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A RISCHIO LE LIBERTÀ DI ESPRESSIONE E DI MANIFESTAZIONE

Secondo una nota rilasciata da Amnesty International, le Forze armate arabe libiche (LAAF), guidate dal feldmaresciallo Khalifa Haftar, stanno sopprimendo “brutalmente” la libertà di espressione e di manifestazione pacifica. In particolar modo, l’Agenzia per la sicurezza interna (ISA), un raggruppamento di gruppi armati sotto la supervisione della LAAF, avrebbe arrestato arbitrariamente almeno nove manifestanti pacifici e un giornalista dopo aver partecipato a una manifestazione a Sirte dove si chiedeva alla comunità internazionale e alle autorità locali il diritto a un risarcimento alle vittime degli attacchi aerei della NATO durante il conflitto civile che ha portato alla caduta di Gheddafi.

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La detenzione arbitraria di questi manifestanti pacifici, che chiedevano giustizia e riparazione in relazione al conflitto armato del 2011, mostra quanto la LAAF e i gruppi armati affiliati siano intolleranti a qualsiasi attivismo indipendente. “La LAAF deve garantire immediatamente il rilascio di tutti coloro che sono detenuti semplicemente per aver esercitato i loro diritti di riunione e di espressione pacifica”, ha affermato Diana Eltahawy, vicedirettore per il Medio Oriente e il Nord Africa di Amnesty International.

Fonti locali hanno riferito ad Amnesty International come uomini armati dell’ISA abbiano sequestrato persone dalle case e da luoghi pubblici, picchiandoli e portandoli su auto non contrassegnate. L’ISA ha rilasciato un detenuto pochi giorni dopo la protesta, adducendo motivi di salute. Ali al-Refawi, un giornalista che stava seguendo la protesta per il  canale televisivo libico 218, è tra quelli attualmente detenuti. È stato arrestato da uomini armati il ​​26 marzo e portato in un luogo sconosciuto.

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