Media e TV: Se la pensi in modo diverso sei attaccato e, in ogni caso, bloccato
È nei momenti di crisi (essenzialmente di tipo socio-culturale) che si rivela il vero volto di un Paese e, più in generale, di un sistema. Per ragioni di dignità culturale, diciamo così, sarebbe opportuno non più seguire o quasi, la TV visto il livello raggiunto. Rappresenta, usando una frase fatta, lo specchio della società insieme ai social e internet. Alcune volte si intravede con reazioni contraddittorie riluttanza e spesso anche divertimento, mai sorpresa però. Ed è in special modo in un periodo di crisi come questo, di emergenza sanitaria, che quel volto mostra sé stesso senza coperture. Ne scaturisce ciò che si supponeva, anzi, si sapeva da sempre, al di là della propaganda ufficiale relativa alla democrazia. L’occidente tutto, con il nostro Paese quasi senza alcuna sovranità, si è scoperto essere un regime. Un unico regime che è in definitiva ciò di cui al pensiero di Pasolini, il cosiddetto “totalitarismo della civiltà dei consumi” cioè il peggiore dei totalitarismi della storia.
Fatta tale premessa, in breve una considerazione sui media di regime (poiché è un regime, come detto innanzi) quasi tutti in blocco con la loro propaganda e la manipolazione delle informazioni. In merito alle questioni che riguardano la pandemia, poi, si verifica questo in tutti i programmi. Pensarla in modo diverso, significa esprimere perplessità se pensiamo alla efficacia dei vaccini. Spesso sei deriso, poi attaccato, e in ogni caso bloccato. Nei soliti talck, sempre le stesse persone, gli stessi “esperti”, le stesse ovvietà,solo qualche volta scienziati che approfondiscono le questioni e pongono dei dubbi eppure ve ne sono tanti. Ciò fa presumere l’esistenza di direttive precise da seguire. È un diffondere notizie, spesso non oggettive, a senso unico. Le prime pagine delle testate, su taluni argomenti poi, sono quasi tutte uguali: ricordando, quanto accadeva nel “ventennio tutto italiano”. Si soffocano le idee altrui ed in qusto modo si creano tensioni e odio (o si è con noi, o contro di noi) ad un target recettivo. Evidentemente il controllo delle coscienze passa anche attraverso l’incremento di successivi fenomeni depressivi già presenti in ognuno di noi. Gramsci diceva che non esistono giornali di informazione, tutto è opinione. Però, francamente, che un blocco compatto dell’informazione creato ad arte per seguire rigorosamente direttive imposte si credeva esistessero solo in Paesi come la Corea del Nord. Invece no! Questo è solo il “pensiero unico” di quella civiltà pasoliniana che è il vero fascismo (Pasolini) anche se il termine fascismo risulta poco adatto. Diciamo, per essere corretti politicamente, che si tratta di una democrazia formale. E’ pur vero che vi sono, da parte del potere, delle concessioni nei riguardi delle persone, in merito alle loro facoltà di organizzarsi ma come tali possono essere revocate. Diceva Gramsci: “bisogna fare molte delle concessioni agli avversari, per meglio sostenersi”. In ogni caso il collante della società è solo formalmente “culturale”, in realtà si tratta di navigare in un globalismo economico totale. (da un po’ di tempo, traballante).
Il sistema è in declino. Non si può tenere in oiedi una società senza fondamenti tenendola sospesa nel vuoto assoluto costriuita sulla propaganda interessata ad orientare la società.
In conclusione: “È solo una società (diciamo anche: un Mondo) di bugie, scambiate per verità”.
giuseppe mollica
giornalista, autore di: “La verità anche – poesie (Besa editrice)” – “Il destino dei pesci poesie (Tabula Fati)”