L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” . Questo è il dettame costituzionale che si chiede che venga rispettato nella crisi ucraina . Dobbiamo ritornare al Trattato di amicizia e cooperazione del 1994 che fu il capolavoro della diplomazia di Silvio Berlusconi , che portò tra l’altro all’istituzione del Consiglio Nato Russia del 2002 . Ma merito va anche a Romano Prodi con la progettazione dello South Stream (2006) .
Sempre il Professor Prodi fu l’unico assieme a Francia e Germania ha mettere da parte l’dea assurda e chiaramente anti Russa di una Ucraina nella Nato, ma parte dell’Unione Europeo. Come ancora sostenuto dal Professor Prodi nel 2014 su “il Messaggero del 19 Ottobre 2014″ ” Da parte europea è in primo luogo necessario garantire la neutralità dell’Ucraina mettendo da parte ogni idea di renderla membro della Nato. Ricordo a questo proposito che l’ultimo atto del mio secondo governo è stato proprio quello di opporsi, insieme a Francia e Germania” (:::)” L’Ue deve inoltre impegnarsi a sostenere un forte processo di decentralizzazione (devoluzione di competenze) garantendo tuttavia l’integrità del territorio ucraino e una rigorosa protezione delle minoranze russe e dell’uso della lingua russa. L’Ucraina si protegge se resta autonoma” (cit Romano Prodi, Il Messaggero, 19 ottobre 2014)
L’Italia pur rimanendo saldamente fedele alla Nato deve guardare all’Europa e dalla sua Costituzione. Essere il motore di una diplomazia anche autonoma da quelle non europee. Nel contesto Ucraino deve rilanciare l’azione dei Governi Prodi e Berlusconi ed essere la Nazione in grado di dialogare con la Russia, la Nato , l’Unione Europea . L’Italia ripudi le logiche di guerra e riscopra la sua vocazione diplomatica facendosi mediatrice in questa crisi senza avventurarsi in imprese belliche che come tutte le guerre sono assurde.
Marco Baratto