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Cosa succede nelle università di Trieste e di Sassari?

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Niente di diverso da ciò che accade negli altri atenei italiani e che la puntata di lunedì 7 febbraio della trasmissione “Presa Diretta”, condotta da Riccardo Iacona, non abbia descritto in modo lucido ed esaustivo: i concorsi sono truccati o, come spesso si dice, sartoriali, cioè cuciti addosso al vincitore, il quale non solo è scelto prima ma è la ragione stessa per la quale si bandisce e si espleta il concorso. Con buona pace di tutti gli altri, che credono di partecipare per provare a vincere e invece partecipano per garantire apparente legittimità al sistema, gratificato dalla dinamica dei favori scambiati tra commissari di università diverse. Aggiungendo l’ennesimo esempio eclatante ad una lista già lunghissima, mercoledì 9 il Senato ha pubblicato un’interrogazione al Ministro dell’Università e ricerca che reca per prima la mia firma ma è stata sottoscritta anche dai colleghi senatori Angrisani, Granato e Lannutti. Vi è riassunta l’odissea del dott. Paolo Storchi (ricercatore molto titolato, di fama internazionale, autore di numerose e importanti scoperte archeologiche), o meglio, solo gli ultimi due ‘canti’ del suo poema, ultimi in ordine di tempo: i concorsi di Trieste e di Sassari, l’uno per Ricercatore a Tempo Determinato di Tipo A e l’altro di Tipo B in Topografia antica. A Sassari, lo Storchi è stato addirittura escluso dagli idonei, così da impedirgli di fare ricorso, ma l’anomalia era così totale e l’identità del vincitore così certa che il giorno prima della prova orale Storchi ha persino comunicato il nominativo all’associazione “Trasparenza e Merito”, ormai punto di riferimento nazionale in materia di mala università.

Al ministro Messa, pertanto, abbiamo chiesto se non ritenga necessaria “un’approfondita indagine sui due concorsi sopra richiamati, a parere degli interroganti da annullare con effetto immediato, che saranno anche oggetto di un suo esposto-denuncia di Paolo Storchi alla Procura della Repubblica”. E ancora: “se non reputi urgente procedere ad una revisione del sistema di reclutamento universitario… mediante l’istituzione di una commissione per il controllo dei concorsi che si occupi di capire se i criteri di selezione non siano, come purtroppo quasi sempre accade, modellati ad personam e di fornire testimoni che assistano a tutte le prove orali, per accertare che il punteggio non sia attribuito ai candidati per ragioni di simpatia e/o sentimento”. In fine: “cos’altro intenda fare il Ministro, essendo l’Università italiana, sotto questo particolare aspetto, prossima al collasso, per cercare di salvarla e per ridare fiducia ai giovani meritevoli, che devono poter tornare a credere nella serietà delle procedure concorsuali, e agli studenti, altrimenti privati dell’opportunità di interagire con professori eccellenti e capaci di innovare assecondando lo spirito dei tempi.

 

Margherita Corrado (Senato, Gruppo Misto – Commissione Cultura)

 

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