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Manovra, Garavini (IV): “Imu, per Aire prima casa, è un’ingiustizia. Da Italia Viva battaglia per esenzione”

 

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Roma, 20 dic. – “Grazie al nostro impegno, già lo scorso anno siamo riusciti a ottenere l’agevolazione al 50 per cento sull’Imu sulla prima casa per i pensionati residenti all’estero. Riuscendo a superare i vincoli posti da una misura di infrazione europea che pendeva sull’Italia. Ora il nostro obiettivo è estendere l’esenzione, in risposta alle istanze dei nostri connazionali. Che richiedono giustamente di usufruire dell’esenzione sulla prima casa, analogamente a chi risiede in Italia”. Lo dichiara la senatrice Laura Garavini, Vicepresidente commissione Esteri e Vicecapogruppo vicaria Italia Viva-Psi.

“Dallo scorso anno, infatti, grazie al nostro lavoro parlamentare, i pensionati Aire con contributi in Italia e in un Paese europeo, hanno nuovamente ottenuto l’esenzione Imu sulla prima casa di proprietà in Italia, per la metà dell’importo. Un’agevolazione che è stato possibile reintrodurre dopo mesi di personale confronto con i tecnici del ministero dell’Economia e con il sostegno delle colleghe ed i colleghi di Italia Viva tutta. Ora è importante che questa misura sia potenziata nella prossima manovra, attualmente al vaglio della commissione Bilancio in Senato, attraverso l’approvazione di uno specifico emendamento da me presentato. Che prevede l’ampliamento dell’esenzione sull’Imu per questa stessa categoria di pensionati Aire”.

“L’auspicio è che, come accaduto lo scorso anno, anche stavolta si registri la convergenza degli altri gruppi. E che si approvi quella che è una misura di buon senso. Sulla quale si è espresso anche il Mef nel mese di giugno. Ribadendo, attraverso la risposta a una mia interrogazione, come coloro che abbiano maturato contributi anche figurativi in Italia e in un ulteriore Paese europeo possano usufruire dell’agevolazione sul pagamento dell’Imu sull’immobile posseduto in Italia e non locato”.

“In questo modo veniamo incontro alle esigenze degli italiani residenti all’estero, che sono tenuti a pagare le tasse come se fosse seconda casa, nonostante sia l’unico immobile di proprietà. Un peso fiscale troppo elevato che rischia di indurre i connazionali oltreconfine a vendere l’immobile italiano. Disperdendo così il legame con le nostre comunità” conclude la senatrice.

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