L’assemblea plenaria della commissione Antimafia ha svolto, mercoledì 16 febbraio u.s., l’audizione della giornalista Dania Mondini e del criminologo Claudio Loiodice, autori del saggio “L’affare Modigliani”, pubblicato dall’editore Chiarelettere nel 2019 e ristampato in inglese l’anno successivo. Amedeo Modigliani (Livorno 1884 – Parigi 1920) è l’artista italiano più conosciuto all’estero e il terzo più pagato al mondo. Ciò nonostante, pochissimi suoi quadri sono conservati in Italia e, in mancanza di un soggetto istituzionale pubblico che ne studi la vita e l’opera basandosi su dati oggettivi (parte dei quali si rinvengono nei cosiddetti Archivi legali Modigliani, non ancora riconosciuti bene culturale dal Ministero di Franceschini), l’attribuzione ‘allegra’ a Modigliani di migliaia di imitazioni e di falsi, soprattutto disegni – si calcola che solo una su quattro delle opere circolanti a suo nome sia autentica – alimenta un mercato fiorentissimo ma completamente ‘drogato’. Il danno che ne deriva non riguarda solo la memoria e l’immagine dell’artista labronico ma, se si pensa che il marchio stesso vale decine di milioni di euro, si traduce in imponenti mancati introiti per lo Stato italiano che, esclusa la scabrosa vicenda del francobollo celebrativo emesso da Poste Italiane per i cent’anni dalla morte di Modì, è rimasto finora del tutto inerte, lasciando spazio al proliferare di sedicenti fondazioni dedicate a Modigliani (in realtà associazioni, spesso opache) non di rado implicate nello scandalo ricorrente delle mostre che espongono falsi. Più in generale, e in questo senso il contributo di Mondini-Loiodice all’attività della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle mafie e le altre associazioni criminali, anche straniere, operanti in Italia, è stato specialmente rilevante, il caso Modigliani è emblematico dell’uso spregiudicato che ormai da decenni si fa delle opere d’arte, su scala planetaria, per muovere e riciclare capitali: l’expertise è la cambiale dei nostri tempi, hanno sottolineato gli auditi, facilmente falsificabile ma utilizzata moltissimo nei settori bancario e assicurativo, aprendo gli occhi ai commissari dell’Antimafia su scenari ancora poco noti anche a causa della sottovalutazione della portata finanziaria e criminale di un fenomeno di rilevanza internazionale.
MARGHERITA CORRADO – NICOLA MORRA (GRUPPO MISTO – COMMISSIONE ANTIMAFIA)