FOTO: Emilio Tadini, Viaggio in Italia, 1971, Acrylic on canvas, 200 x 300.5 x 3 cm. Courtesy: Gió Marconi, Milan / Jorge Pardo, Installation view, Gió Marconi, Milan, 2006 / Louise Nevelson, Untitled, 1976-1978, Black painted wood, 125 x 248 x 48 cm. Courtesy: Gió Marconi, Milan / Kerstin Brätsch, Installation view, Full-Fall presents Kerstin Brätsch (Poll’ahu’s Cure), Gió Marconi, Milan, 2016. Photo: Andrea Rossetti / Trisha Baga, Installation view, FREE INTERNET, Gió Marconi, Milan, 2014. Photo: Filippo Armellin / André Butzer, Installation view. Gió Marconi, Milan, 2021. Photo: Fabio Mantegna.
GióMARCONI
presenta
il programma 2022
23 dicembre 2021. Importanti protagonisti del Novecento come Emilio Tadini e Louise Nevelson, giovani donne come Kerstin Brätsch e Trisha Baga, artisti di fama internazionale come André Butzer e Jorge Pardo, sperimentazione attraverso linguaggi e pratiche differenti – dalla pittura alla scultura, dalla performance ai video, dal design all’architettura – sono i cardini della stagione espositiva 2022 di GióMARCONI.
Dopo il successo delle ultime esposizioni dedicate a Emilio Tadini dalla Fondazione Marconi, a febbraio torna una mostra dedicata all’artista e intellettuale milanese che intrattenne un’intensa relazione di lavoro e amicizia con Giorgio Marconi.
Da fine marzo, in occasione dell’Art Week milanese, torna per la terza volta a esporre in galleria l’artista e scultore cubano Jorge Pardo, il cui lavoro esplora l’intersezione tra pittura, design, scultura e architettura contemporanei.
Sempre in primavera, negli spazi della sede di via Tadino 15, verrà dedicato un importante omaggio alla scultrice ucraina, naturalizzata americana, Louise Nevelson.
Da maggio a luglio, in concomitanza con l’apertura della Biennale di Venezia, la galleria presenta la terza personale della pittrice tedesca Kerstin Brätsch.
In autunno, invece, torna in galleria per la seconda volta l’artista americana di origine filippine Trisha Baga, tra le giovani film-maker e artiste più innovative e attive della sua generazione. La sua pratica include dispositivi e medium differenti, tra cui installazioni, sculture, performance e video.
Accanto a lei un altro ritorno, quello dell’artista tedesco André Butzer, tra i più interessanti della sua generazione.