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GRIBOUILLAGE

SCARABOCCHIO

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Da Leonardo da Vinci a Cy Twombly

 

3 marzo – 22 maggio 2022

 

Mostra prodotta e organizzata dall’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici e i Beaux-Arts di Parigi

 

Con il sostegno del Musée national d’art moderne – Centre Pompidou, Parigi

 

In collaborazione con l’Istituto Centrale per la Grafica, Roma

 

Curatrici:
Francesca Alberti, direttrice del dipartimento di storia dell’arte all’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, professore di storia dell’arte a l’Università de Tours – CESR

Diane Bodart, professore di storia dell’arte alla Columbia University, New York

 

Curatore associato:

Philippe-Alain Michaud, storico dell’arte, curatore al Musée national d’art moderne – Centre Pompidou, Parigi

 

Curatore associato per i Beaux-Arts di Parigi:

Anne-Marie Garcia, curatrice, responsabile delle collezioni dei Beaux-Arts di Parigi

 

Curatore per l’istituzione partner:

Giorgio Marini, storico dell’arte, curatore designato dall’Istituto centrale per la grafica, Roma

© Asger Jorn – L’Avantgarde se rend pas, série de “Modifications”, 1962

Dal 3 marzo al 22 maggio 2022 l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici presenta in anteprima la mostra-evento Gribouillage / Scarabocchio. Da Leonardo da Vinci a Cy Twombly concepita dalle due curatrici Francesca Alberti (Villa Medici) e Diane Bodart (Columbia University), con la collaborazione di Philippe-Alain Michaud, in qualità di curatore associato (Centre Pompidou).

 

La mostra si sviluppa in due presentazioni successive, entrambe inedite e complementari, una a Roma e l’altra a Parigi: la prima a Villa Medici, dal 3 marzo al 22 maggio 2022, sarà seguita dalla seconda ai Beaux-Arts di Parigi dal 19 ottobre 2022 al 15 gennaio 2023.

 

Con circa 300 opere originali che vanno dal Rinascimento all’epoca contemporanea, questa duplice presentazione mette in luce uno degli aspetti più sconosciuti e meno controllati della pratica del disegno. Affrontando le molteplici sfaccettature dello scarabocchiare in ambito artistico, dagli schizzi imbrattati sul retro dei dipinti agli scarabocchi che diventano vera e propria opera, l’esposizione mostra come queste pratiche grafiche sperimentali, trasgressive, regressive e liberatorie, che sembrano non obbedire a nessuna regola, hanno da sempre scandito la storia della creazione artistica.

 

Il Rinascimento, per liberarsi dai vincoli del Disegno poi detto “accademico”, ha prodotto forme grafiche libere, istintive e gestuali, che evocano i disegni rudimentali dei bambini, le divagazioni calligrafiche ai margini dei manoscritti o ancora i graffiti di mani anonime che ricoprono i muri delle città. Picasso, parlando appunto dei bambini, affermava: “Mi ci è voluta una vita intera per disegnare come loro”; ma già Michelangelo si divertiva a imitare i personaggi (fantocci) disegnati maldestramente sulle facciate fiorentine. L’esposizione esplora questo lato nascosto del fare artistico e invita i visitatori a spostare lo sguardo sul retro dei dipinti o sulle pareti della bottega, al margine dei disegni o sotto gli affreschi staccati….

 

Proponendo accostamenti inediti tra le opere dei maestri della prima modernità, Leonardo da Vinci, Michelangelo, Pontormo, Tiziano, Bernini…, e quelle di noti artisti moderni e contemporanei, Picasso, Dubuffet, Henri Michaux, Helen Levitt, Cy Twombly, Basquiat, Luigi Pericle…, la mostra rimette in questione gli ordini cronologici e le categorie tradizionali (margine e centro, ufficiale e non ufficiale, classico e contemporaneo, opera e documento) e pone la pratica dello scarabocchiare al centro della pratica artistica.

