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Draghi, più donne nella scienza: Save the Children, investimenti per potenziare insegnamento primo importante passo. Le materia scientifiche e tecnologiche a scuola appassionano e incuriosiscono il 54% delle adolescenti ma continuano ad essere percepite come poco adatte a loro nel momento della scelta del percorso formativo. Necessari interventi continuativi e strutturati.

 

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Save the Children esprime vivo apprezzamento per l’impegno del Presidente del Consiglio Draghi a stanziare un miliardo di euro per la promozione della partecipazione delle donne alla scienza nel nostro paese, a partire dal potenziamento dell’insegnamento delle materie scientifiche, al fine di superare gli stereotipi di genere” e portare la percentuale delle ragazze che si iscrivono a facoltà STEM al 35%.

L’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro, sottolinea come tra le bambine e le ragazze, in Italia e nel mondo, stia crescendo la passione verso queste discipline e la consapevolezza del valore e del contributo che le donne possono dare in ambito scientifico. In base all’ultima ricerca realizzata da Ipsos per Save the Children – le materie scientifiche appassionano e incuriosiscono il 54% delle adolescenti a scuola[1]. Le ragazze oggi pensano, attraverso i loro studi, di poter dare un contributo anche alle sfide più importanti che la scienza si troverà a dover affrontare nei prossimi 10 anni quando, si spera, la pandemia causata dalla diffusione del covid-19 sarà un lontano ricordo. Tra le tre principali sfide, la prima è quella dell’invecchiamento della popolazione (lo pensa il 34% delle adolescenti), seguita dalla produzione di energia sostenibile (31%) e infine la diminuzione delle emissioni inquinanti dei mezzi di trasporto (27%).

Nonostante questa consapevolezza, nel 2021, in Italia le immatricolazioni universitarie delle ragazze che scelgono corsi scientifici sul totale delle iscritte si attesta al 22% [2], sebbene si sia registrato un aumento in particolare per le immatricolazioni in informatica e tecnologie ICT (+15,74%), le materie scientifiche continuano ad essere percepite dalle ragazze come “poco adatte” a loro registrano un aumento delle donne iscritte alle facoltà STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica).

“L’impegno assunto dal governo di raddoppiare gli investimenti a supporto dell’insegnamento delle materie scientifiche, come mezzo per superare gli stereotipi di genere, è un incoraggiante passo avanti verso una presa di coscienza, volta a ribaltare il paradigma che rappresenta il mondo scientifico come appannaggio solo degli uomini. In tal senso, gli investimenti del Piano nazionale ripresa e resilienza possono rappresentare, se ben utilizzati, un’occasione unica per sostenere e far fiorire i talenti scientifici delle ragazze che vivono in Italia. Auspichiamo inoltre che interventi mirati, come quello annunciato, vengano adottati in modo strutturato e continuativo per promuovere tra le bambine e le ragazze – a partire da quelle che vivono nei contesti più svantaggiati – l’acquisizione di fiducia nelle proprie capacità nella matematica, le scienze, l’ingegneria e le tecnologie digitali”, ha commentato Raffaela Milano, Direttrice Programmi Italia-Europa di Save the Children.

  

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