di Vito Piepoli
C’è un locale dove si passa dal gusto, alla cultura, all’arte, al buon esempio? Sì, al bianco Alexander Museum Palace Hotel di Pesaro (in foto).
In questo albergo museo, l’arte dell’accoglienza trova il perfetto connubio con l’arte visuale e creativa, unico nel suo genere per il suo valore artistico.
All’Alexander Museum si può vivere una vacanza nell’arte, raffinata ed elegante e nella cultura in un suggestivo scenario con il mare a pochi passi.
È l’unica struttura italiana nella top 10 dei più prestigiosi hotel europei di design ed è stata dichiarata “Opera non trasportabile” alla Biennale di Venezia del 2011.
Il suo proprietario, il conte Alessandro Marcucci Pinoli di Valfesina, in arte Nani, eclettico imprenditore, artista, operatore turistico, ha creato il primo hotel-museo aperto del mondo, offrendo spazi per un susseguirsi di mostre d’arte e eventi.
In questi giorni ha rilasciato delle dichiarazioni in merito alla situazione tragica che stiamo vivendo in Italia e nel mondo, pur di speranza, di amore, di amicizia, di buon esempio.
Segue il suo messaggio, che si sposa bene con lo spirito pasquale di rinascita.
Vito Piepoli
“Siamo qui all’Alexander Museum Palace Hotel di Pesaro, dove per 13 anni tutti i venerdì ho organizzato un evento.
Un venerdì sì e uno no, ho organizzato l’inaugurazione di una mostra che poi durava 14 giorni, di pittura, di scultura o di fotografia e negli altri due venerdì del mese presentavo un libro o di arte o di poesia o di cultura generale.
Da quando c’è la pandemia abbiamo diradato questi incontri pubblici perché purtroppo tra che non erano permessi, poi le distanze, le mascherine, il green pass, le restrizioni da rispettare, non potevamo avere più il pubblico di prima, cento/centoventi persone, e quindi abbiamo limitato questa attività e mi sono più dedicato al sociale.
Abbiamo questi grossi problemi, enormi sia dal punto di vista sanitario della pandemia, sia economici perché c’è una crisi che fa paura, e adesso come se non bastasse, la guerra.
Ho iniziato ad avere delle serie di incontri con persone importanti preparate, degli intellettuali, degli storici, dei filosofi, persone veramente di altissimo livello con le quali abbiamo parlato a lungo di questi problemi, di come venirne fuori.
Soprattutto il discorso è caduto su questa conflittualità che è nata non solo nella guerra tra l’Ucraina e la Russia, ma tra le persone che sono a favore della Russia e quelle dell’Ucraina o della NATO, degli americani.
Quindi tutto questo problema internazionale si è trasformato anche purtroppo, in un problema locale, italiano, di persone che litigano quasi, che esagerano.
Anche nei talk show vediamo alla televisione persone, anche giornalisti che si parlano sopra, che inveiscono, si offendono.
È cosa veramente incredibile perché trattasi di persone colte. Le persone intellettuali dovrebbero essere pacate, rispettare le idee degli altri, anche se diverse, anche se contrarie.
Come dico sempre io, perché ognuno ha diritto di avere le proprie idee, non c’è bisogno di inveire, anzi uno dovrebbe ascoltare e prenderne atto e magari con le buone maniere far valere le proprie idee.
Io dico sempre la frase di Voltaire, “Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu lo possa dire”, perché ognuno ha diritto al proprio pensiero.
Non c’è bisogno di inveire, non c’è bisogno di litigare, non c’è bisogno di sopraffare o parlare sopra ed invece è venuta fuori questa conflittualità dal NoGreenPass e poi adesso qui si parla da una parte di quelli che sono a favore, esagerato secondo me, dell’una o dell’altra parte e con sistemi, con parole che insomma non sono degne di persone di cultura o di persone educate.
Questo dispiace perché poi si finisce per arrivare ad una conflittualità che non serve in un momento difficile come questo.
Noi adesso dovremmo rimboccarci tutti le maniche e cercare di andare d’accordo per superare momenti che fra poco diventeranno difficilissimi.
Si parla appunto intanto sulla pandemia che non è finita, e che possono venire fuori altre forme di virus e delle aggravanti, poi la crisi economica è paurosa.
Vogliono molto probabilmente far usare meno l’energia elettrica, il gas e quindi avremo restrizioni sulle temperature d’inverno e d’estate, con i termosifoni o con l’aria condizionata.
Avremo dei grossi problemi anche nell’industria, perché molti stanno chiudendo, hanno chiuso e continueranno a chiudere, quindi licenziamenti, persone che andranno a spasso e così nel turismo peggio che peggio.
Vedo che molti miei colleghi hanno gli alberghi ancora chiusi, pensano di non aprire, non trovano il personale, e se lo trovano lo prendono sempre o stagionale o comunque a chiamate e non fisso, ma a tempo determinato.
Io ho tutto il personale a tempo indeterminato però sono una mosca bianca. È raro con sei alberghi da gestire, ma tengo duro, cerco di resistere anche se non guadagno in certi periodi. Ho anche rimesso. A marzo, aprile, maggio del 2020 ho rimesso proprio tanti soldi.
Eppure cerco di resistere, ma se noi ci mettiamo a litigare tra noi, è sempre peggio. Io penso che dobbiamo proprio cercare di andare d’accordo, rimboccarci le maniche, aiutarci uno con l’altro.
Questo è il mio appello perché sennò peggioriamo le cose.
Già da una parte appunto molte cose non dipendono da noi ma vengono dall’esterno, altre cose sono impraticabili, quindi cerchiamo di andare d’accordo senza esagerazioni dall’una parte e dall’altra.
Perché io noto davvero dell’esagerazioni incredibili. È pieno di gente sempre più di tuttologi, di gente che crede di avere la ragione in tasca, la verità in tasca.
Io che ho sempre vissuto nel dubbio, nell’incertezza, sentire così queste esagerazioni, queste sparate con una convinzione che fa paura!
Quando io ho fatto il corso, l’ambasciatore, ho visto quanto siano complesse le cose per gli addetti al mestiere che hanno a disposizione degli studi particolari, degli esperti, decine o centinaia di esperti del Ministero degli Esteri, delle ambasciate che fanno fatica a trovare delle soluzioni a concordarle.
Invece persone che non hanno il minimo della competenza, proprio incompetenti, devo dire, sparano delle sentenze che da una parte sono anche ridicole, e quando sono un po’ più motivate sono semplicistiche.
Spero che questo mi appello possa servire veramente a creare un rapporto di amicizia, anche di amore con la A maiuscola, tra tutti noi che in un periodo così difficile dobbiamo cercare di ottenere, divulgare a tutti, io parlo sempre del buon esempio.
Tutti noi dobbiamo dare il buon esempio. Grazie dell’attenzione. Tanti auguri a tutti
Alessandro Marcucci Pinoli di Valfesina