Nel primo giorno di primavera, Giornata Mondiale della Poesia, la lirica inno all’amore e alla primavera del poeta ungherese Gyula Juhàsz nella traduzione della scrittrice Antonella Casaburi
Il 21 marzo, data di inizio della primavera, la stagione della rinascita, del colore, della luce e della vita che gli antichi romani dedicavano alla dea dei fiori Flora, ricade la Giornata Mondiale della Poesia, l’espressione letteraria che ha un ruolo privilegiato nel dialogo e nella comprensione linguistica e interculturale, nella comunicazione e nella pace tra i popoli.
In questa giornata di rinascita e di speranza, la scrittrice Antonella Casaburi, autrice del romanzo “Mirari”, traduttrice ed esperta di lingua e letteratura ungherese, ci offre la sua traduzione della lirica “Szerelem?” del poeta ungherese Gyula Juhàsz.
E’ amore?
Non so cosa sia, ma è tanto bello,
incantarmi sulle tue parole,
come su nuvole accese dal tramonto,
s’intravede il barlume delle stelle.
Non so cosa sia, ma è dolce,
il tuo sguardo quando mi cerca,
come raggio di sole brillante,
nonostante s’avvicini la sera.
Non so cosa sia, ma sento la vita
tornare di nuovo più bella,
le tue parole che m’accarezzano il cuore
come seta, come vento di primavera.
Non so cosa sia, ma è tanto bello,
un dolce dolore, che pure non mi turba,
se è sciocco, se è sbagliato, che sia,
se è amore, scusami tanto!