Advertisement

TUTTO ORMAI E’ AL MINIMO STORICO E, PURTROPPO, NAVIGARE COSI’ NON PORTA DA NESSUNA PARTE

Ieri sera, durante la trasmissione “Piazza Pulita”, Massimo Cacciari, mio ex sindaco, ha detto praticamente che l’attuale parlamento ha un livello talmente basso di cultura politica da far rabbrividire, “immaginiamoci – egli ha aggiunto – se questo ammassamento di soggetti pro-poltrona può trattare un argomento tanto delicato come quello dell’interruzione della vita”. Io sono dello stesso parere, infatti – tanto per farmi capire di primo acchito, posto che ce ne fosse davvero bisogno, ho immaginato il tormento di un malato della specie che non può grattarsi il naso perché c’è una mosca che gli gironzola attorno o per altri motivi, anche di natura strettamente delicata, demandati a chi gli sta accanto, come famiglia, parenti ed assistenti vari, ecc. ecc. Premetto che pure io avrei forti problemi in una decisione della specie sia in un verso che nell’altro per cui, in ultima analisi, farei intervenire anche il …Rappresentante di Dio su questa terra in base all’assunto che, almeno per i cristiani, è Dio che ci ha dato la vita e ce la può togliere secondo un suo disegno. Ma questo è un ragionamento che esula da una visione terrena.

Advertisement

Il mio, ovviamente, è un discorso teorico con finalità volte a scansare una responsabilità interiore o, quanto meno, per condividerla con un’autorità superiore che potrebbe togliermi eventuali rimorsi per quanto attiene all’interruzione della vita. Ergo, siamo davvero lontani da una decisione, tant’è che persino il Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura ha risposto (glissando nel merito, almeno a mio avviso, come per altri referendum, sollevando delle eccezioni sulla formulazione delle domande). Ma se ciò riguarda la politica, ieri sera mi ha fatto davvero impressione quanto ha detto un alto esponente del CSM, Dino Di Matteo, personaggio sotto scorta da moltissimi anni il quale, stigmatizzando in maniera molto “faire-play” la politica, ha affermato che attualmente esiste un’aria di revanscismo, alias di ricatto, del sistema politico verso la magistratura, quasi a vendetta nei confronti di quest’ultima, che, nel corso di questi anni, sia pur tenendo conto delle mele marce, ha cercato con tutte le sue forze di esercitare la sua onesta e seria funzione anche a costo della vita di numerosi magistrati. Come dire: se la magistratura oggi non gode fiducia, ciò è imputabile anche alla politica.

Quanto all’attuale governo, dopo le affermazioni piccate di Draghi “o mi fate governare oppure…” io intravvedo purtroppo una difficoltà non di poco conto. Infatti, come da tanto tempo scrivo, oggi i nodi stanno venendo al pettine a causa di una maggioranza fatta di ingredienti tutti in contrasto fra loro tanto da determinare pregiudizio ad ogni decisione, al punto da mettere anche in pericolo l’erogazione completa dei fondi UE che, come sappiamo, hanno bisogno di una oggettiva programmazione prima di essere erogati.

Oggi siamo in una situazione secondo la quale, non sarebbe possibile prescindere dai Draghi e dai Mattarella in quanto, come si è visto finora con l’elezione del Capo dello Stato, pare che non ci siano sostituti. Infatti, come ho sentito ieri sera per bocca di Lucio Caracciolo, direttore di Limes, non sarebbe tanto improbabile che, sulla base di detta situazione politica nella quale il Parlamento funge da “statuina”, persino l’ipotesi di un commissariamento dell’Italia non costituirebbe utopia. Scherzosamente io sono solito dire che un Putin, ex capo del KGB, (dal quale ovviamente prendo le distanze anche per i recenti fatti riguardanti l’Ucraina), metterebbe a posto l’Italia in un paio di settimane…

Anche la sanità oggi non gode certamente quella fiducia di cui dovremmo aspettarci: ne è prova che, quasi tutti i santi giorni, c’è chi afferma che siamo alla fase conclusiva della pandemia mentre altri, come per esempio il prof. Massimo Galli di Milano, dicono che siamo solo al primo tempo della partita.

Stando così le cose, è molto difficile immaginare che si possa addivenire ad una formula di composizione accettabile a livello politico, sociale, sanitario e comunque omni-istituzionale atteso che il gregge cammina in ordine sparso (non credo di fare un accostamento offensivo alludendo all’attuale parlamento che disattende agli input dei pastori e dei cani), per cui mi verrebbe da comminare al popolo italiano una punizione assimilabile a quella (Dio me ne scampi e liberi!) che ha caratterizzato i tempi bui in mancanza delle attuali, seppur ossidate, istituzioni democratiche.

Ciò che preoccupa in questo momento è che in queste condizioni, un eventuale ricorso alle urne farebbe più male che bene all’Italia, per cui pare forzatamente ragionevole conservare l’esistente nella speranza, ahimè solo speranza che, la disgrazia pandemica abbia insegnato qualcosa.

Se non si arriva a questo, fra debito pubblico, inflazione alle stelle, costi delle materie prime, energia e cervelli che fanno rabbrividire quanto a cultura politica, il passo verso l’abisso sarà inevitabile. E ciò proprio in un momento in cui abbiamo di tutto per far funzionare in modo assai positivo il Paese a seguito di un simil piano Marshall da parte UE, realtà da considerarsi miracolosa stante l’oggettiva indegnità ed immeritatezza di quasi tutte le nostre istituzioni a danno del popolo italiano, aspetti negativi che – ricordiamocelo -, non erano stati fatti apparire tali in Europa dalla dignità istituzionale di un Giuseppe Conte e, successivamente, con poca fatica dall’attuale Draghi in funzione del suo “alone” pregresso.

Arnaldo De Porti

Belluno-Feltre

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Advertisement
Articolo precedenteRACCOLTE OLTRE 485.000 CONFEZIONI DI MEDICINALI AIUTERANNO 600.000 BISOGNOSI
Articolo successivoOGR Torino | SAVE THE DATE: Maria Hassabi – HERE e Nina Canell – HARDSCAPES | PRESS PREVIEW: 24 febbraio 2022

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui