DATA PRIVACY DAY, ITALIA 2ᵃ IN EUROPA PER VIOLAZIONI GDPR (+600% IN UE NEL 2021): ECCO LE 10 MAGGIORI MINACCE PER I DATI DI UTENTI E AZIENDE NEL 2022
In occasione della Giornata europea della protezione dei dati personali preoccupa la situazione dell’Italia: il Paese è secondo in Europa per numero di violazioni (83) e terzo per sanzioni (quasi 80 milioni di euro). Nel 2021 in Europa multe per quasi 1,1 miliardi, un incremento vicino al 600% in un anno, e 356 segnalazioni al giorno di data breach. Il cyber crimine spaventa le imprese: se 4 su 10 hanno subìto attacchi informatici negli ultimi due anni, per il 2022 rappresenta la prima causa di preoccupazione per il 44% delle aziende. L’opinione dell’esperto Jacopo Tenconi, GDPR Specialist di Primeur, multinazionale italiana specializzata in data integration: “I dati sensibili sono un asset strategico ma in Italia siamo ancora molto lontani dal creare una cultura del valore della data compliance: l’evoluzione delle infrastrutture IT deve evolvere da cybersecurity a cyber-resiliance”.
La Giornata europea della protezione dei dati personali mette in evidenza tutti i punti deboli dell’Italia in materia di GDPR. Istituita dal Consiglio d’Europa nella giornata di oggi (28 gennaio), il Data Privacy Day si pone l’obiettivo di sensibilizzare persone, aziende e istituzioni al corretto uso e conservazione dei dati sensibili. Una campagna la cui importanza è sottolineata da dati molto preoccupanti: secondo un recente report di DLA Piper, infatti, dal 25 maggio 2018 (data di entrata in vigore del nuovo regolamento europeo GDPR), l’Italia è 2ᵃ in Europa per numero di violazioni con 83 interventi dell’Autorità Garante (in testa c’è la Spagna con più di 250 sanzioni, segue la Romania con 57) e si pone in 3ᵃ posizione per multe complessive per quasi 80 milioni di euro. Particolarmente sanzionate sono state le imprese delle telecomunicazioni visto che le tre principali multe (rispettivamente di 27, 16 e 12 milioni di euro) sono state comminate dal Garante a società TLC per aver trattato in modo illecito i dati personali per attività di telemarketing e pubblicità. “Purtroppo sono dati che non sorprendono: in Italia siamo ancora molto lontani dal creare una cultura del valore della data compliance – afferma Jacopo Tenconi, GDPR Specialist di Primeur, multinazionale italiana specializzata nella data integration – La corsa alla digitalizzazione a cui stiamo assistendo sta portando una crescente consapevolezza nelle persone sul valore e sull’importanza dei loro dati personali”. Uno scenario in continua evoluzione che allarma soprattutto le aziende: secondo l’Allianz Risk Barometer i rischi informatici sono la principale causa di preoccupazione delle imprese nel 2022 con il 44% e hanno superato in classifica le difficoltà di approvvigionamento della supply chain, i disastri naturali, il cambiamento climatico e l’evoluzione della pandemia. Altre conferme arrivano dal Global Cybersecurity Outlook 2022 diffuso dal World Economic Forum che sottolinea questi timori visto che 4 aziende su 10 hanno dichiarato di aver subito attacchi informatici negli ultimi due anni.