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Mentre le città iraniane insorgono contro i mullah criminali e saccheggiatori e protestano contro i prezzi elevati, la povertà e l’inflazione, il fascismo religioso al potere sta usando la visita di 12 giorni e le vergognose osservazioni di Alena Douhan, professoressa dell’Università statale bielorussa e relatrice speciale delle Nazioni Unite sulle sanzioni , per coprire la sistematica corruzione statale, i furti astronomici e le appropriazioni indebite da parte dei leader del regime e dei loro familiari e lo spreco della ricchezza del Paese in progetti nucleari e missilistici non patriottici e politiche belliche. La visita e le dichiarazioni vergognose aprono anche la strada al regime per aggirare le sanzioni.
La signora Douhan, nota per i suoi legami con i violatori dei diritti umani, è stata accolta dal regime clericale, mentre i relatori speciali delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Iran non sono mai stati autorizzati a visitare il Paese in 26 anni. Nelle sue spregevoli osservazioni, che mascheravano il furto e il saccheggio da parte dei mullah, ha incolpato le sanzioni per i problemi economici del popolo iraniano e ne ha sollecitato la revoca. Secondo l’agenzia di stampa Tasnim, affiliata alla Forza Quds, il 18 maggio la relatrice ha affermato che “le azioni dell’Iran avevano ridotto gli effetti negativi diretti delle sanzioni sui diritti umani”. Le sue osservazioni ricordano il tradimento dei diritti umani in seguito al massacro di prigionieri politici nel 1988, quando il regime approfittò della visita in Iran del Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani.
Non sorprende che i più famigerati media del regime abbiano accolto con favore la visita e le osservazioni della signora Douhan: la Fars (l’agenzia di stampa affiliata all’IRGC), la Tasnim, la Mizan (l’agenzia della magistratura criminale), la Mehr (l’agenzia affiliata al ministero dell’Intelligence), la radio e televisione di Stato, così come il quotidiano Kayhan, portavoce di Khamenei. La Douhan ha incontrato le autorità del regime negli stessi giorni in cui le forze repressive massacravano manifestanti anti-regime, ferendone e arrestandone molti.
Lei ha espresso simpatia per i pazienti e ha mostrato preoccupazione per l’alto costo e la carenza di medicinali, ma il monopolio sulla produzione e sull’importazione di medicinali è nelle mani della fondazione di saccheggio chiamata “Esecuzione dell’Ordine dell’Imam Khomeini”, il cui intero patrimonio, per un totale di 100 miliardi di dollari, è stato rubato al popolo iraniano. Non è chiaro il motivo per cui la Douhan non ha espresso simpatia per le 550.000 vittime del Coronavirus, la maggior parte delle quali è morta perché Khamenei ha vietato l’importazione di vaccini.
Il popolo iraniano soffre la fame e la mancanza di medicine, mentre il budget dell’IRGC (il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica) è aumentato del 240% solo nell’ultimo anno fiscale (l’anno 1401 secondo il calendario persiano). Inoltre, Khamenei ha stanziato per le forze di sicurezza dal National Sovereign Fund oltre 5,5 miliardi di euro, la maggior parte dei quali va all’IRGC. Nello stesso anno, il regime ha aumentato del 56 per cento il budget statale per la radio e la televisione, che fanno parte della macchina della propaganda e della repressione. Ridurre alla fame e privare le persone dei servizi medici è una politica deliberata e un grave crimine del regime, sul quale la relatrice è rimasta in silenzio.
L’esperienza ha mostrato che la revoca delle sanzioni tra il 2015 e il 2018 non ha cambiato i mezzi di sussistenza della popolazione e ha solo alimentato la macchina del terrore e della criminalità del regime all’interno e all’esterno del Paese. Per questo motivo, durante le rivolte, gli iraniani hanno gridato: “Il nostro nemico è proprio qui. Mentono dicendo che è l’America”.
La Resistenza iraniana esorta le Nazioni Unite a impedire che la dittatura medievale che governa l’Iran sfrutti le agenzie, i relatori e i meccanismi delle Nazioni Unite per giustificare i suoi crimini contro il popolo iraniano. Le Nazioni Unite devono ritenere Khamenei e Raisi responsabili del massacro dei manifestanti durante la rivolta del 2019 e dell’abbattimento deliberato dell’aereo di linea ucraino nel gennaio 2020.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (CNRI)
21 maggio 2022

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