Vanity Fair presenta MetaVanity, il primo museo nel Metaverso,
un progetto editoriale senza precedenti
Costruito sul modello del Pantheon di Roma,
viene svelato alla Biennale Arte di Venezia
E per il suo debutto ospita 19 tra i più acclamati artisti
della crypto arte internazionale
Milano, 21 aprile 2022 – Un luogo dove conoscere e sperimentare. Uno spazio che amplifica la capacità di raccontare storie. Un panorama editoriale inedito per rinnovare informazione e intrattenimento. Tutto questo è MetaVanity, il primo museo di Vanity Fair nel Metaverso, un avamposto culturale presentato all’interno della cornice della Biennale Arte di Venezia.
MetaVanity è il terzo capitolo dell’avventura di Vanity Fair nel Metaverso. Il primo è arrivato lo scorso anno, con la copertina in NFT dedicata a Elodie; il secondo è avvenuto lo scorso febbraio, con il debutto di Vanity Player One, l’avatar del giornale protagonista di un servizio moda. Il terzo, MetaVanity, propone un progetto ancora più ambizioso.
MetaVanity è stato costruito traendo ispirazione dall’edificio del Pantheon di Roma. Si presenta così: un imponente spazio centrale, sormontato da una cupola aperta come nel monumento originale, e 12 ambienti espositivi dove vivere inedite esperienze di conoscenza e intrattenimento. All’interno si svela una grande mostra: protagonisti, 19 nomi tra i più importanti e conosciuti della scena artistica digitale e crypto internazionale, da Skygolpe a Jesse Draxler, da Luna Ikuta e Quasimondo. I visitatori potranno muoversi tra le loro opere e le loro installazioni liberamente, e fruirne secondo modalità impensabili in un ambiente culturale tradizionale.
Ha dichiarato Simone Marchetti, direttore di Vanity Fair: «In questo spazio, dove la creatività non ha confini, si celebreranno tutte le eccellenze, le unicità e le storie che da sempre Vanity Fair racconta nelle sue pagine, sui suoi siti, nei suoi canali social. Questa mostra è solo l’inizio, il preludio di un’opera che vuole essere la frontiera di una nuova evoluzione dell’esperienza, della conoscenza, dell’informazione e dell’intrattenimento».
MetaVanity e l’esposizione che lo tiene a battesimo sono stati realizzati in collaborazione con Valuart, partner di Vanity Fair sin dall’inizio di questa avventura digitale. Per visitarlo, basta scaricare sui propri dispositivi elettronici l’app Hadem, disponibile gratuitamente su tutte le piattaforme. Hadem è stata programmata interamente in Unreal 4 (motore grafico di Epic Games, azienda che ha sviluppato il celebre videogioco Fortnite) così da massimizzare l’impatto estetico delle installazioni artistiche presenti nei vari pavilion del museo e nel contempo rendere l’esperienza per il visitatore totalmente immersiva. Hadem sarà presto disponibile anche in versione Oculus, il visore rivoluzionario che permette un coinvolgimento ancora emozionante.
«MetaVanity è il primo viaggio di Hadem in quello che siamo certi sarà la nostra dimensione come team, come azienda ed ecosistema creativo e intellettuale», ha commentato Etan Genini, amministratore delegato e co-fondatore di Valuart. «Con MetaVanity, Vanity Fair ha saputo abbracciare in pieno i valori costitutivi della rivoluzione culturale figlia di questo momento. Ci ha permesso di ospitare alcune delle più straordinarie menti creative di oggi, lasciandole libere di operare nel pieno rispetto della loro storia e diventare la vita di un contenitore che tutto vuole fuorché “contenere”, bensì liberare nell’etere esperienze e dare modo al visitatore di immergersi, vivere e scoprire ciò di cui moltissimi parlano, solo alcuni davvero studiano e purtroppo pochissimi stanno cercando di sostenere».
Gli artisti in mostra: Max Papeschi, Emanuele Dascanio, Quasimondo, Matt Kane, Skygolpe, Coldie, Jesse Draxler, Federico Clapis, Edo Bertoglio, Mimmo Dabbrescia, neurocolor, Billelis, Fabio Giampietro, Vhils, Kyle Kemink, Luna Ikuta, Dangiuz, Gammatrace, Stefano Contiero.
