Advertisement

Racconti dalla Siria
Le sanzioni internazionali e una popolazione allo stremo
Riportiamo le notizie dai progetti di Pro Terra Sancta in Siria. Il grave problema che affligge la popolazione è quello della povertà, da imputare alle sanzioni internazionali che dal giugno 2020 hanno imperversato sui territori della Repubblica Araba Siriana.

Gentili colleghi,

Advertisement

la Siria vive una situazione di povertà estrema dovuta alle sanzioni internazionali, che prostrano la popolazione.

Ecco le notizie che ci riporta il nostro staff operante in Siria:

Oggi in Siria la guerra sta andando avanti, nel silenzio generale; ma più della guerra, è la povertà ad essere un problema per la gente. E la povertà deve essere imputata alle sanzioni ‘Caesar’, decise il 17 giugno 2020 dal governo statunitense per colpire i territori sotto il controllo di Bashar al-Assad.

Le sanzioni hanno messo in ginocchio la popolazione, prima delle istituzioni (come è stato chiaro da subito ai giornali locali). A causa delle misure internazionali contro la Repubblica Araba Siriana, non è più possibile commercializzare prodotti derivati dagli idrocarburi, da cui i profitti sono sempre stati alti. Questo ha messo in ginocchio la classe media, che negli ultimi due anni stava cercando di rilanciarsi, pure in mezzo alle difficoltà ingenerate dalla pandemia.

Le sanzioni ‘Caesar’ stanno impedendo ogni genere di importazione di beni di consumo, dalle automobili, agli elettrodomestici ad ogni altro bene di utilizzo comune.

Questo si accompagna ad una crisi energetica devastante, con una disponibilità di corrente elettrica che ad oggi si aggira intorno alle due ore al giorno, concentrate negli orari dei pasti per consentire alla gente di cucinare.

I progetti di Pro Terra Sancta

Se fino a qualche tempo fa si poteva parlare in Siria di un tentativo di rinascita e di rilancio, adesso si è costretti a tornare alla distribuzione di aiuti emergenziali. Dai progetti di sviluppo, si è tornati in una logica di assistenza, soprattutto a Damasco e ad Aleppo.

Sia a Damasco che ad Aleppo, Pro Terra Sancta ha due centri d’emergenza attivi da vario tempo. A questo link si trovano foto del centro d’emergenza di Damasco, e a quest’altro link foto di quello di Aleppo.

A Damasco, capitale della Repubblica Araba Siriana, Pro Terra Sancta ha aperto un centro d’emergenza presso il convento francescano di Bab Touma. Lì, l’Associazione assiste più di 700 famiglie (più di 3000 individui) e centinaia di individui singoli. La maggior parte dei beneficiari soffrono per le sanzioni internazionali, che li hanno privati di tutto, oppure sono sfollati giunti a Damasco a seguito dei combattimenti nel Nord e nell’Est del Paese. Nel centro sono distribuiti beni di prima necessità, voucher per l’acquisto di gasolio e beni per l’infanzia. 1.200 persone ricevono nel centro di Pro Terra Sancta un aiuto medico, sotto forma di voucher e di facilitazioni per l’acquisto di medicinali.

Ad Aleppo, nel Nord del Paese, Pro Terra Sancta ha dovuto gestire le conseguenze del fatto che il fronte ha attraversato per due anni la città, spaccandola in due. Nel centro d’emergenza che è stato aperto, l’Associazione assiste più di 26.000 persone, dando loro acqua, cibo, vestiti e beni di prima necessità. Più di 1000 sono i bambini sotto i tre anni (dati 2020) per i quali vengono distribuiti nel centro pannolini e latte in polvere. Grande attenzione è data anche ai malati: sono più di 5.000 quelli che si riferiscono al centro d’emergenza di Pro Terra Sancta ad Aleppo, e a tutti vengono finanziate cure, medicine ed assistenza sanitaria continuativa.

I bambini in Siria

In Siria non si può sperare nella pace e nella rinascita se non si lavora seriamente con i bambini e per i bambini. È nella vita dei piccoli che deve cominciare a verificarsi un’educazione alla pace.

L’assistenza ai bambini è ciò che Pro Terra Sancta offre nel suo progetto, situato ad Aleppo, Un nome e un futuro. Lì una donna musulmana straordinariamente forte, la dottoressa Benan Kayyali, lavora fianco a fianco con Pro Terra Sancta e con i francescani della Custodia di Terra Santa per portare avanti percorsi di supporto psicologico per i bambini attraverso l’arte. Nel centro di Aleppo sono oggi assistiti più di 1.000 bambini.

Il progetto Un nome e un futuro offre poi un aiuto concreto alle donne, spesso reduci da storie drammatiche di stupri e di abusi da parte di miliziani estremisti. La dottoressa Benan Kayyali offre loro un’opportunità di riscatto attraverso percorsi di alfabetizzazione.

La situazione in Siria

In questi ultimi giorni, il governo U.S.A. sta prendendo coscienza della gravità delle condizioni della popolazione siriana. Il 24 novembre scorso, è stato approvato dal Dipartimento del Tesoro un emendamento al Regolamento sulle Sanzioni Siriane, che permette, come si legge nella nota ufficiale, “di espandere l’autorizzazione vigente legata alle attività di alcune Organizzazioni Non Governative (ONG)”. L’emendamento ha avuto validità a far data dal 26/11.

Importante sembra essere la concessione, esplicitamente riconosciuta nel documento che presenta l’emendamento, riguardante “l’acquisto di prodotti derivati dal petrolio raffinato di origine siriana”. Uno sblocco importante per il mercato petrolifero siriano, atteso ansiosamente soprattutto dalla classe media. Resta comunque vietata ogni forma di importazione del petrolio siriano negli Stati Uniti.

Gli U.S.A. sono anche al centro di una revisione del dossier relativo al bombardamento della città di Baghuz, nel Sud-Est della Siria, avvenuto il 18 marzo 2019, in cui hanno perso la vita un’ottantina di civili, per lo più donne e bambini.

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Advertisement
Articolo precedente CUOA Graduation Day: MBA imprenditori
Articolo successivoGREENPEACE: ARRIVA IL CALENDARIO 2022, DEDICATO QUEST’ANNO ALL’ATTIVISMO

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui