Leggendo il Decreto ministeriale 2 dicembre 2021 n. 431, a firma dell’on. Franceschini, che istituisce il “Tavolo permanenteper la circolazione delle opere d’arte”, si resta stupiti constatando che l’Amministrazione è sottorappresentata (per quantità e qualità) rispetto agli operatori economici del settore, che fanno capo al “Gruppo Apollo”. Con i colleghi senatori Angrisani, Granato e Lannutti, ho depositato una interrogazione per sapere se il Ministro non consideri inopportuno e contraddittorio creare un tavolo per elaborare proposte al riguardo e farvi poi sedere, per conto del dicastero che da Costituzione ha compiti prioritari di tutela del patrimonio storico artistico nazionale, solo l’Ufficio legale e 6 direttori generali, cioè la parte tecnicamente meno ferrata (ma più esposta ad eventuali pressioni politiche) degli uffici MiC istituzionalmente interessati all’argomento. Di contro, il decreto riserva un seggio ai rappresentanti delle maggiori sigle del commercio di oggetti d’arte, a due legali di riferimento del settore e alla giornalista del Sole 24 Ore più attiva sui temidell’economia della cultura. Abbiamo perciò chiesto a Franceschini: “se non ritenga doveroso aprire il tavolo anche a coloro che, lavorando per lo Stato, sono i veri esperti del settore (“Servizio IV – Circolazione” della Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio del MiC, Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Avvocatura dello Stato), invece di dimostrare ancora una volta ai mercanti d’arte la sua solidarietà di neoliberista, fino al punto, per non metterli a disagio, di escludere dal tavolo i loro ‘avversari naturali’.” Sconcertante è soprattutto l’assenza di un rappresentante dei Carabinieri TPC, corpo specializzato che vanta un bagaglio indiscusso di competenze in materia di circolazione di beni culturali e (a parole)è motivo di orgoglio e prestigio per lo stesso Ministro.
Margherita Corrado (Senato – Gruppo Misto)
