“Dio, dove sei?” È una domanda antica, che risale ai primordi dell’umanità e della religione, una domanda che non attende risposta, perché non è volta a conoscere, ma solo a rimproverare Dio per la sua assenza, per il suo silenzio. Come fece Marta con Gesù, che pur sapendo della gravità della malattia di suo fratello Lazzaro, non si era mosso: “Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!” (Gv 11,21).
Eppure il Signore era con li. Come non paragonarlo all’atto di fede del Centurione:
” Entrato in Cafarnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava: «Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente». 7 Gesù gli rispose: «Io verrò e lo curerò». Ma il centurione riprese: «Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Perché anch’io, che sono un subalterno, ho soldati sotto di me e dico a uno: Va’, ed egli va; e a un altro: Vieni, ed egli viene; e al mio servo: Fa’ questo, ed egli lo fa».
All’udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: «In verità vi dico, presso nessuno in Israele ho trovato una fede così grande. Ora vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori nelle tenebre, ove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Va’, e sia fatto secondo la tua fede». In quell’istante il servo guarì.” (Mt 8, 5-13).
La nostra vita , in questi giorni è appesa alla Fede. Uomini che comandano non sanno altro che parlare di guerra, di legioni internazionali, di vendita di armi . Tutti richiamano la guerra . Ci viene da chiederci . Signore dove sei? come cristiani non abbiamo dubbi lui è al nostro fianco .
In questi giorni , uomini anziani , che ragionano con la mentalità della guerra fredda , stanno portando il modo alla guerra. Tra loro anche tanti cattolici . Eppure un uomo, anziano, acciaccato , alza senza sosta il grido di Pace. Ma come Giovanni , sembra “voce di uno che grida nel deserto” . Ma Giovanni annunziava il Signore, ora il Santo Padre sembra che le sue parole siano azzittite da una clamore . La voce della Guerra , del divisore per antonomasia . Come Figli della Luce, dobbiamo rinserrare le fila, essere più che mai “con Pietro” . Un cristiano non può essere con la guerra e la violenza . Il Santo Padre , come il suo illustre predecessore “non d’altro armati che della parola di Verità, al disopra delle pubbliche competizioni e passioni, vi parliamo nel nome di Dio, da cui ogni paternità in cielo ed in terra prende nome (Eph., III, 15), — di Gesù Cristo, Signore Nostro, che tutti gli uomini ha voluto fratelli, — dello Spirito Santo, dono di Dio altissimo, fonte inesausta di amore nei cuori” (PIO XII) . Papa Francesco non dispera perché sa che ” Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra. Ritornino gli uomini a comprendersi. Riprendano a trattare. Trattando con buona volontà e con rispetto dei reciproci diritti si accorgeranno che ai sinceri e fattivi negoziati non è mai precluso un onorevole successo.” (Pio XII).
Fermiamo la guerra. Come cristiani opponiamoci alla cultura della morte che è cultura dello scarto. Scarto dei popoli coinvolti , scarto della coscienza , scarto dell’amore.
Come umili figli , ci rivolgiamo al Santo Padre, ci stringiamo attorno a lui e chiediamo che , nonostante le difficoltà si rechi in una terra vicina al conflitto. In Lituania, alla collina delle croci o al monastero di Putna in Romania e fermi con la sua presenza, presenza materiale della Chiesa la guerra.
Queste ore sono ,le ore delle scelte. Decidiamo di servire Dio o Mammona? Se scegliamo Dio dobbiamo scegliere la Pace .
Marco Baratto
un povero cristiano