 

Nata da un progetto di ricerca promosso dalle curatrici, la mostra, co-prodotta con i Beaux-Arts di Parigi, è il risultato di un lavoro di coordinazione internazionale su ampia scala. Si avvale del sostegno del Centre Pompidou di Parigi e di una partnership con l’Istituto Centrale per la Grafica a Roma.

 

Gribouillage / Scarabocchio. Da Leonardo da Vinci a Cy Twombly, conta notevoli prestiti concessi da prestigiose istituzioni italiane ed europee, tra cui: Galleria degli Uffizi, Firenze; Gallerie dell’Accademia, Venezia; Museo e Real Bosco di Capodimonte, Napoli; Biblioteca Reale, Torino; Opera Primaziale Pisana, Pisa; Musée du Louvre, Parigi; Staatliche Museen, Berlino; Museu Nacional Soares dos Reis, Porto; Bibliothèque Sainte-Geneviève, Parigi; Casa Buonarroti, Firenze; Archivio Nazionale di Stato, Roma; Musée du Petit Palais, Parigi…

 

Le due mostre concepite in modo complementare offriranno ciascuna una selezione di opere e una lettura in chiave scenografica originale. L’esposizione romana che presenta circa 150 opere è articolata in sei sezioni tematiche che associano opere rinascimentali e contemporanee:

1. L’ombra della bottega

Sul retro delle tavole e dei dipinti dei più celebri maestri del Rinascimento, ai margini e sul verso dei loro fogli, sotto gli affreschi staccati, si annida una profusione di disegni e divertimenti grafici sorprendenti e per lo più sconosciuti. L’esposizione riunisce e rivela questo aspetto nascosto della creazione artistica.

2. Il gioco del disegno

Il gioco del disegno, a cui gli artisti si dedicano nel tempo riservato al divertimento e allo svago, dà libero sfogo alla sperimentazione e allo sviluppo di uno “stile scarabocchiato”. Questa forma di “regressione controllata” è una delle premesse allo sviluppo della caricatura come pratica artistica a tutti gli effetti.

3. Componimenti inculti

Componimento inculto: questo ossimoro usato da Leonardo da Vinci indica quegli schizzi rapidi, grossolani e rudimentali utilizzati per far emergere la figura e trovarne i movimenti e le attitudini. Come le bozze degli scrittori, i fogli da disegno dei maestri dal Rinascimento in poi si riempiono di peregrinazioni e di cancellature, fino a diventare illeggibili come macchie generatrici di immagini potenziali.

4. L’infanzia dell’arte

Con il suo Ritratto di fanciullo con disegno, Giovanni Francesco Caroto inaugura una stagione di pitture che giocano con la mise en abyme, spesso ironica, del disegno infantile. In questi dipinti, gli scarabocchi effimeri, apparentemente insignificanti, acquistano un nuovo statuto: diventano oggetti teorici che introducono una riflessione sulla nascita dell’arte e sull’impulso creativo.

5. Fantocci

All’inizio del XX secolo, in cerca di una spontaneità primitiva, l’avanguardia artistica europea trova nel disegno infantile un modo per rigenerare l’arte attraverso una nuova spontaneità e vitalità. Da una parte l’archetipo rudimentale della figura umana a bastoncino, detta “fantoccio”, dall’altra i disegni gestuali del bambino spirografo forniscono agli artisti una fonte di ispirazione da declinare e reinterpretare.

 

6. Il richiamo del muro

La perfezione immacolata del rivestimento liscio dei muri invita il gesto grafico a ricoprirne la superficie, così come la ruvidità delle asperità delle pareti fatiscenti lo invita a completare l’opera del tempo. Questo linguaggio dei muri, fatto di sedimentazioni temporali e attraversato dal riemergere di gesti antichi affascina gli artisti della modernità che attingono forme e segni dal suo repertorio, e fanno propria la forza del gesto di iscrizione.