Si ringrazia Bialetti, presente alla conferenza stampa di presentazione di MetaVanity per offrire ai suoi ospiti la possibilità di degustare il bouquet aromatico tipico del vero espresso italiano. Universalmente conosciuta per aver inventato la Moka, Bialetti negli ultimi anni si è contraddistinta anche per la qualità delle miscele di caffè proposte, curando internamente tutte le fasi della torrefazione.
Vanity Fair presents MetaVanity, the first museum in the Metaverso and an unparalleled publishing project
Built based on the model of the Pantheon in Rome,
it will be revealed at the Venice Biennal
For its debut, it will host 19 of the most acclaimed
international crypto artists
Milan, 21 April 2022 – A place where you learn and experiment. A space that amplifies your storytelling capability. An original publishing scene to renew information and entertainment. All this is MetaVanity, Vanity Fair’s first museum in the Metaverso, a cultural outpost presented as part of the Venice Biennale.
MetaVanity is the third chapter in Vanity Fair’s adventures in the Metaverse. The first came about last year, with the NFT cover dedicated to Elodie and the second in February, with the debut of Vanity Player One, the magazine’s avatar that starred in a fashion shoot. The third, MetaVanity, is an even more ambitious project.
MetaVanity was built by seeking inspiration from the Pantheon in Rome. That’s how it looks: an impressive central space, topped with a open dome just like the monument, and 12 exhibition halls where knowledge and entertainment can be experienced in original ways. A major show is revealed inside with 19 of the top names on the international crypto and digital art scene, from Skygolpe to Jesse Draxler, Luna Ikuta and Quasimondo. Visitors will be able to move freely between their works and installations, as well as using them in ways that would be unthinkable in a traditional cultural environment.
«In this space, where creativity has no bounds, all the excellence, uniqueness and stories that Vanity Fair has always communicated on its pages, websites and social media channels are all celebrated», declares Simone Marchetti, editor in chief of Vanity Fair. «This show is only the beginning, the prelude of a work that aims to become the frontier of a new evolution of experience, knowledge, information and entertainment».
MetaVanity and the exposition where its debut is taking place were created in partnership with Valuart, Vanity Fair’s partner since the start of this digital adventure. To visit it, just download the Hadem app on your electronic devices, which is available for free on all platforms. Hadem was programmed entirely in Unreal 4 (the graphic engine behind Epic Games, the company that developed the Fortnite video game), so as to maximize the aesthetic impact of the artistic installations in the museum’s various pavilions, while making the experience fully immersive for visitors. Hadem also will be available soon in the Oculus version, the revolutionary visor that provides even more exciting involvement.
«MetaVanity is Hadem’s first spin in what we are certain will be our dimension as a team, company, and creative and intellectual ecosystem», comments Etan Genini, CEO and co-founder of Valuart. «With MetaVanity, Vanity Fair has known how to embrace fully the founding values of the cultural revolution that is emerging at the moment. This enabled us to host some of today’s most extraordinary creative minds, leaving them free to work in full respect of their story and becoming the lifeblood of a container that wants to do everything except “contain”, but rather free experiences into the ether and give visitors the chance to immerse themselves, live and discover what so many people are talking about, only some truly study and, unfortunately, only very few are attempting to support».
The participating artists are Max Papeschi, Emanuele Dascanio, Quasimondo, Matt Kane, Skygolpe, Coldie, Jesse Draxler, Federico Clapis, Edo Bertoglio, Mimmo Dabbrescia, neurocolor, Billelis, Fabio Giampietro, Vhils, Kyle Kemink, Luna Ikuta, Dangiuz, Gammatrace, and Stefano Contiero.
Thanks to: Bialetti, who participated to the MetaVanity press conference by offering its guests the opportunity to taste the typical aromatic bouquet of a real Italian espresso. Bialetti, known worldwide for inventing the moka pot, is the past few years has also excelled in producing quality coffee blends, managing all the roasting stages internally.