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“Giorno della Memoria”. LACRYMOSA, brano in prima esecuzione assoluta 

 

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Il M° Antonio Tinelli, docente titolare della cattedra di clarinetto al Conservatorio di Musica “N. Piccinni” di Bari ci ha inviato questo comunicato che pubblichiamo.

 

È stata una telefonata, proveniente dal campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, ad informarmi che una nuova composizione stava prendendo forma e che l’opera sarebbe stata a me dedicata. Un brivido mi ha pervaso … la telefonata era del mio caro amico e straordinario compositore Angelo Inglese. Lui è stato in quei luoghi il 2 gennaio scorso, un posto che ha definito “centro della follia del mondo”. Personalmente ho visitato anni fa il campo di concentramento di Dachau ed è stata una esperienza raccapricciante che mi ha segnato profondamente. Ricevuto la composizione ho cominciato subito a studiare ed organizzare la registrazione. Mi sono avvalso della preziosa collaborazione della sublime pianista russa Yulia Moseychuck che si è resa subito disponibile. La concertazione ha presupposto una attenta analisi di questa nuova composizione intitolata “Lacrymosa” per estrarne l’essenza musicale ed individuare le sue potenzialità espressive. Ecco che conclusa la fase di studio l’abbiamo registrato nell’Auditorium “Nino Rota” del Conservatorio di Musica “N. Piccinni” di Bari, luogo a noi caro poiché ci vede impegnati in qualità di docente e collaboratore. Per completare l’opera è stato necessario creare un video che contenesse, oltre la musica, alcune immagini. Anche a questo ci ha pensato il compositore Angelo Inglese che mi ha fornito una serie di foto di sua realizzazione. Ecco che regia e montaggio, che ho curato personalmente, hanno dato vita al prodotto finale che è stato appena pubblicato su Facebook e che nei prossimi giorni sarà disponibile anche su YouTube. Siamo davvero entusiasti per questo contributo al “Giorno della Memoria” poiché siamo fermamente convinti che la musica esprime ciò che le parole non possono.

 

Ecco l’ispirazione di Angelo Inglese: “Sono stati proprio quei luoghi, il calpestare quelle strade sterrate, il camminare tra quei binari e tra quelle baracche in cui venivano segregati i corpi di migliaia di donne, uomini e bambini, e da cui, ancora oggi, si avvertono odori e dolori; proprio quei luoghi, le percezioni sensoriali e fisiche, m’hanno dettato l’incipit di una melodia lamentosa che prendeva vita nella mia mente con le parole della sequenza in lingua latina. Lacrymosa dies illa, Qua resurget ex favilla, Judicandus homo reus. Huic ergo parce Deus… Poi ho immaginato lo strazio di mamme e padri a cui venivano sottratti i propri bimbi, e le loro notti insonni passate a invocare chissà quale cielo, in un’illusione di speranza… E nel finale ho voluto evocare la voce d’un padre che stringe tra le sue braccia una putrida coperta e, cullandola, canta una vecchia ninna nanna yiddish alla sua piccina che mai più rivedrà… Mentre camminavo tra quei binari, scandendo i passi d’un’intima processione, – nell’aria acide e lamentose dissonanze di ruggine e legno putrido – ho percepito il suono d’un lacerante Lacrymosa.”

 

Qui il link diretto al video:

https://www.facebook.com/579064094/videos/283509677025104/.

Grazie a chi vorrà condividere con noi questa realizzazione artistica e magari anche con la condivisione e un personale commento al video.

 

Nella foto la copertina del video “LACRYMOSA”.

 

 

N.B.

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