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BUILDINGBOX

presenta

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Flashbacks

a cura di Alice Montanini

9 aprile 2022 – 9 gennaio 2023

 

 

1.

9 – 28 aprile 2022

Giovanni Campus

 

Determinazione, 1984

cemento su legno sagomato / concrete on shaped wood

125 x 133 x 2,5 cm

 

Determinazione, 1983

cemento su legno sagomato / concrete on shaped wood

2 elementi di / 2 elements of

25,3 x 44,5 x 13,7 cm

7,3 x 55 x 27,5 cm

 

Intervento, 1983

cemento, corda su legno, scatolato perpex / concrete, rope on wood, boxed perspex

21 x 31 x 8 cm

 

 

BUILDINGBOX

via Monte di Pietà 23, Milano

www.building-gallery.com

Giovanni Campus, Intervento, 1983, cemento, corda su legno, scatolato perpex / concrete, rope on wood, boxed perspex, 21 x 31 x 8 cm, ph. Flavio Pescatori
BUILDINGBOX presenta, dal 9 aprile 2022 al 9 gennaio 2023, Flashbacks, un progetto espositivo a cura di Alice Montanini che ripercorre le tappe più importanti dell’attività di ricerca e promozione artistica di BUILDING, in occasione del quinto anniversario della sua nascita.

 

Il progetto vuole rendere omaggio a tutti gli artisti, i curatori e i saggisti che hanno contribuito a plasmare l’anima di BUILDING, presentando per la prima volta in maniera organica una selezione di opere appartenenti alla collezione permanente della galleria, accompagnate dai cataloghi e dai materiali d’archivio che ne documentano l’attività espositiva degli ultimi cinque anni.

 

Centrale nella riflessione di Flashbacks è il momento espositivo inteso come medium, specchio delle relazioni e delle dinamiche che si generano tra l’opera, l’artista e lo spazio della galleria, che vanno a confluire nell’ambito più complesso di quel sistema di categorie critiche ed estetiche che sono alla base della linea curatoriale e della programmazione di BUILDING.

 

Focus importante dell’intero progetto saranno anche i cataloghi editi da BUILDING ad accompagnamento di ciascuna mostra. L’indirizzo fortemente orientato allo studio e alla ricerca che contraddistingue BUILDING, non solo come spazio di promozione per l’arte contemporanea, ma anche in quanto casa editrice, si evince anche dall’accurata selezione dei saggisti e dei testi presenti nelle diverse pubblicazioni.

 

La rassegna permetterà di ripercorrere i momenti salienti dell’attività curatoriale di BUILDING, proiettandosi al contempo sul futuro della sua programmazione. Guardare dunque al proprio recente passato con riconoscenza e gratitudine verso tutti coloro che hanno accompagnato BUILDING fino ad oggi, ma anche con sguardo critico, per delineare nuove coordinate con le quali interrogare il presente e meglio orientarsi verso il futuro.

 

Una rilettura a porte aperte della propria collezione, attraverso alcune opere rappresentative dei principali artisti promossi dalla galleria e dell’attività espositiva ed editoriale finora svolta, presentate negli spazi di BUILDINGBOX a cadenza irregolare e visibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7 dalla vetrina di via Monte di Pietà 23 a Milano.

 

A inaugurare Flashbacks, dal 9 al 28 aprile 2022, è una selezione di opere di Giovanni Campus (Olbia, 1929), lavori in cemento degli anni Ottanta esibiti in occasione della mostra Giovanni Campus. Tempo in processo. Rapporti, misure, connessioni, a cura di Francesco Tedeschi, presentata nel 2019 presso BUILDING e MA*GA. Queste opere testimoniano la costante esplorazione della materia nel suo divenire e nel suo svelarsi fenomenico che da sempre ha caratterizzato la ricerca dell’artista. La grezza fisicità è modellata dal rigore formale delle configurazioni geometriche, che plasmano il momento percettivo attraverso coordinate logico-razionali.

Giovanni Campus, Determinazione, 1984, cemento su legno sagomato / concrete on shaped wood, 125 x 133 x 2,5 cm, ph. Flavio Pescatori

Cenni biografici

 

Giovanni Campus è nato a Olbia nel 1929. Dopo i lavori pittorici realizzati negli anni Cinquanta, in cui va rapidamente superando una matrice formale di impianto figurativo, nel corso degli anni Sessanta matura un superamento della pittura attraverso l’attenzione per i linguaggi geometrici e costruttivi, che si confrontano con i modelli culturali e visivi del mondo industriale. L’interesse per l’intersezione fra i modelli di produzione avanzati, l’estetica della percezione e le possibilità tecniche lo spinge quindi ad adottare il metacrilato come materiale che gli permette una diversa soluzione della tensione pittorica, in direzione ambientale.

