Chi l’ha detto che la chirurgia estetica è roba da ricchi?
Per evitare interventi invasivi e super-costosi in sala operatoria basta partire in largo anticipo sottoponendosi ad un protocollo di piccoli interventi conservativi. Semplici, indolori e alla porta di tutti
di Alessandro Pasquali
(medico estetico con studi a Cesenatico, San Marino, Merano)
Oggi vorrei scardinare un falso mito della medicina estetica, quello secondo cui questa particolare branca medica sia accessibile solo alle classi più agiate ed abbienti. Era così, forse, qualche anno fa. Ma oggi la medicina estetica si è aperta ad una platea molto più ampia ed eterogenea di pazienti ed i listini prezzi, specie per alcuni trattamenti che garantiscono risultati comunque eccellenti, sono diventati alla portata di tutti.
Diverso il discorso della chirurgia estetica che – se si escludono i casi “patologici” degli interventi ricostruttivi post-neoplasie – non essendo convenzionata con il sistema sanitario, resta, oggi come ieri, un’opportunità “classista” riservata cioè solo ai benestanti (non tanto, a dire il vero, per la parcella del medico, quando piuttosto per i costi del ‘dietro le quinte’, come sale operatorie o personale annesso).
In ogni caso, per scongiurare il rischio di interventi invasivi super costosi oggi c’è una nuova possibilità, quella della prevenzione. Ovvero la capacità di “spalmare” nell’arco della nostra vita una serie di interventi conservativi che, a costi contenuti, consentono di rallentare l’incedere del tempo e di non dover ricorrere alla sala operatoria o a protocolli riparatori da ‘terapia d’urto’ in ambulatorio con massicce dosi di filler.
Partire in largo anticipo con la medicina estetica, prevenendo i danni della disidratazione cutanea, dell’esposizione al sole e dell’insorgere fisiologico delle rughe, è dunque il vero elisir di bellezza, l’unico modo per avere cura del proprio corpo senza dover mai ricorrere ad investimenti astronomici.
Ancora oggi si guardano con sospetto le giovani che, pur non manifestando segni visibili di invecchiamento, ricorrono alla medicina estetica. Al contrario, rivolgersi ad uno studio medico anche a 25-30 anni è la strategia più lungimirante per “guadagnare anni” e, in prospettiva, anche la più “indolore” per le nostre tasche.
Per avere risultati garantiti, dunque, è importante seguire un percorso stabilito dal medico estetico, sottoponendosi a dei protocolli annuali che prevedono piccoli “ritocchi” alla portata di tutti senza mai stravolgere il viso. Solo in questo modo si ottiene un “buon invecchiamento” che non vuol dire “non invecchiare” bensì affrontare l’inesorabile incedere degli anni con “stile”.
Per non generare equivoci, tuttavia, bisogna ricordare che la branca della medicina estetica non può avere costi risibili perché le cosiddette “punturine” contengono comunque farmaci e dunque la qualità dei prodotti utilizzati non può mai essere un requisito di speculazione.
Allo stesso modo è essenziale che il trattamento sia svolto in ambulatori idonei, ovvero con precisi requisiti sanitari. Ad esempio, non si possono praticare iniezioni negli studi delle estetiste o chi non ha le qualifiche previste dalla legge non può mettere filler alle labbra. Non tanto perché una “punturina” sia un procedimento medico complicato, ma piuttosto perché certe figure non hanno le competenze per gestire l’eventuale inconveniente, ovvero le “reazioni collaterali” che sono sempre dietro l’angolo. Ecco perché, dietro ad un prezzo un po’ più alto, spesso ci sono dei servizi che non tutti sono in grado di garantire. Ed ecco perché, a volte, pagare di più mette al riparo il paziente da pericolose conseguenze.
Ergo, diffidate sempre di quei medici che, spesso senza titoli né specializzazioni, propongono trattamenti a costi troppo bassi: risparmiate su un vestito, mai sulla vostra salute.
Info www.dottoralessandropasquali.com