– Gianni CRISTOFANI –
Raccolta di Poesie -“PENSIERI SCALZI” -Prefazione di Franco Leggeri.
“ PENSIERI SCALZI”, Riflessioni sull’ultima raccolta di Gianni Cristofani, un Poeta vero. Finalmente!
Le rose e gli ulivi sono i profumi della Sabina . Così entro nella nona Silloge di Gianni Cristofani.Questa nona di Cristofani è un battere e levare nell’anima e nella fantasia del lettore. Sono queste , forse, le parole giuste per definire , disegnare, l’opera poetica di Cristofani che si erge come una cattedrale dei sentimenti dove il Poeta della Sabina distilla e distribuisce il sapore della sua terra. L’immensità dei versi si trasforma in ritmo crescente che sa alimentare il quadro di colorati sogni in un quadro di libertà e sangue di passione. Cristofani consegna al lettore poesie che spiccano per la capacità di evocare, con forza lirica, immagini originali: immagini delineate con parole precise e nitide . Per presentare questa silloge di Cristofani, non bisogna associarla ad una poesia “stantia ”, un verseggiare alla “vecchia maniera “ del secolo breve, perché l’Autore ci mette tutta l’anima per distaccarsi da un tradizionalismo “scolastico” nello scrivere questi versi, Cristofani strappa i vecchi schemi e forgia i suoi versi con quel , come dicevo, “battere e levare”, immergere nell’acqua il rosso metallo del verso e , facendo sfumare e raffreddare il calore, ne assembla la poesia . “Pensieri Scalzi” è il risultato finale di questo lavoro ch’è l’Opera nona che Gianni Cristofani ci regala.
Franco Leggeri- Presidente dell’Associazione Culturale DEA SABINA-
PENSIERI SCALZI
(Lungo i bordi della memoria)
PRESENTAZIONE a cura dell’Autore
Alla fine del primo ventennio di questo nuovo secolo, il ventunesimo, eccomi pronto a dare alle stampe una nuova mia raccolta di poesie che negli ultimi trent’anni di produzione letteraria porta a nove le pubblicazioni a partire dalla prima, ISPIRAZIONE, che ospitava le iniziali esperienze in campo poetico figlie anche della acerba ed ingenua adolescenza.
Dopo le emozioni significate nella raccolta PENSIERI SPOGLIATI ho voluto continuare su quella direttrice letteraria intitolando questa nuova performance poetica PENSIERI SCALZI che dovrebbe fare pendant con l’ultimo lavoro A PIEDI NUDI impreziosito dalla bella prefazione della giornalista RAI Rossella Santilli.
Sono ormai sessanta anni che mi cimento nella scrittura di composizioni poetiche pur ritenendomi un semplice contadino del verso perché manco, purtroppo, di quella formazione umanistica che dovrebbe essere alla base di un vero e proprio poeta. La realtà è che il mio scrivere serve solo a me stesso e nasce dall’esigenza di mettere a nudo i miei sentimenti e le mie emozioni per auto psicanalizzarmi specialmente nei momenti più difficili della mia esistenza.
Questa ultima raccolta nasce dunque, come le precedenti, dalle esperienze del vissuto quotidiano con l’intento di cantare l’amore per la vita, per la natura, la devozione al mistero infinito della trascendenza. Ma su tutto si leva l’amore per la mia terra d’origine, la Sabina e per il paese dei padri Montebuono. Sono versi che mi portano ad confronto quotidiano con le piccole e le grandi cose che mi circondano, con un occhio critico verso il passato ed un benevole apprezzamento del presente e di ciò che sarà il futuro.
Certo è che superata la soglia dei settanta anni si avverte la netta sensazione di aver perso l’iniziale ispirazione, avvertendo quasi l’esaurirsi degli argomenti da mettere sulla pagina scritta. E’ il mio un continuo vis a vis con il tempo che ineluttabile scorre sopra le nostre teste e che scompagina le più consolidate realtà perché sono scomparsi i punti di riferimento cui ci si era da sempre abituati. Con PENSIERI SCALZI voglio dar voce alla mia anima stanca, alla mia mente confusa, alle fisime dell’uomo che invecchia, mi voglio mettere a nudo e stendere al sole i panni come faceva mia madre con il bucato sull’aia di casa. Un lenzuolo che dondola al vento sotto il sole di agosto e spara luce riflessa su un pulcino che si trascina nell’erba al seguito della chioccia.
*Gianni Cristofani (Malepassu)-Il Poeta della Sabina
Alcune poesie della raccolta
LA ROSA
Rosa di maggio
che ti schiudi al mattino
quando il sole solletica
i tuoi petali stanchi
di fronte la casa
dove vive l’amore.
Ogni petalo un bacio
sul tuo labbro vermiglio
il tuo sorriso consola
il mio esistere ed è
per questo che vivo
la pienezza dei giorni
al tuo fianco da sempre.
E’ un grido che squarcia
della notte i silenzi
questo mio amore per te.
RISVEGLI
Perdersi fra le pieghe di un lenzuolo
al risveglio d’inverno al mattino
quando picchia la pioggia sui vetri
ed il vento fa ondeggiare gli ulivi,
quando il sogno sembra essere vera
realtà che confonde e fiacca la mente.
Poi s’appressa la vestale in pigiama
con il caffè che sprigiona l’aroma
che ridà concretezza ai risvegli
rispedendo nell’oblio i perigli
che dei sogni s’erano fatti ragione.
Resterà nell’inconscio la traccia
di un conflitto tra l’onirico e il vero
per far si che ci si metta la faccia
quando si esterna un disagio sincero.
L’OMBRA
Ho calpestato l’ombra dei miei pensieri
sul lungo, impervio sentiero dei ricordi
quando un cuore di ghiaccio alimenta
tenui palpiti scomposti e sfilacciati sospiri
tanto che è allora che la macchia diventa
essa stessa l’ombra compatta dei respiri.
Scatta il momento di scoprire improvviso
d’essere io stesso un’ ombra in processione
col buio compatto che mi copre il viso
mentre cerco la luce forte d’una benedizione.
DEDICATA A FAUSTO
Ci hai lasciato in un autunno di pioggia
poco dopo aver festeggiato i settanta
grande amico ora la tua anima alloggia
nella casa dove un coro di angeli canta.
Troppo in fretta l’esistenza hai concluso
tu che amavi colloquiar con la gente
con garbo, in silenzio la porta hai chiuso
per far della fine un tuo pensiero silente.
Solitario stavi quando il male ha colpito
anche se amici avevi per chiedere aiuto
amarezza di un animo vistosi tradito
aspettativa d’amore che fu solo rifiuto.
Generoso compagno di bella vita paesana
trascorsa all’ombra di discorsi importanti
davanti al bar ai bordi della strada romana
consumando ogni tanto gelati croccanti.
Fu la banca nostrana a cementar l’amicizia
per Dante e Ilia fu la vera manna dal cielo
mi solleva il ricordo dalla mia tanta mestizia
averti visto raggiante come il fiore d’un melo.
Pier Augusto Breccia-
Quando entri nella notte stellata dello Spirito attraverso la porta dell’arte, togli al pensiero il peso della sua razionalità.
Rendi libera la mente dal rigido cuoio che la protegge e la ingabbia lungo i percorsi del mondo e lasciala galleggiare tra le stelle.
Nell’indefinito spazio dell’Essere i pensieri camminano scalzi.-Pier Augusto Breccia