 

La mostra a Roma presenta in esclusiva alcuni prestiti eccezionali: lo straordinario palinsesto di disegni tracciati sul retro del Trittico della Madonna di Giovanni Bellini, conservato alle Gallerie dell’Accademia a Venezia, che il pubblico avrà l’occasione di scoprire per la prima volta, così come i disegni di Benozzo Gozzoli, Fra Bartolomeo, Michelangelo, Pontormo, Tiziano, Taddeo Zuccari, ma anche le opere dei Carraci, di Simone Cantarini, Algardi, Bernini provenienti dalle più importanti collezioni italiane; o ancora la testa grottesca di Leonardo da Vinci, data in prestito dai Beaux-Arts di Parigi; e il taccuino di Delacroix conservato all’Istituto nazionale di storia dell’arte di Parigi (INHA).

 

Il legame tra le due mostre di Roma e di Parigi è strutturato su un nucleo di opere comuni alle due sedi espositive, che include le porzioni di pareti staccate della bottega di Mino da Fiesole o dell’atelier di Giacometti; il Ritratto del Fanciullo con disegno di Giovanni Francesco Caroto; le fotografie di Brassaï e di Helen Levitt così come le varie opere emblematiche di Cy Twombly, di Asger Jorn, del gruppo Cobra, di Luigi Pericle e di altri maestri della modernità come Giacomo Balla.

IL CATALOGO

 

Il catalogo della mostra riunisce le 300 opere esposte a Roma e a Parigi e verrà pubblicato, in versione italiana e francese, da Villa Medici e da Beaux-Arts de Paris éditions. Questa pubblicazione di riferimento su uno degli aspetti meno noti della pratica del disegno offre una sintesi, ampiamente documentata, delle due esposizioni.

 

Concepito e introdotto dalle curatrici della mostra, Francesca Alberti e Diane Bodart, il catalogo comprende sette capitoli e riunisce contributi inediti di diciassette autori: Emmanuelle Brugerolles, Baptiste Brun, Angela Cerasuolo, Hugo Daniel, Vincent Debaene, Dario Gamboni, Anne-Marie Garcia, Tim Ingold, Giorgio Marini, Philippe-Alain Michaud, Anne Montfort-Tanguy, Mauro Mussolin, Gabriella Pace, Maria Stavrinaki, Nicola Suthor, Alice Thomine-Berrada, Barbara Wittmann.

 

Il progetto grafico è di Mauro Bubbico.

INFORMAZIONI SULLA MOSTRA: PROGRAMMAZIONE ASSOCIATA

 

La mostra a Villa Medici sarà accompagnata da una serie di conferenze e da proiezioni di film d’artista provenienti dalle collezioni del Musée national d’art moderne – Centre Pompidou di Parigi.

 

Invitati dalle curatrici, sei ricercatori: storici dell’arte, filosofi, antropologi e conservatori di musei condivideranno le loro conoscenze della pratica dello scarabocchio nell’ambito del loro settore di ricerca:

 

Giovedì 17 marzo 2022

Francesca Alberti (storica dell’arte, Direttrice del dipartimento di storia dell’arte all’Accademia di Francia a Roma, IT), Diane Bodart (storica dell’arte e professore alla Columbia University, USA)

 

Giovedì 31 marzo 2022

Tim Ingold (antropologo, professore emerito alla University of Aberdeen, UK)

 

Giovedì 14 aprile 2022

Mauro Mussolin (architetto e storico dell’arte, professore all’Università di Chieti Pescara, ITA)

 

Giovedì 21 aprile 2022

Vincent Debaene (storico della letteratura e dell’antropologia, professore all’Université de Genève, CH)

 

Giovedì 5 maggio 2022

Anne Montfort-Tanguy (curatrice al Cabinet d’art graphique du Musée national d’art moderne – Centre Pompidou, Parigi, FR)

 

Giovedì 19 maggio 2022

Philippe-Alain Michaud (curatore incaricato della collezione audiovisiva al Musée national d’art moderne – Centre Pompidou, Parigi, FR)

 

Ognuno di questi incontri sarà preceduto da una visita guidata della mostra in compagnia delle curatrici. Tutte le informazioni saranno disponibili sul sito di Villa Medici: www.villamedici.it

 

Inoltre, durante tutta la mostra verranno proposti atelier e visite tematiche per le famiglie e per i gruppi scolastici.

