DONNE DI MAFIA
Storia di un digiuno lungo trent’anni, per non perdere il vizio della memoria
Di Massimo Roberto Beato.
Regia Jacopo Bezzi.
Regista assistente Federico Malvaldi.
Con Monica Belardinelli, Virginia Bonacini, Sara Meoni e Veronica Rivolta.
Dal 23 al 26 maggio
Teatro Spazio 18b
Per celebrare il trentennale delle stragi di mafia e mantenerne vivo il ricordo, dal 23 al 26 maggio va in scena allo Spazio 18B, DONNE DI MAFIA di Massimo Roberto Beato con la regia di Jacopo Bezzi. Lo spettacolo prende vita da uno spunto importante e decisivo un momento che segnò e lasciò un ricordo indelebile nella memoria collettiva: il digiuno contro la mafia in quella lunga e dolorosa estate del 1992 a Palermo, che vide protagoniste le donne palermitane in uno scatto di sdegno, di volontà di affermazione, in una città assediata, in una Sicilia sgomenta. Il testo ripercorre in maniera precisa i fatti di quei mesi di trent’anni fa, attraverso gli occhi e le gesta di quattro donne di Palermo prese a campione per narrare e teatralizzare ciò che accade in piazza e nelle vite di questa storica ribellione alla mafia. In una contaminazione tra video e teatro, voci registrate e testimonianze originali, l’azione centrale del testo prende l’abbrivio dall’uccisione del giudice Paolo Borsellino il 19 luglio 1992 a neanche due mesi da quella del collega Giovanni Falcone, con la nascita del gruppo delle donne del digiuno che si riunirono in un presidio a piazza Castelnuovo dal 22 luglio al 23 agosto del 1992. Importante l’innesto in maniera estemporanea di piccole istantanee di vita personale, per raccontare le diverse e variegate tipologie di donne che hanno preso parte alla protesta, per recuperare l’importanza della memoria e l’autocoscienza di sé perché la mafia è dentro ognuno di noi.
“Ho fame di giustizia digiuno contro la mafia. Il silenzio è complicità, l’indifferenza è complicità. Forse se ognuno prova a cambiare, forse ce la faremo.”