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IO ED ELENA

di Donatella Busini
diretto e interpretato da Mauro Toscanelli e Bruno Petrosino
produzione IPAZIA Production

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con il contributo artistico di QUINCE
 costumi di Emanuele Zito

In prima assoluta
da giovedì 26 a sabato 28 maggio 2022 ore 21
domenica 29 maggio ore 18
Teatro Lo Spazio – Rom
a

Debutta in prima assoluta al Teatro lo Spazio, dal 26 al 29 maggio, IO ED ELENA, spettacolo di Donatella Busini, diretto da Mauro Toscanelli e Bruno Petrosino.

Due donne, una madre ed una figlia affetta da gravi disturbi psichiatrici.
Diversamente uguali, vicine nella solitudine con cui l’esistenza e la malattia le hanno portate a convivere.
Una solitudine fronteggiata in modi totalmente differenti così come lo sono le loro personalità.
Rabbia, indulgenza, desiderio di compiacere, recriminazione, rifiuto, paura: un rapporto tra donne difficile da sostenere per entrambe. Ma un rapporto d’amore.
Violento, cupo, tagliente, sfibrante, esasperato ed esasperante come solo gli amori veri possono essere.
Questo rapporto, così crudelmente realistico tra una donna e la figlia psicotica, è raccontato in un contesto surreale in cui aleggia l’anima pulsante di un personaggio letterario discusso e spesso incompreso quale quello di Blanche Dubois, protagonista del testo “Un tram che si chiama desiderio” di T. Williams. Il respiro e lo spirito di Blanche sono elementi comuni alle protagoniste e si insinuano nelle loro parole ed azioni.


“Io ed Elena” è un dramma che vede due personaggi femminili vomitarsi addosso rancori e paure mai sopite: l’inesorabile invecchiare di Giovanna (la madre) che la conduce alla ricerca maniacale di conferme da parte di un uomo ideale, e la follia conclamata quanto lucida di Elena (la figlia) che dialoga con il suo alter ego Blanche. In questa osmosi continuativa di rimpalli tra le due (o, si potrebbe dire, le tre) vi è il contraccolpo doloroso reciproco che ne deriva.

L’incanto è il fulcro attorno a cui ruota la ricerca di madre e figlia; un incanto che si ricollega idealmente al desiderio sessuale della protagonista di Williams.

Pur essendo una drammaturgia tutta al femminile, il testo rimanda continuamente a figure maschili, le quali sono a volte idealizzate, a volte evocate in quanto personaggi del doloroso passato o del torbido presente di Giovanna. L’idea di far interpretare le due protagoniste a due uomini deriva proprio dal corto circuito che si intende provocare sulla scena.

Un dramma dove la musica e il Teatro nel Teatro danno la dimensione di fluidità in cui agiscono la follia e la disperazione, fino al parto finale in cui la Consapevolezza viene alla luce.

Un omaggio alle donne diverse e lontane dagli stereotipi.

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

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