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Aperto un nuovo dispensario in Siria
Le dichiarazioni delle due firmatarie e di padre Fadi Azar, supervisore
Apre un nuovo dispensario medico a Latakia, nel Nord della Siria, grazie all’impegno congiunto di Pro Terra Sancta e Avsi. L’iniziativa, inquadrata nel progetto di Avsi Ospedali aperti, arriverà ad assistere gratuitamente 300 persone, in un contesto provato dalla guerra e schiacciato dalla povertà, imputabile alle sanzioni internazionali che hanno colpito la Siria. Ci parlano del progetto il supervisore, padre Fadi Azar OFM, e le due donne firmatarie dell’informativa, Eva Makoyan e Henriette Younes. Ecco le loro dichiarazioni.
 

Gentili colleghi,

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in una Siria che ha da poco compiuto l’undicesimo anno consecutivo di guerra, Pro Terra Sancta ha aperto in collaborazione con Avsi un nuovo dispensario medico nella città portuale di Lattakia, presso la parrocchia del Sacro Cuore di Gesù. Ce ne parlano padre Fadi Azar OFM, supervisore della struttura, Eva Makoyan e Henriette Younes, cofirmatarie del progetto.

 

Il nuovo centro medico è inquadrato nel progetto Ospedali aperti, patrocinato dal pontificio Dicastero per il Servizio allo Sviluppo Umano Integrale e implementato da Avsi; Pro Terra Sancta ha in carico parte della gestione della clinica di Latakia.

 

I numeri del progetto

 

La necessità di aprire un nuovo dispensario medico in Siria è sotto gli occhi di tutti. Dopo undici anni di guerra, le sanzioni colpiscono duramente la popolazione: gli ultimi dati UN disponibili indicano che i rifugiati siriani sono più di 5 milioni e 700.000 e che l’83% della gente vive sotto la soglia della povertà.

 

A Lattakia in particolare, è stato intenso l’afflusso di rifugiati in fuga dalla guerra; questo ha portato ad una situazione di crisi sociale e ha reso necessarie risposte umanitarie rapide. Ad oggi, l’ambito sanitario è gestito però per lo più privatamente e il settore pubblico non riceve finanziamenti adeguati. Metà degli ospedali e dei centri di pronto soccorso della città sono chiusi a causa delle sanzioni che hanno colpito la Siria. Le fasce più povere della popolazione sono del tutto sprovviste di assistenza medica. In questa situazione, i danni provocati dalla pandemia da Covid-19 non possono ancora venire calcolati a fondo.

Ecco perché Pro Terra Sancta e Avsi hanno aperto un nuovo dispensario a Latakia.

 

Si prevede che nella struttura, messa in cantiere da gennaio e finalmente operativa, siano assistiti circa 300 individui (il costo delle cure sarà ripartito a metà tra Pro Terra Sancta e Avsi). Saranno presenti un farmacista, un reumatologo e un ingegnere gestionale con abilità organizzative in ambito sanitario. Questi provvederanno alla distribuzione gratuita dei farmaci, a mantenere aggiornate le liste dei beneficiari con le rispettive necessità, e a procedere a visite di medicina generale.

 

Le dichiarazioni di Eva e Henriette

 

Nella nota che Eva Makoyan e Henriette Younes hanno steso per illustrare il progetto, dichiarano:

 

“Nel 2011, Latakia ha testimoniato insieme ad altre città siriane il dramma del conflitto che scoppiava allora nel Paese. La maggior parte degli sfollati che raggiungevano la città da varie parti della Siria (al-Raqqa, Aleppo, Idlib, Qunayeh, Jisser al-Shgour, Jedaydeh…) venivano accolti in città nella parrocchia del Sacro Cuore di Gesù.

 

I frati francescani che amministrano la parrocchia hanno così deciso di prendersi cura delle necessità di questi rifugiati. In modo particolare delle necessità sanitarie: le poche strutture pubbliche che a Lattakia amministrano la salute sono davvero in difficoltà. Non si trova personale medico o paramedico in Siria, fuggito in gran parte negli ultimi otto anni. Non si possono mantenere operativi i macchinari, perché le industrie siriane sono in sofferenza, se non sono del tutto chiuse. Non si ha accesso a beni di base come elettricità, acqua corrente, benzina e gas.

 

La situazione economica e l’embargo ai danni del Paese hanno poi acuito la povertà della popolazione, già provata dalla guerra. A questo si aggiunge l’impatto della pandemia da Covid-19: la sanità pubblica è semplicemente collassata davanti al bisogno della gente di ricevere assistenza medica.

 

È quest’insieme di fatti che ha richiesto la messa in cantiere di un nuovo progetto nella parrocchia: ecco da dove nasce il nuovo centro di assistenza medica”.

 

Le dichiarazioni di padre Fadi

 

Nel video, disponibile a questo link, in cui è visibile l’intervista a padre Fadi Azar OFM, il frate dichiara:

 

“Vorrei ringraziare Pro Terra Sancta per averci aiutato a fondare questa clinica per i rifugiati di guerra (quelli che vengono da Idlib, da Aleppo, da Deir Ezzor, da al-Raqqa…). Noi possiamo aiutare ad oggi 263 persone affette da malattie croniche. Le assistiamo anche con cure mediche e medici professionisti. Il nostro obiettivo è di arrivare ad aiutare 300 persone. Il sistema sanitario qui in Siria è povero: c’è scarsità di medicine che non si trovano, e dobbiamo cercarle in Giordania e in altri Paesi. Il nostro dispensario assiste persone cristiane e muslmane; vengono tutti quelli che davvero sono poveri, che non possono acquistare le medicine (il prezzo dei medicinali è decuplicato dall’inizio della guerra, e viene rivisto al rialzo ogni sei mesi).  Grazie a questo progetto fatto da Pro Terra Sancta possiamo provvedere ai nostri pazienti”.

 

A questo link sono disponibili foto, liberamente utilizzabili, dell’inaugurazione del dispensario medico di Lattakia.

 

Per ogni dubbio o necessità non esitate a contattarci attraverso i recapiti presenti in calce a questa mail.

 

Con preghiera di diffusione,

 

Andrea Avveduto

Ufficio stampa Pro Terra Sancta – 026572453

a.avveduto@proterrasancta.org

 

Giovanni Maria Caccialanza

Ufficio stampa Pro Terra Sancta – 026572453

g.caccialanza@proterrasancta.org

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