CURATRICI

© Gilles Raynaldy
Francesca Alberti è Direttrice del dipartimento di storia dell’arte all’Accademia di Francia a Roma e Professore associato presso l’Université de Tours e il Centre d’Études Supérieures de la Renaissance. Le sue ricerche portano sulla cultura visiva nella prima modernità, la teoria dell’arte nell’universo artistico e letterario del riso e del faceto.
È autrice di La Peinture facétieuse. Du rire sacré de Corrège aux fables burlesques de Tintoret (Parigi, 2016) e co-editrice dei volumi Rire en images à la Renaissance (Turnhout, 2018) e Penser l’étrangeté, L’histoire de l’art de la Renaissance italienne entre bizarrerie, extravagance et singularité (Rennes, 2012). Francesca Alberti è stata borsista dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici (2014-2015), Fulbright visiting scholar a Columbia University (2016), borsista del Centre Allemand d’histoire de l’art a Parigi (2013), nonché membro dei consigli scientifici del Festival d’histoire de l’art di Fontainebleau (2016 e 2021) e dei Rendez-vous de l’Histoire di Blois (2020).

 

© Gilles Raynaldy
Diane Bodart è Professore associato di storia dell’arte alla Columbia University (David Rosand associate professore of Italian Renaissance Art History). Formatasi all’Università La Sapienza di Roma e all’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi, ha insegnato all’Università di Poitiers e ha ricevuto borse di ricerca da varie istituzioni tra cui l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, l’Harvard University Center for Renaissance Studies – Villa I Tatti di Fiesole, il Deutsches Forum für Kunstgeschichte di Parigi e il Kunsthistorisches Institut di Firenze. I suoi studi sono rivolti alla teoria e alla pratica delle arti in Italia e nei territori della Spagna imperiale nella prima età moderna. Autrice di Tiziano e Federico II Gonzaga (Roma, 1998) e di Pouvoirs du portrait sous les Habsbourg d’Espagne (Parigi, 2011), ha coeditato François Lemée. Traité des statues (Weimar, 2012); Rire en images à la Renaissance (Turnhout, 2018); Wearing Images (Madrid, 2018); Le grand âge et ses œuvres ultimes (Rennes, 2020).

CURATORE ASSOCIATO

Philippe-Alain Michaud è curatore al Museo nazionale d’arte moderna – Centre Pompidou, responsabile della collezione di film, e insegna storia e teoria del cinema all’Università di Ginevra. È autore di Aby Warburg et l’image en mouvement (Macula, 1998), Le peuple des images (Desclée de Brouwer, 2004), Sur le Film (Macula, 2016), Âmes primitives. Figures de film, de peluche et de papier (Macula, 2019) e ha scritto numerosi articoli sul rapporto tra film e arti visive. Ha curato molte esposizioni, tra cui: Comme le rêve le dessin (Museo del Louvre/Centre Pompidou, 2004), Le mouvement des images (Centre Pompidou, 2006), Nuits électriques (Multimedia Art Museum, Mosca e Centre d’art Laboral, Gijon, 2007), Tapis volants (Villa Medici, Roma e Les Abattoirs, Tolosa, 2010), Images sans fin, Brancusi photographie, film (Centre Pompidou, 2012, con Quentin Bajac e Clément Chéroux), Beat Generation (Centre Pompidou, 2016), L’œil extatique: Sergueï Eisenstein à la croisée des arts (Centre Pompidou-Metz, 2019).

GRIBOUILLAGE

SCARABOCCHIO

Da Leonardo da Vinci a Cy Twombly

› 3 marzo – 22 maggio 2022, Accademia di Francia a Roma – Villa Medici

› 19 ottobre 2022 – 15 gennaio 2023, Beaux Arts di Parigi

 

A proposito dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici

 

Fondata nel 1666 da Luigi XIV, l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici è un’istituzione culturale francese avente sede dal 1803 a Villa Medici, villa del XVI secolo circondata da un parco di sette ettari e situata sulla collina del Pincio, nel cuore di Roma.

