SEVEN CULTS PRODUZIONI
Presenta
CENERI ALLE CENERI
Atto Unico di Harol Pinter
Con
Gabriela Corini, Roberto Zorzut
Regia: Gabriela Corini con la collaborazione di Roberto Zorzut
MARTEDI 15 e MERCOLEDÌ 16 MARZO 2022 – ore 21
TEATRO TOR BELLA MONACA
Sala Piccola
Una coppia di mezza età nell’intimità della propria casa improvvisamente discute di un passato misterioso e torbido della donna, cosa che rompe un equilibrio apparentemente sereno e rivela un terribile passato di orrori e dubbi sulle loro identità.
Le azioni descritte, legate alla figura di un amante prevaricatore e violento, ci fanno conoscere l’eterna condizione di oppresso e oppressore, di vittima e carnefice.
Una storia senza tempo, tra parole ridotte allo stretto e senza soluzioni, che lascia interrogativi aperti ed ipotesi da sviluppare.
NOTE SU PINTER
Harold Pinter (Londra 1930/ Londra 2008), è stato un grande drammaturgo, scrittore, sceneggiatore, poeta, attore e regista teatrale britannico.
I suoi lavori sono considerati capolavori del teatro dell’assurdo, anche se, in questo “assurdo” ha mostrato gli aspetti relazionali e personali umani nelle loro mille sfaccettature senza veli e senza pudori, alle volte attraverso un sottile velo di elegante ironia, altre volte attraverso il dramma.
Una realtà cruda si svela infatti tra le righe di dialoghi apparentemente surreali dei personaggi, che anche se a volte possono apparire incomprensibili, svelano poi l’animo umano come pochi autori sono riusciti a mostrare.
Le sue opere sono segnate indiscutibilmente dall’influenza ed ammirazione del grande Samuel Beckett, con il quale Pinter strinse una sincera amicizia.
Rappresentate ed apprezzate in tutto il mondo, si può affermare che abbiano raggiunto la stessa notorietà del suo predecessore ed amico a cui ha fatto riferimento, sviluppando comunque un suo proprio stile assolutamente unico.
Ebreo di nascita, Pinter non ha mai creato opere che facessero riferimento al dramma dell’Olocausto, fino a che, nel 1996, con CENERI ALLE CENERI, mette a nudo gli orrori della Shoa attraverso un dialogo tipico del suo inconfondibile stile.
Un uomo ed una donna, soli in una stanza, si rivelano in un gioco di faticosi ricordi finora rimossi come protagonisti di un terribile accadimento, trovandosi faccia a faccia e senza ormai più possibilità di scampo dalla realtà.
NOTE DI REGIA
Amo tutta l’opera di Pinter, ma questo atto unico, nella sua scarna teatralizzazione materiale, ma la sua profondissima penetrazione nell’animo e nel disagio umano, mi ha colpito come una frecciata dalla prima volta che l’ho letto. Gabriela Corini