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Comunico che il termine ultimo per la presentazione delle domande di aiuto della Pac, per l’anno 2022, è stato fissato al 16 maggio 2022 mentre si potranno apportare modifiche alle domande fino al primo giugno.

È quanto previsto dal Ministero delle Politiche agricole che fissa i termini per la presentazione e per le modifiche della domanda unica, delle domande di aiuto o di pagamento, in modo da assicurare agli agricoltori e alle amministrazioni la possibilità di espletare per tempo tutte le procedure necessarie, in particolare per quanto concerne le diverse possibilità di modifica delle domande.

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Dal decreto si evince che le aziende sottoposte a controlli tramite monitoraggio satellitare, i cui risultati sono comunicati tempestivamente ai beneficiari, avranno più tempo a disposizione in modo da permettere loro di modificare e rettificare le domande che evidenziano inadempienze.

Grazie anche al lavoro fatto in commissione Agricoltura al Senato, alla quale appartengo, all’inizio del nostro mandato, anche quest’anno le aziende agricole potranno ottenere una anticipazione degli aiuti diretti del primo pilastro della PAC. L’anticipazione è pari al 70% (in origine, prima del nostro intervento, era del 50%): si tratta di un primo provvedimento che consente di concedere liquidità alle imprese in difficoltà sia per i problemi finanziari determinati dal perdurare della pandemia del Coronavirus, sia per l’aumento dei costi di produzione legato al costo dell’energia, del gasolio e di tutte le materie prime. Una misura che finalmente, dopo tanti solleciti, aiuterà gli agricoltori ad organizzare la prossima campagna produttiva. Anche se c’è ancora molto da fare.

Auspico, inoltre, che l’Assessore all’Agricoltura della Calabria, Gianluca Gallo, usi questa ennesima opportunità per dare una visione e una programmazione all’agricoltura calabrese e non si limiti soltanto a sbloccare e distribuire fondi. In particolare chiedo che, senza far trascorrere ulteriore tempo, metta mano e attui la tanto attesa revisione dei Consorzi di Bonifica in Calabria considerato la tragica condizione in cui si trovano a causa della cattiva gestione. Ricordo all’assessore che dal 2017 giace in Regione una Proposta di legge di iniziativa popolare, accompagnata da ben 8mila firme, presentata proprio a Corigliano-Rossano, che ne disciplinava la riforma. Già allora, con insistenza, chiedevamo trasparenza nei bilanci perché prevedevamo quello che di lì a poco sarebbe successo. Cinque anni dopo ci troviamo a fare i conti con gravi problemi: se ci si fosse mossi per tempo avremmo evitato questa crisi alla quale oggi assistiamo. Credo che ora sia giunto il momento di mettere da parte le autocelebrazioni e riprendere in mano la suddetta proposta di legge e risolvere i problemi lamentati ormai dai dipendenti che non ricevono stipendi e tfr e dai troppi agricoltori che pagano i tributi senza avere in cambio un serio ed adeguato servizio.

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