 

Ente pubblico dipendente dal ministero della Cultura francese, l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici svolge tre missioni complementari: ospitare artisti e artiste, creatori e creatrici, storici e storiche dell’arte di alto livello in residenza annuale o per soggiorni più brevi; realizzare un programma culturale ed artistico che interessa tutti i campi dell’arte e della creazione e che si rivolge ad un vasto pubblico; conservare, restaurare, studiare e far conoscere al pubblico il proprio patrimonio architettonico e paesaggistico e le proprie collezioni.

 

L’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici è diretta da Sam Stourdzé.

 

 

A proposito dei Beaux-Arts di Parigi

 

I Beaux-Arts di Parigi sono al tempo stesso un luogo di formazione e sperimentazione artistica, di esposizione e conservazione di collezioni storiche e contemporanee ed una casa editrice. Eredi dell’Accademia Reale di Pittura e Scultura, i Beaux-Arts di Parigi ospitano più di 450.000 opere e una delle più grandi biblioteche dedicate all’arte contemporanea. Posta sotto la tutela del Ministero della Cultura, la Scuola forma artisti di alto livello e occupa un posto essenziale nella scena artistica contemporanea.

 

In linea con i principi pedagogici che sono sempre stati portati avanti ai Beaux-Arts, la formazione viene impartita in atelier da artisti rinomati, ed è integrata da una serie di corsi teorici e tecnici. I Beaux-Arts di Parigi, ancorati alla realtà economica e sociale, si impegnano anche a creare ponti tra il percorso di formazione e la vita professionale, in particolare favorendo gli incontri con i suoi protagonisti.

 

 

A proposito del Centre Pompidou

 

Dal 1977, il Centre Pompidou non ha mai smesso di essere un luogo profondamente radicato nella città e aperto al mondo e all’innovazione. Il suo emblematico edificio ospita la più ricca collezione di arte moderna e contemporanea d’Europa, una delle due più grandi del mondo, oltre a mostre, conferenze, festival, spettacoli, proiezioni e laboratori per i giovani. Il suo programma particolarmente ricco, all’incrocio di discipline e di pubblico, attira più di 3,5 milioni di visitatori ogni anno. Fedele alla sua volontà di rendere la cultura e la creatività accessibili al maggior numero di persone possibile, il Centre Pompidou sta sviluppando la sua presenza sul territorio francese e a livello internazionale.

 

 

A proposito dell’Istituto Centrale per la Grafica

 

L’Istituto Centrale per la Grafica conserva, studia e valorizza le più ampie collezioni di disegni, stampe, matrici e fotografie dello Stato, anche attraverso iniziative e progetti formativi condotti in collaborazione con le principali istituzioni nazionali e internazionali che operano in quest’ambito, contemplando sia l’organizzazione sia la partecipazione a mostre, convegni, stage e seminari, nonché la produzione di strumenti idonei alla disseminazione dell’informazione. Le sue collezioni di matrici, stampe, disegni e fotografie sono affiancate da laboratori specializzati nel restauro e da una stamperia di secolare esperienza.

 

Da più di 45 anni l’Istituto svolge un costante lavoro di promozione della ricerca sulle proprie collezioni, definendo la centralità del suo ruolo in Italia per quanto riguarda lo studio, la conservazione e la fruizione delle opere grafiche.

L’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici ringrazia i suoi sponsor e partner:

 

Sponsor principale
AMUNDI ASSET MANAGEMENT

 

Con il sostegno di
BALMA, CAPODURI & CO
GROUPAMA
FONDATION LOUIS ROEDERER
TECTONA PARIS
CULINARIES
CLUB CRIOLLO
AIR FRANCE
FABRIZIO FIORANI

 

Media partner
INSIDE ART
 

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