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CHIESE QUASI SEMPRE CHIUSE, MA NON SOLO PER MANCANZA DI PARROCI, SEPPUR VERO…

Fino a pochi anni fa, quando andavamo a fare qualche gita, era quasi inevitabile  visitare qualche Chiesa, e ciò, anche per vederne ed apprezzarne il patrimonio artistico   custodito. Oggi non è più così perché le visite non sono sempre suggerite dalla bellezza degli altari, degli organi, delle tele, dei quadri  ecc.ecc., ma ahimè anche dalla necessità di evitare qualche incursione ladresca, magari per i pochi spiccioli contenuti nelle varie cassette per l’elemosina.

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Qualcuno penserà, se vuoi anche giustamente, che ci sono sempre meno preti con la conseguenza di dover tutelare con la chiusura le porte dei luoghi di culto, ma non è del tutto così in quanto, il tener aperta una Chiesa,  ha un costo e non proprio basso.

Ho voluto documentarmi a questo riguardo e, francamente, ho strabuzzato gli occhi leggendo su Internet che, per tener aperto il Duomo di Milano, si spendono dai 20 ai 30 milioni di euro all’anno, mentre altra fonte, don Franco che interviene spesso su Radio Cooperativa qui ne Veneto,  dice che per il Duomo di Milano ci vogliono 15.000 euro al giorno   (radio cooperativa, h 16.45  1 aprile 2022)

Se per Milano si parla di 20-30 mln c’è da chiedersi quale potrebbe essere il costo per la Basilica romana di San Pietro tanto da dover  fare un pensiero alla povera stalla di Betlemme…

D’accordo il mondo è cambiato e quindi è necessario adattarsi a questa realtà che, in linea di massima, non consente più a chi ha bisogno di un momento di raccoglimento di entrare in una Chiesa anche semplicemente per accendere una candela.

Cosa sta a significare tutto questo ?

Sta a significare che il mondo ha preso una brutta piega e che,  per pregare, bisogna pagare.  E questo non succede solo nelle grandi città, ma anche nelle piccole Chiese di campagna, se non ancora di più.

adp

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