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Gommalacca Teatro di Potenza in residenza a Trieste con il progetto “Supernove”

I laboratori di co-creazione dello spettacolo divulgativo multimediale che celebra l’impegno delle donne nella scienza hanno coinvolto alcuni studenti del locale Liceo Petrarca

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Prosegue il viaggio di “Supernove”, progetto divulgativo multimediale della compagnia Gommalacca Teatro di Potenza che celebra l’impegno delle donne nella scienza. Nell’ambito del festival urbano multimediale InVisible Cities, in programma il prossimo giugno e incentrato sul dialogo tra arti performative, linguaggi digitali e spazi urbani, dal 27 al 29 aprile scorsi la compagnia è stata impegnata in una residenza artistica nella città di Trieste, realizzando dei laboratori multimediali con gli studenti di una classe del Liceo “Francesco Petrarca” per raccogliere nuove storie e visioni.

Ideato da Carlotta Vitale, attrice e direttrice artistica di Gommalacca Teatro, e curato con Miranda Masini e Lavinia Molinari, giovani allieve dei laboratori di ricerca scenica della compagnia, con drammaturgia multimediale e direzione creativa di Andrea Ciommiento, “Supernove” si presenta come il risultato performativo del progetto “Interviste alle SuperNòve”, vincitore del bando Wiki Teatro Libero 2020 di Wikimedia Italia.

Il lungo processo di co-ricerca, studio e scrittura alla base di “Supernove” ha preso il via a gennaio del 2021 con una serie di interviste, realizzate con l’utilizzo dei social network, a donne attive in tutto il mondo nel campo scientifico. I contenuti raccolti durante la ricerca sono stati rielaborati in modalità interattiva dal drammaturgo Andrea Ciommiento, esperto di creazione performativa e mediazione artistica, con il coinvolgimento di vari gruppi di ragazzi e ragazze tra i 13 e i 18 anni, che hanno avuto modo di narrarsi collettivamente attraverso smartphone, tablet e applicazioni.

Il lavoro svolto con gli allievi del Liceo Petrarca di Trieste è servito per portare nuova linfa a “Supernove”, in quanto spettacolo in continua espansione, basato sul concetto di co-creazione dal basso, che prevede l’utilizzo di strumenti teatrali insieme a metodologie derivate dalle scienze sociali. In un contesto particolarmente evocativo come Trieste, città profondamente legata a Margherita Hack, i ragazzi partecipanti al laboratorio di creazione multimediale, dopo alcune settimane di lavoro da remoto, sono stati coinvolti “dal vivo” in esercizi creativi di narrazione focalizzati sui temi dello spettacolo: la diffusione della conoscenza libera e accessibile, il contributo delle donne al progresso culturale e scientifico in particolare, le domande che l’universo femminile si pone sula parità di genere nello studio e nel lavoro.

Partendo dalle nove donne più importanti nel mondo Open Source di Linux e passando dalle storie di donne impegnate nell’ambito delle discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), lo spettacolo “Supernove” compie un’esplorazione emotiva nella vita di una ideale ragazza che sogna di diventare una ricercatrice e nelle diverse fasi di consapevolezza del suo percorso, sviluppando una narrazione multimediale attraverso tre postazioni video, tre performer e tre storie intrecciate tra loro.

“Supernove” ha avuto un pre-debutto lo scorso 24 settembre all’Istituto di metodologie per l’analisi ambientale del Cnr di Tito, in occasione della Notte Europea dei Ricercatori. Il 28 e 29 ottobre è stato presentato a Mantova all’interno del programma di Segni New Generations Festival nella categoria “spettacoli sperimentali e tecnologici”, mentre il 25 novembre è andato in scena presso il Castello “Del Balzo-Orsini” di Venosa, per la prima edizione di Basilicata Wiki Fest / Festival della conoscenza aperta.

 

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