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Covid, Bassetti: “Basta con misure anacronistiche, ora servono poche regole e chiare”

L’infettivologo alla Dire: “Al governo è mancato dinamismo, assurdo prendere decisioni una volta al mese”

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ROMA – Dalla mancanza completa di “dinamismo” da parte del governo nella gestione della pandemia, con decisioni prese “soltanto una volta al mese”, alla necessità di aggiornare le misure anti-Covid adottate dall’esecutivo nell’ottica di una “semplificazione”, dal momento che oggi le norme sono “troppe, spesso in contrasto tra loro e anacronistiche”. Dalla variante Omicron, che probabilmente porterà ad avere ancora “molti casi”, ma della quale non dobbiamo avere paura perché “sta già rendendo il virus endemico”, all’esigenza di “mettere in sicurezza” il 30% degli italiani che non hanno ancora ricevuto la terza dose, senza bisogno di fare “fughe in avanti” su una eventuale quarta. E ancora: alla scelta di “buonsenso” di rendere illimitata la durata del Green pass per chi ha la terza dose di vaccino, in attesa che il certificato “esaurisca la sua spinta” quando si arriverà al “95% della popolazione coperta”, all’augurio che già dalle prossime settimane possa iniziare una “rapida discesa” della curva epidemica, modificando però nel frattempo anche la modalità nel conteggio di decessi e ospedalizzazioni per Covid, visto che “oggi 1 ricovero su 2 non è legato al virus”. Di questo e altro ha parlato Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive al Policlinico San Martino di Genova, nel corso di una intervista video rilasciata alla Dire.

“RAGGIUNTO PLATEAU, ORA MI AUGURO RAPIDA DISCESA”
“La situazione è questa, ormai da una decina di giorni abbiamo visto una fase che noi definiamo di ‘plateau’: se guardiamo al numero di accessi e dimissioni della terapia intensiva praticamente il numero è identico a quello di 10 giorni fa, quindi vuol dire che ci siamo stabilizzati”. Ha risposto così Matteo Bassetti, interpellato dall’agenzia Dire in merito agli ultimi numeri dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19 in Italia. “Ora dovremo iniziare a vedere anche una discesa nelle ospedalizzazioni- ha proseguito Bassetti- soprattutto di quelle in terapia intensiva. Mi auguro quindi che la discesa della curva possa essere rapida”. Anche i contagi, ha aggiunto l’esperto, si sono “stabilizzati e probabilmente cominceranno a scendere”. Secondo Bassetti, però, come indicatore per vedere come sta procedendo la pandemia “dobbiamo guardare sempre all’ospedale- ha sottolineato- perché questo è un virus, soprattuto con la variante Omicron che è predominante, molto contagioso e quindi avremo probabilmente ancora molti casi. Ma se i casi si rivelano essere forme fondamentalmente poco sintomatiche, simili all’influenza o al raffreddore, questo ovviamente non ci può far paura. Quello che in qualche modo dobbiamo cercare di evitare è che le persone, in particolar modo quelle non vaccinate, finiscano in ospedale e soprattutto in terapia intensiva”.

“OMICRON STA GIÀ RENDENDO VIRUS ENDEMICO”
“Credo che la variante Omicron renderà, ma lo sta già facendo, questo virus endemico. Questo vuol dire che molte persone, anche quelle vaccinate, si possono contagiare e quindi evidentemente avere una forma che per fortuna, nella maggioranza dei casi, non è grave. Per cui, se si diffonde un virus meno aggressivo, alla fine è sicuramente preoccupante dal punto di vista infettivologico ma non lo è per quelle che sono le ricadute sulla società”, commenta Bassetti in merito alle recenti parole del responsabile dell’Oms per l’Europa, Hans Kluge, che ha sostenuto che la variante Omicron potrebbe rappresentare la fine della pandemia in Europa. “Noi abbiamo imparato a conoscere questo virus- ha proseguito Bassetti- che ci ha portato alcune restrizioni legate al fatto che troppe persone arrivavano in ospedale e il sistema rischiava di non reggere; ma nel momento in cui meno persone arrivano in ospedale, perché la variante è meno grave e più contagiosa, potremo convivere con questo virus senza bisogno di continuare con le misure restrittive con cui siamo stati abituati a vivere negli ultimi due anni“.

“SU QUARTA DOSE NO ALLA FUGA IN AVANTI”
“Dobbiamo aspettare di prendere decisioni sulla base dei dati scientifici, questo è quello che ci ha insegnato fino ad oggi la pandemia. Non dobbiamo fare fughe in avanti. Il primo esperimento che hanno fatto gli israeliani da apripista ci dice che fare una quarta dose troppo vicino alla terza forse non serve. Il che vuol dire che può darsi che questa quarta dose diventi una dose di richiamo, magari annuale, magari con un vaccino modificato che ci permetta di coprire anche la variante Omicron e quindi, in qualche modo, di essere più adeguato alla situazione del momento”, ragiona l’infettivologo in merito alla somministrazione di una eventuale quarta dose di vaccino anti-Covid agli italiani. “Credo che non dobbiamo fare fughe in avanti- ha proseguito Bassetti- ad oggi dobbiamo ancora mettere in sicurezza circa il 30% di italiani che hanno fatto due dosi e devono fare la terza, concentriamoci su questo e poi valuteremo eventualmente la quarta. Penso sia prematuro dire ad un terzo degli italiani, che ancora devono fare la terza dose, di prepararsi alla quarta. Aspettiamo e una volta che avremo dati scientifici forti e adeguati, e in qualche modo scientificamente incontrovertibili, decideremo cosa fare”.

“POSSIBILE VACCINO CONTRO VARIANTI IN BREVE PERIODO”
“Un vaccino ‘pan-coronavirus nel breve periodo? Penso sia possibile, già è stato annunciato sia da Pfizer sia Moderna di avere in qualche modo un vaccino che possa coprire anche la variante Omicron. Quindi credo sia assolutamente un qualche cosa che si possa realizzare nel breve”, sottolinea Bassetti pensando alla possibilità di realizzare nel breve periodo un vaccino ‘pan-coronavirus’, cioè un vaccino che potrebbe combattere anche future varianti. “Però non dobbiamo dire alla gente che deve aspettare una dose di vaccino che copra tutte le varianti- ha aggiunto Bassetti- soprattutto per chi non ha fatto la terza dose. La terza dose completa e finisce il primo ciclo vaccinale. Questo è il primo ciclo vaccinale, poi ragioneremo per quanto riguarda il discorso relativo a futuri vaccini”.

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