Comunicato congiunto della Chiesa Ortodossa Italiana e della Chiesa Anglicana del Caribe e della Nuova Granada sull’esibizione blasfema di Achille Lauro al Festival di Sanremo.
Come ogni anno, tutta Italia è spettatrice di uno squallore abissale del Festival di Sanremo. Il Festival della “Canzone Italiana” deve servire in un certo senso a promuovere la cultura della nostra nazione, ma negli ultimi anni è accaduto che gli autori di questo “Festival” in concerto con la dirigenza Rai promuovono un fortissimo odio per la religione soprattutto per il Cristianesimo in generale. Non contenti della corona di spine di Fiorello della scorsa edizione, anche quest’anno il dirigenti Rai superano se stessi autorizzando il cantante Achille Lauro a mettere su una sceneggiata oscena e disgustosa nei confronti di tutti i credenti Cristiani. La dirigenza della Rai con gli autori del Festival di Sanremo non sono mai contenti del poco, anzi, si spingono sempre sul molto. Non contenti di aver pubblicizzato lo sballo stupefacente in una delle scorse edizioni del festival, adesso cosa vediamo, la dissacrazione del più importante sacramento della cristianità al quale credono miliardi di persone in tutto il mondo, il battesimo. La “penosa esibizione” e “indecoroso scempio” come ha denunciato il vescovo Cattolico Romano di Sanremo mons. Antonio Suetta è un’offesa alla maggioranza del popolo italiano che nella cultura cristiana è nato e si riconosce. E’ una vergogna che la RAI, al cui sostentamento anche noi cristiani contribuiamo pagando il canone, si faccia sempre più spesso portatrice di istanze offensive per la nostra fede. Noi tutti ci siamo rattristati molto nel vedere tutto questo, e ci ha profondamente offeso questo spettacolo blasfemo, stupido e fuori luogo al quale non possiamo stare “zitti e buoni”. La Chiesa Ortodossa Italiana e la Chiesa Anglicana del Caribe e della Nuova Granada ritiene che, non debba assolutamente essere permesso di offendere pubblicamente la cultura religiosa di una Popolazione Cristiana come lo è l’Italia per una questione di sensibilità e rispetto di tutti. Ci chiediamo: perché sull’argomento Dio ognuno si sente libero di fare e di dire quel che vuole? Perché nessuno pensa che al di là dello schermo televisivo c’è gente che vede in quei simboli il senso della sua vita? Perché nessuno pensa che esiste anche una sensibilità religiosa? La fede non è una tessera di partito, è vita! E se si offende la fede stai offendendo la vita di tantissimi anziani, bambini e famiglie che trovano nella fede in Cristo il senso della propria esistenza. Chiediamo che, almeno nelle prossime puntate ci siano risparmiate delle manifestazioni disgustose da parte di chi vuole offendere la religione oppure ne vuole fare un motivo di “pubblicità” promuovendo culture che sono lontane “anni luce” dalla cultura della nostra nazione e dalla cultura nobile della Canzone italiana.
Mons. Filippo Ortenzi
Arcivescovo Metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana
Mons. Damiano Ercole Di Lernia
Arcivescovo Titolare della Diocesi Anglicana Italiana
della Chiesa Anglicana del Caribe e della Nuova Granada
Mons. Richard Marty de Melans
Vescovo ortodosso di Nizza, Monaco e Ventimiglia