Secondo l’ONU Berlusconi è comunista
L’Italia ha preferito non votare
Potremmo anche dire che per decisione dell’ONU la più famosa torre pendente del mondo sia quella di Barguna Sadar nel Bangladesh, o che il cavallo bianco di Napoleone fosse di colore nero. Potremmo anche sostenere e trovare conferma che aveva fatto bene la sindaca Virginia Raggi quando ha inserito in un video l’arena romana di Nimes (Francia) per rilanciare la gara di golf internazionale che si sarebbe tenuta presso un circolo romano di golf. Insomma rendiamo ai fenici la Sardegna e combattiamo tutti quanti per sostenere Milano come città fondata dagli austriaci.
“Ma stiamo scherzando” dovrebbe essere la reazione di gran parte dei lettori di questo articolo e allora perché questo preambolo? Perché non resta che sdegnarsi quando certa politica riesce a portare la propria ignoranza in auge, tanto da falsificare la Storia provata. Se ne infischia invece la diplomazia italiana quando ancora una volta le Nazioni Unite si schierano contro Israele, in questo caso nella ratifica di quanto l’Unesco aveva deciso nel 2016: il Monte del Tempio di Gerusalemme non ha nulla di ebraico.
Si tratta di un ulteriore schiaffo alle radici ebraico-cristiane, come desiderato dai discendenti del Gran Mufti Haj Amin al-Husseini, grande amico di Adolf Hitler e zio di Yasser Arafat. Uno sberleffo avallato da paesi come il nostro, che non si sono opposti, forse per mero leccaggio, per ipocrisia o paura dei paesi petroliferi, o forse per tacito antisemitismo-antisraelianismo-antisionismo di alcuni. Certamente per ignoranza.
La “Risoluzione di Gerusalemme” è stata approvata con 129 voti a favore contro 11. L’Unione Europea, come spesso accade quando si parla della capitale d’Israele, ha assunto una posizione intermedia perché da una parte ha detto che quando si parla del Monte del Tempio non si esclude il carattere ebraico del luogo, dall’altra, invece, molti paesi aderenti hanno approvato la risoluzione.
La città di David fu costruita un migliaio di anni prima di Cristo, ma se qualcuno volesse opporsi anche a questo non avrebbe che porre il quesito all’assemblea di New York e sicuramente entrambi diventerebbero arabi. Il Muro del Pianto è ebraico mentre le moschee vi furono costruite al di sopra nella seconda metà del secolo VII dopo Cristo. Il Muro è quanto resta del secondo Tempio, quello di Erode, iniziato verso l’anno 19 a.C. e distrutto da Tito nel 70 d.C. e gli ebrei pregano accanto a quel muro da 2.000 anni, ritenendo che quel punto sia il più sacro disponibile sulla faccia della Terra. Va ricordato che l’Islam è nato nel VII secolo dopo Cristo, cioè dopo un altro ebreo. La moschea al-Aqsa sorge sull’area sacra del Tempio di Gerusalemme, che venne incendiato all’epoca dell’imperatore Tito e dove, all’epoca dell’imperatore Adriano, venne costruito un tempio dedicato a Giove Capitolino e l’intera città venne denominata Aelia Capitolina. Successivamente, in epoca cristiana, venne edificata una basilica dedicata alla Vergine Maria. Con la conquista musulmana di Gerusalemme, dall’anno 674 è stata realizzata la moschea sulle rovine della chiesa.
Ebrei, Romani, Cristiani, poi Mussulmani. Possono creare la spianata delle Moschee ma non la Storia: quella va avanti ed a nessuno si dovrebbe dare l’opportunità di infangarla. Il voto dell’ONU offende quanto la negazione della Shoah.
Alan Davìd Baumann