Massafra. “La Storia di un Uomo che ha scelto di non voltarsi dall’altra parte, in un momento in cui i più preferivano per comodità “non” guardare”. Questo uno dei passaggi più incisivi del discorso pronunciato dal sindaco Fabrizio Quarto in occasione della cerimonia di dedicazione di un albero di ulivo al questore Giovanni Palatucci, deceduto il 10 febbraio del 1945 a soli 36 anni nel campo di concentramento di Dachau, dopo aver salvato migliaia di persone dalle persecuzioni naziste. La Questura di Taranto ha promosso la celebrazione dell’anniversario della morte di Palatucci apponendo una targa ai piedi di un ulivo secolare esistente nell’area a verde in via Falcone a Massafra e deponendo una corona di alloro. Alla sentita cerimonia hanno presenziato autorità provinciali, locali e i ragazzi degli Istituti Scolastici di Massafra, accompagnati da dirigenti e docenti.
Il sindaco Quarto, nel corso del suo intervento, ha parlato della “storia” simile allo specchietto retrovisore posizionato in ogni auto.
“E’ piccolo (ha continuato) quasi insignificante rispetto a tutto il resto della carrozzeria, apparentemente decorativo, ma al contrario è indispensabile per poterci far proseguire in modo sicuro e retto sulla nostra strada. Ci consente di andare avanti, guardandoci le spalle e facendoci rientrare sulla giusta via sempre in sicurezza, pur quando dobbiamo momentaneamente uscire dalla nostra corsia”.
Sempre a proposito di Palatucci, definito “giusto tra le nazioni”, il sindaco Quarto ha concluso il suo intervento affermando: “L’educazione ad essere “giusti” è un’opera severa e faticosa, ma alla quale ognuno di noi non può e non deve mai sottrarsi”.
Il questore Massimo Gambino ha sottolineato che il territorio ha bisogno di esempi e Giovanni Palatucci rappresenta uno degli emblemi dell’estremo sacrificio che un uomo compie per salvare gli altri. Il questore, rivolgendosi ai ragazzi, ha evidenziato come sia importante guardare con attenzione la storia e i valori di questi “eroi” che non si sono mai risparmiati, fino a donare la propria vita.
Ha chiuso gli interventi il prefetto di Taranto Demetrio Martino che ha parlato del percorso dei valori di Palatucci.
“E’ importante (ha affermato il prefetto) la dedicazione di un albero di ulivo che rappresenta la pace, il coraggio, la determinazione e la libertà. Noi dobbiamo mettere in campo (ha continuato) ogni azione utile alla riconquista di tali valori con il nostro operato sia come collettività, sia come singoli”.
Il prefetto, rivolgendosi ai ragazzi presenti, li ha invitati a guardare alla Costituzione intendendola come carta di identità di ognuno, come rifiuto della guerra ed eliminazione di qualsiasi discriminazione.
La benedizione alla targa commemorativa è stata impartita da don Santo, cappellano della Polizia di Stato e da don Michele Quaranta che, ricordando Palatucci, ha sottolineato l’aspetto prima storico e poi spirituale della sua azione.
Al termine della cerimonia il sindaco Fabrizio Quarto ha consegnato al questore Massimo Gambino un riconoscimento della Città di Massafra come attestato di gratitudine rivolto ai due poliziotti della Squadra Volante recentemente coinvolti in un grave episodio di cronaca risolto tempestivamente grazie alla loro professionalità.
Il riconoscimento viene esteso a tutte le Forze di Polizia per il loro quotidiano impegno sul territorio.
Nelle foto:1) Un momento della cerimonia in memoria del Questore Palatucci. 2) Svelamento targa Palatucci. 3) Consegna riconoscimento Palatucci.
Nino Bellinvia