto ignoto.

Anime in attesa, ispirate alla vita e alle opere di Virginia Woolf, si materializzano in scena svelandoci la loro melanconica natura. La scrittrice britannica entra spesso in conflitto con l’entità “tempo” e si confronta con questo elemento meschino che deteriora i suoi personaggi dal punto di vista emotivo e fisico in Gita al faro, in Mrs Dalloway, in Orlando, ne Le onde.

Nonostante i riferimenti letterari, non ci sono personaggi né storia, ma figure e un luogo. Una donna ci guida nei meandri della sua stanza, che sta a rappresentare il suo mondo interiore. Sul fondo della camera ci sono due grandi porte chiuse, che rappresentano il futuro, uno spazio-tempo sospeso che ci invita a immaginare che cosa ci sia oltre. La donna è incapace di aprirle, forse per paura di ciò che non conosce, ma le porte si apriranno inevitabilmente per portare alla luce la memoria.

In scena ci sono pietre, strumento di punizione ma anche simbolo della costruzione, e acqua, sorgente di vita ma anche elemento di morte (Virginia Woolf si è suicidata annegandosi nel fiume Ouse), che con il tempo corrode e arrugginisce gli oggetti.

 

Il volto di Karin, seconda parte della Trilogia della memoria, trasporterà la ricerca in un luogo dove il tempo cronologico si ferma e si fa da parte per dare spazio a quello dei ricordi. Lo spettacolo, ispirato alle opere di Ingmar Bergman, sarà per la prima volta in scena sotto forma di studio il 30 novembre alle ore 21:00 al Teatro Studio di Rovigo, come esito di una residenza che si terrà dal 23 novembre, ospite del Teatro del Lemming.

 

Il volto di Karin prende il titolo dall’omonimo cortometraggio del regista svedese dedicato alla memoria della madre Karin Åkerblom, elegia iconografica al tempo che scorre e all’importanza di sedimentare la memoria, incarnata dalle fotografie.

Un luogo fisico, una stanza, sarà l’ambientazione che ospiterà un non-luogo, quello del sogno, unico in grado di rompere il tempo cronologico, di ricostruire la realtà del passato e farla coincidere con quella del presente. Nel sogno è possibile percepire come vive alcune persone che non ci sono più oppure che negli anni hanno mutato aspetto, è possibile avvertire noi stessi giovani, rivivere situazioni o sensazioni passate. Un’assenza può essere quindi colmata attraverso una realtà fittizia, quella onirica. La memoria è qualcosa di incorporeo, della quale il ricordo è una parte che ha la sua manifestazione privilegiata in un non-luogo, il tempo.

Nella realizzazione delle scene verranno prese come riferimento le opere dell’artista danese Carl Vilhelm.

 

L’ultimo capitolo della Trilogia sarà dedicato, invece, a À la recherche du temps perdu di Proust.

 

In allegato, comunicato stampa con cortese richiesta di diffusione, e foto.

Resto a disposizione per qualsiasi informazione.

Cordiali Saluti

Ufficio Stampa Cantiere Artaud

Maresa Palmacci tel. 348 0803972; palmaccimaresa@gmail.com

 

INFO:

 

L’ECO DELLA FALENA

Sabato 20 novembre ore 21:15 – Teatro Pietro Aretino di Arezzo – Via Bicchieraia 32, Arezzo

Scene e regia Ciro Gallorano

Con Davide Arena, Sara Bonci

Disegno luci Federico Calzini, Ciro Gallorano

Produzione Cantiere Artaud

Residenze artistiche Teatro Comunale di Bucine/Diesis Teatrango; Teatro Verdi di Monte San Savino/Officine della Cultura; MiBACT – Regione Umbria – CURA – Centro Teatrale Umbro

Con il sostegno della Regione Toscana – Settore Spettacolo; del MiBACT e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea” 2018

Spettacolo vincitore Bando Opera Prima 2020, finalista Direction Under 30 2020, Selezione In-Box 2021, finalista CrashTest Teatro Festival 2021

Foto di scena Valentina Gnassi

 

INFO E PREVENDITE

Officine della Cultura
via Trasimeno, 16 – Arezzo
tel. 0575 27961 – 338 8431111 biglietteria@officinedellacultura.org
dal lun. al ven. ore 10:00 > 13:00 e 15:30 > 18:00

Prevendite su www.ticketone.it Circuito BoxOfficeToscana

Biglietti

intero € 10, ridotto € 8, ridotto under 30 € 5

 

 

IL VOLTO DI KARIN – STUDIO

Martedì 30 novembre ore 21:00 Teatro Studio – Viale Orboni 14, Rovigo

Regia, luci e scene Ciro Gallorano

Con Davide Arena, Sara Bonci, Matilde Cortivo, Jo Kezich

Direzione tecnica Federico Calzini

Produzione Cantiere Artaud

Residenze artistiche polo di Manfredonia (FG)/Bottega degli Apocrifi, Teatro Verdi di Monte San Savino (AR)/Officine della Cultura, Teatro Studio di Rovigo/Teatro del Lemming, Fratta Santa Caterina (AR)/Sosta Palmizi

Con il supporto di TRAC_Centro di residenza teatrale pugliese

Con il contributo di Fondazione CR Firenze

 

INFO E BIGLIETTI

Teatro del Lemming

Centro internazionale di produzione e ricerca – il teatro dello spettatore

Teatro Studio, Viale Oroboni 14 – Rovigo

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria

tel. 0425 070643 info@teatrodellemming.it

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

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