Advertisement

11 anni di guerra in Siria
La testimonianza di padre Hanna da Idlib e i timori legati al conflitto europeo
Dopo 11 anni di guerra, il conflitto siriano continua a evolvere. Da Idlib, la zona ancora sotto l’egida jihadista, padre Hanna Jallouf lancia un appello drammatico e rivela le sue paure legate alla crisi tra Russia e Ucraina che coinvolge la regione. I mercenari siriani arruolati dalla Russia per l’Ucraina potrebbero lasciare campo libero alle milizie islamiste radicali. Nel piccolo villaggio siriano di Knayeh, dove Pro Terra Sancta gestisce da anni un centro di emergenza, i combattimenti andavano scemando nell’ultimo periodo, grazie all’equilibrio raggiunto tra milizie islamiste filoturche e truppe lealiste filorusse. Ma l’invio di contingenti in Ucraina muta gli equilibri, e ora i jihadisti potrebbero avere più chances di consolidare il proprio potere.

Advertisement

 

Gentili colleghi,

dagli inizi di marzo, i giornali mediorientali ed europei hanno diffuso la notizia per cui la Russia starebbe arruolando migliaia di volontari in Medio Oriente e in Nord Africa per inviarli a combattere sul fronte ucraino. La Siria in particolare offre a Putin numerose opportunità di ingaggio.

 

Stando alle ultime notizie, sarebbero tra i 16.000 e i 20.000 i volontari pronti a partire dalla Repubblica Araba Siriana per sostenere l’avanzata russa in Ucraina. Il reclutamento, gestito direttamente sul suolo siriano da parte di una delle più importanti unità militari al servizio di Assad, la 4a divisione corazzata, prevedrebbe una paga estremamente alta, che arriverebbe a raggiungere $3.000 al mese.

 

Nella regione di Idlib, guidata dai ribelli jihadisi filoturchi e antirussi allineati a Tharir al-Sham, ex miliziani di al-Qaeda, si temono pesanti ripercussioni dovute a questa decisione: se la Russia sottrae combattenti dall’area siriana, i miliziani jihadisti avranno campo libero per consolidare il proprio controllo sulla Siria nordoccidentale. Le regioni di Idlib e di Aleppo, in particolare, sono quelle che soffrono maggiormente per l’occupazione islamista (v. cartina: aree gialla, arancione e viola).

Noi abbiamo contattato padre Hanna Jallouf OFM, da Knayeh, piccolo villaggio nella regione di Idlib. Ecco cosa ci ha raccontato:

 

“L’intensificarsi dell’offensiva russa in Ucraina potrebbe sguarnire la nostra regione e comportare una riduzione dell’impegno militare di Mosca nella provincia. Temiamo che questo porti ad un’escalation di violenza da parte dei ribelli di Tharir al-Sham. Questo potrebbe portare a nuovi combattimenti per la nostra regione.

 

A causa del controllo delle milizie dell’islamismo estremista, qui nella provincia di Idlib siamo chiusi come dentro una gabbia. E ci manca tutto. Viviamo sempre nella paura delle ritorsioni da parte dei gruppi al comando.

 

Negli ultimi due anni le milizie filorusse e filoturche si erano contrapposte stabilizzando il fronte, e così si impediva il sorgere di nuovi conflitti a fuoco. Adesso, invece, con la prospettiva del ritiro delle truppe russe, i miliziani estremisti potrebbero cambiare gli equilibri a loro vantaggio, e noi di questo abbiamo paura. Vi chiediamo solo di non dimenticarci!”.

 

Pro Terra Sancta in Idlib

La nostra associazione ha sempre cercato di essere presente nella provincia di Idlib anche nei momenti più duri dell’occupazione filoturca con l’erogazione di aiuti d’emergenza in appositi centri, situati a Knayeh e a Yacoubieh, due piccoli villaggi della zona.

 

Nei nostri progetti cerchiamo di sostenere le comunità cristiane locali e le famiglie più bisognose, offrendo generi di prima necessità: cibo, vestiti, medicinali, prodotti per l’infanzia (pannolini e latte in polvere)…

 

Abbiamo recentemente raccontato la testimonianza di un frate francescano, padre Louay, residente in quest’area, che ha deciso di subire una condanna comminata ad un anziano della sua parrocchia.

 

Per ogni dubbio o richiesta di chiarimento, non esitate a contattarci attraverso i recapiti presenti in calce a questa mail.

 

Con preghiera di diffusione,

 

Andrea Avveduto

Ufficio stampa Pro Terra Sancta  – 026572453

a.avveduto@proterrasancta.org

 

Giovanni Maria Caccialanza

Ufficio stampa Pro Terra Sancta  – 026572453

g.caccialanza@proterrasancta.org

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Advertisement
Articolo precedenteImballaggi: come etichettarli e smaltirli in modo sicuro per l’ambiente
Articolo successivoGrande successo per l’inaugurazione di MetaversoCOSENZA, Ecosistema Digitale della Cultura

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui