Secondo alcuni saggi d’Oriente tutto ciò che noi viviamo è stabilito dal momento della nascita, la nostra libertà sta nel sentirci o meno coinvolti, reagendo con desideri o repulsioni nei confronti del vissuto in corso. Desideri e repulsioni producono forme pensiero che vengono successivamente proiettate in altre “incarnazioni” (non intendendo particolarmente incarnazioni dello stesso ente). Queste forme pensiero insomma producono nuovi nomi e nuove forme che cercano un completamento. E’ un meccanismo spontaneo dell’evolversi della coscienza nello spazio tempo.
Comunque dal punto di vista del Sé (Coscienza impersonale assoluta) non esiste progresso o regresso ma dal punto di vista della mente l’evoluzione è continua. Ed in verità se assumiamo un atteggiamento distaccato, lasciandoci scorrere nel grande flusso evolutivo, non significa che le nostre predisposizioni non possano interagire con le situazioni. Il distacco consente una migliore prestazione. Ma anche questo atteggiamento è in qualche modo “determinato” dal processo evolutivo in corso.
Per questo nel Libro dei Mutamenti (I Ching) si distinguono le due tendenze: involutiva (la via degli ignobili) ed evolutiva (la via dei nobili), come indicatrici del livello di adesione alla realtà. E la vita si gode quando non c’è repulsione o desiderio ma quando si persegue la propria natura con soddisfazione ed innocenza.
Paolo D’Arpini
Fonte: https://bioregionalismo.blogspot.com/