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IL PARLAR CHIARO PURTROPPO NON SERVE  ! ANCHE IN PRESENZA DEI FATTI !

Non vorrei che queste poche righe avessero il senso di una autocelebrazione personale, aspetto che non solo non fa parte del mio dna, ma che cozzerebbe anche con il mio status che, grazie a Dio, mi ha sin qui gratificato nelle principali esigenze che, normalmente, sono desiderate ed ambite da ogni persona, in particolare affetti, professione e, facendo i debiti scongiuri, anche salute, realtà tutte che non mi sono ovviamente piovute dal cielo.

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Preambolo per dire che, fino ad oggi (proprio per fortuna non credo), si sono sempre e puntualmente per me materializzate, se vuoi con qualche dilatazione temporale, anche nel caso delle mie… profezie  sul berlusconismo che ho sempre fortemente avversato con cognizione di causa, avendo vissuto sin dall’inizio questo processo politico sin dai tempi di Indro Montanelli.

Di una cosa mi rammarico fortemente e cioè che nemmeno il Covid col quale stiamo tutti  insopportabilmente convivendo (spero ancora per poco) non ha fatto capire a buona parte degli Italiani che detto processo, iniziato e successivamente alimentato, attraverso la cultura dell’immagine fittizia a danno della realtà oggettiva, sta avendo una durata che sta dando dei sonori punti alla peste pandemica in atto se è ben vero, come in effetti è, che si continua nella coltura, più che cultura, del masochismo politico addirittura inficiando il prestigio e la dignità della Presidenza della Repubblica.

Queste realtà nefasta, almeno a mio avviso, regna ancora sovrana solo perché i mezzi economico-finanziari hanno la meglio sulla debolezza, più mentale che politica, di un centro sinistra che, per apparire sensibile ai principi della democrazia, ora si sforza di salvare il salvabile non rendendosi conto di far del male a se stesso. Va detto infatti, e su questo siamo tutti d’accordo, che un “no” politico da una parte o dall’altra, non avrebbe da noi un riscontro democratico con l’accettazione di un risultato, ma finirebbe per aumentare lo scontro mortale fra le Istituzioni dello Stato. Ed oggi più che mai, con l’elezione del Presidente della Repubblica, in quanto dall’insieme degli ingredienti, non sortirà un ragionamento pulito, ma il prodotto di un compromesso che scontenterà tutti. Compromesso che non avrà come obiettivo primario la stabilità del Paese Italia, ma quella meno etica, della salvaguardia degli scranni sui quali si è lavorato molto in funzione della inamovibilità degli occupanti: basti pensare che in Italia abbiamo soggetti che da una vita sono sempre seduti lì…

Detto questo, sono curioso di sapere come andranno le cose in ordine alla nomina del Presidente della Repubblica nella certezza (sarei felicissimo di sbagliare e chiedere scusa agli Italiani) che il clima sarà diverso dall’attuale ammucchiata con “dentro tutti” e che, molto verosimilmente, specie tenendo conto dei passi che sono stati mossi sino ad oggi per l’utilizzo dei fondi UE, ci pioveranno addosso molte osservazioni-sanzioni in merito all’utilizzo degli stessi, stante la constatazione di egual natura, secondo la quale anche nel recente passato, pur avendo i quattrini  UE disponibili, non abbiamo saputo, spesso per beghe interne, programmare per poi spenderli.

Succederà anche in questo caso ?

Arnaldo De Porti

Belluno Feltre

P.S.  Ora Berlusconi dice di rinunciare.  Mi domando a cosa…. Vedremo il caos, conoscendo l’uomo.

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