Dopo le prime esposizioni personali e la partecipazione ad alcune collettive – tra cui & Multiple Art alla Whitechapel ArtGallery di Londra, il padiglione italiano nella II Triennale dell’India a New Delhi, con presentazione di Palma Bucarelli, la mostra “Luce e Materia”, promossa dal Centro Industria di Milano – e ai premi in cui le ricerche espressive contemporanee trovano spazio, ottiene l’attenzione di critici come Giulio Carlo Argan, Umbro Apollonio, Lara Vinca Masini, o di colleghi come Bruno Munari. Effettua anche soggiorni a New York e a Parigi, utili a metterlo in relazione con la situazione internazionale.

Nella seconda metà degli anni Settanta, intanto, Campus va sostituendo i materiali della produzione plastica per recuperare la tradizione pittorico-scultorea, creando forme strutturali che si misurano con gli ambienti, generando motivi relazionali con interventi fondati sulla continuità di uno sviluppo unitario. Attua anche, in questo senso, operazioni nello spazio della città, come gli interventi compiuti in Piazzetta Palazzo Reale a Milano nel 1977 o nello spazio naturale, come le “misurazioni” realizzate nei primi anni Ottanta con la serie di interventi “Percorso Determinazione”, compiuti in luoghi della nativa Gallura nel 1983, o in ambienti espositivi determinati.

Una nuova generazione di critici si avvicina intanto al suo lavoro, a cominciare dal lungo sodalizio con Luciano Caramel, che in molteplici occasioni accompagna i suoi progetti.

Dagli anni Ottanta accanto alle mostre personali in spazi pubblici e privati e alla partecipazione a selezionate collettive riguardanti gli aspetti portanti del suo lavoro, esso è al centro di alcune mostre monografiche in spazi pubblici – Palazzo dei Diamanti a Ferrara (1987), Galleria Comunale d’Arte di Cagliari (1991), MAN di Nuoro (2000), Civica Galleria d’Arte Moderna di Gallarate (2003), Museo Civico G. Fattori di Livorno (2007). Realizza anche sculture progettate per luoghi specifici, che trovano ambientazione, anche permanente, in spazi aperti, come quelle sistemate a Tortolì nel 2000, a Carbonia, nel 2008, all’interno del Parco della Scultura all’Idroscalo di Milano, nel 2012.

La configurazione del suo lavoro raggiunge, nel corso dei decenni più recenti, attraverso molteplici tecniche, che non rinnegano il lavoro precedente, un grado di equilibrio e di riflessione che passa attraverso lavori indirizzati a combinare la superficie monocromatica con l’inserzione di tangenti in ferro, in dialogo con strutture in legno e lavori su carta eseguiti con grande attenzione tecnica e progettuale.

Ritratto di Giovanni Campus in occasione della mostra personale Tempo in processo. Rapporti, misure, connessioni, 2019. ph. Flavio Pescatori

BUILDINGBOX è il progetto espositivo inaugurato nel settembre 2018, situato all’interno di una delle vetrine di BUILDING che affacciano su via Monte di Pietà, visibile 24 ore su 24, notte e giorno, senza dover entrare all’interno della palazzina, nonostante ne faccia effettivamente parte. Attraverso la sua collocazione riflette l’obiettivo per cui è stata creato: costruire un luogo indipendente caratterizzato da un progetto autonomo rispetto alla programmazione delle mostre che BUILDING ospiterà durante l’anno.

BUILDINGBOX si basa su un’estensione temporale e ospiterà una serie di opere, legate fra loro da un fil rouge che si svilupperà nel tempo, invece che nello spazio.

BUILDINGBOX è uno spazio fisico, non una semplice vetrina, è delimitato da muri bianchi e vetro, una soluzione espositiva inedita che rappresenta un’interruzione dell’ordinario concetto dell’esporre, in cui contenuto e contenitore sono strettamente connessi, dando vita a un dialogo costante fra forma e contenuto. Una relazione che si attua anche fra l’interno e l’esterno, essendo questo un luogo fruibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Questa vetrina ospiterà diversi artisti e designer, cicli di mostre e progetti temporanei, offrendo un approfondimento di tipo curatoriale su molteplici tematiche artistiche.

BUILDING

via Monte di Pietà 23, Milano

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