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Iran – Conferenza per il Ramadan: Uniti contro il fondamentalismo e la guerra, per la pace e la tolleranza

Maryam Rajavi: Ramadan sia il mese della libertà dagli artigli della tirannia religiosa dei mullah, del fondamentalismo, del terrorismo e della politica di guerra.

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In occasione del mese sacro del Ramadan, lo scorso lunedì si è tenuta una conferenza dal titolo “Uniti contro il fondamentalismo e la guerra, per la pace e la tolleranza” ad Ashraf 3, il quartier generale dei Mujahedin-e Khalq (MEK/PMOI) in Albania, alla quale ha preso parte la Sig.ra Maryam Rajavi, presidente eletta del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (NCRI), in contemporanea nella sede del NCRI a Auvers-sur-Oise, Francia, dove erano presenti molti illustri esponenti politici e religiosi. Molte altre personalità si sono unite alla conferenza online.

Delegazioni e rappresentanti di Ucraina, Palestina, Egitto, Siria, Iraq, Arabia Saudita, Yemen, Giordania, Libano, Algeria, Tunisia, Kuwait, Mauritania e leader musulmani, cristiani ed ebrei che vivono in Francia sono intervenuti alla conferenza.

Tra gli oratori della conferenza c’erano Sid Ahmed Ghozali, l’ex primo ministro algerino, Salem al-Meslet, capo della coalizione nazionale dell’opposizione e delle forze rivoluzionarie della Siria, Bassam al-Omoush, ex ministro giordano dello sviluppo amministrativo e ambasciatore della Giordania in Iran, Ahmad Al-Khalil, e Eid Al-Naimat, parlamentari giordani, Taisir Altamimi, ex giudice supremo palestinese, Mohammad Amin Al-shakhari, ex ministro tunisino delle miniere e delle industrie, Ahmad Al-Mosabli, consigliere del ministro della pubblicità in Yemen, Monseigneur Jacques Gaillot, Rabbino Moché Lewin, vice capo rabbino di Francia, Tahir Boumedra, ex capo dei diritti umani delle Nazioni Unite in Iraq, Anouar Malek, autore ed ex membro del team di monitoraggio della Lega Araba in Siria, Ahmed Al-Jarallah, illustre autore e caporedattore dei giornali kuwaitiani Arab Times e Al-Seyassah, Tymofiy Mylovanov, Ministro dello sviluppo economico e del commercio dell’Ucraina (2019-2020), Kira Rudyk, deputato ucraino, leader del Partito della Voce, così come Jalal Ganjei, Presidente del Comitato per la libertà delle religioni e delle confessioni della NCRI.

Nel suo discorso, la signora Maryam Rajavi ha condannato il regime, del tutto illegittimo e detestato dagli iraniani, che preserva il suo potere a costo della vita, della pelle e del sangue delle persone, portando alla povertà e alla fame la società iraniana, che ormai colpisce almeno l’80-70% della popolazione del paese. La signora Rajavi ha affermato: “All’inizio del mese sacro di Ramadan, prego per la liberazione dei miei compatrioti dalle catene della tirannia religiosa”. E ha aggiunto: “Le nostre sorelle e fratelli musulmani in Medio Oriente siano liberati dal fondamentalismo del regime clericale, dal terrorismo e dal malvagio bellicismo. E preghiamo che i popoli di tutto il mondo, specialmente il saldo popolo dell’Ucraina, raggiungano la pace e la tranquillità”.

La presidente eletta della NCRI ha inoltre sottolineato: “Khamenei, con le sue orribili politiche, costringe la gente a lavorare senza paga e ha trasformato la forza lavoro iraniana nella più sottopagata al mondo. Fa morire di fame la stragrande maggioranza delle persone. Depreda le ricchezze e le proprietà pubbliche e spinge i malati a morire e le persone fuori dalle loro case. Ma i poveri, quelli stufi della situazione attuale, e quelli depredati rappresentano ora una potente forza di ribellione rivolta contro il dominio, sempre più vulnerabile, di Khamenei.

La signora Rajavi ha ribadito: “Il PMOI ha innalzato la bandiera dell’uguaglianza e della lotta contro tutte le forme di discriminazione e di oppressione. Si è battuto per l’uguaglianza di genere, e nel corso della sua storia, ha difeso le libertà e i diritti dei gruppi etnici oppressi e dei seguaci delle diverse religioni. Allo stesso modo, in quanto seguaci dell’Islam, il PMOI si è opposto a qualsiasi espansionismo aggressivo e all’intervento in altri Paesi con il pretesto di esportare la rivoluzione”.

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