Première di “Mio figlio”, lo spot dell’associazione Lavori in Corso che dal 2006 si prende cura delle famiglie dei detenuti.
Giovedì 28 aprile 2022 alle ore 9.30 sui canali YouTube e Facebook.
“Mio figlio” è il titolo del video promozionale dell’associazione Lavori in Corso che sarà presentato giovedì 28 aprile alle ore 9.30 in première sui canali YouTube e Facebook.
Scritto e diretto da Antonio Petruccelli, prodotto da Effetto Kulešov e con protagonista Adriano Santoro, il video racconta in 60 secondi l’attività dell’associazione Lavori in Corso che si prende cura delle famiglie dei detenuti e contribuisce a rafforzare il legame tra i bambini e i genitori che sono dietro le sbarre.
«Tutti i figli hanno il diritto di conservare un rapporto con i propri genitori, anche se reclusi, e un padre resta tale anche in carcere», spiegano gli avvocati Antonietta Clemente e Umberto Di Gioia, che nel 2006 hanno fondato l’associazione Lavori in Corso – con sede a Lucera – credendo fermamente nel cambiamento, nelle opportunità, nelle seconde possibilità.
«Dal 2006 progettiamo vite libere insieme a chi vive l’esperienza del carcere e desidera un futuro diverso per sé e per la propria famiglia. Migliorare e chiarire i rapporti di coppia, i legami genitoriali e familiari, favorisce il reinserimento sociale a fine pena», raccontano Antonietta e Umberto.
Secondo alcuni studi, infatti, un recluso che ha conservato i legami familiari rischia, in percentuale, tre volte meno la recidiva rispetto a un detenuto i cui legami familiari sono stati spezzati.
Per questo motivo la famiglia è al centro delle attività messe in campo dall’associazione, che ha realizzato 40 progetti con cui sono stati coinvolti ben 1.600 detenuti degli istituti penitenziari di Foggia e Lucera.
Nel corso degli anni, grazie anche al sostegno di 12 operatori e 100 volontari che hanno condiviso la filosofia di essere #costruttoridicambiaMenti, Lavori in Corso ha progettato e costruito luoghi fisici e relazionali all’interno del carcere, in cui i bambini si preparano all’incontro con il genitore e possono comprendere meglio le emozioni dell’incontro avvenuto, accompagnati da personale competente e formato.In contemporanea al lancio dello spot sarà online anche il nuovo sito dell’associazione, realizzato da Itlab srl, che in maniera dinamica e fruibile sintetizza la storia e la mission di Lavori in Corso. Il sito rappresenta uno strumento utile non solo per sensibilizzare la cittadinanza e diffondere i risultati delle attività messe in campo, ma anche per permettere ai parenti dei detenuti di contattare direttamente l’associazione, di fruire di strumenti pratici per gestire le problematiche che vivono quotidianamente e di avere un supporto psicologico, educativo e legale sulle tematiche legate alla genitorialità in carcere.
Il sito è in linea con la nuova brand identity di Lavori in Corso, realizzata dalla digital artist Antonella Tolve di Pit-Pop. La nuova identità – prendendo spunto dalla conta dei giorni che i detenuti fanno in carcere per “segnare” il tempo che passa – raffigura le sbarre tagliate da un fascio di luce: uno spazio in cui tutto può succedere.
«Il segno grafico che abbiamo scelto esprime una nuova possibilità, un progetto, una visione di cambiamento. Elementi che contraddistinguono l’associazione, perché i nostri “cantieri di cambiaMenti” hanno l’obiettivo di offrire un modello di presa in carico totale della persona rea, coinvolgendola in un percorso di reinserimento sociale, affettivo e genitoriale», concludono i fondatori.
A partire dal 29 aprile il video “Mio figlio” sarà proiettato al Cineteatro dell’Opera di Lucera, prima delle proiezioni dei film in programma e durante l’intervallo.
Le attività di promozione messe in campo dall’associazione Lavori in Corso rientrano nel progetto “FIGLI DI GENITORI DETENUTI: STRUMENTI PER CHI LI AMA”, presentato ed approvato secondo l’Avviso pubblico per enti no profit del Terzo settore, di cui al D.Lgs. n.117/2017, per la realizzazione di progetti finalizzati a preservare, sostenere e ripristinare la relazione genitoriale tra detenuti e figli minori.