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26 maggio 2022, Acquario Civico di Milano – giornata internazionale dedicata alla Bioeconomia. Agromatrici del Gruppo Fratelli Visconti (capofila progetto) e Acqua e Sole del Gruppo Neorisorse, in collaborazione con il Consorzio Italbiotec, il Cluster Lombardo della Chimica Verde LGCA e il Cluster LE2C, hanno promosso ed organizzato un convegno volto a presentare i risultati dello studio inerente l’Attività di valutazione della tossicità di suoli fertilizzati e relative matrici fertilizzanti, condotto dal Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II  e dal Gruppo Ricicla Lab. Dell’Università degli Studi di Milano, nell’ambito del progetto BIOMASS-HUB, e co-finanziatodalla“Call Hub Ricerca ed Innovazione” di Regione Lombardia, nonché a far dialogare tra loro i diversi stakeholder sul tema dell’autonomia alimentare e della sostenibilità ambientale dei fanghi biologici di depurazione.

 

(30-05-2022) Le ultime crisi globali, da quella finanziaria del 2008 a quella pandemica del 2020-2021, ma soprattutto l’attuale conflitto russo-ucraino, ripropongono infatti con forza all’attenzione dell’opinione pubblica e dei decisori di tutto il mondo il tema dell’autosufficienza alimentare, intesa come autonomia e controllo nazionale delle risorse. Il tema ha profonde implicazioni economiche, politiche e sociali, ma anche di sostenibilità e responsabilità ambientali.

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In questo scenario così complesso ed in rapida evoluzione, il costante progresso scientifico ha per di più portato ad una maggiore attenzione per i potenziali effetti tossicologici derivanti dall’impiego in agricoltura di matrici fertilizzanti al fine di garantire il corretto recupero di nutrienti e sostanza organica in una logica di promozione dell’economia circolare in agricoltura. Nonostante tali matrici fertilizzanti impiegate vengano già oggi sottoposte, costantemente, ad analisi di laboratorio, al fine di valutare il rispetto dei limiti di concentrazione delle sostanze inquinanti, così come previsto dalla normativa vigente, la ricerca condotta nell’ambito del progetto BIOMASS-Hub, si presenta come la prima ricerca scientifica che valuta l’effetto eco-tossicologico di un ampio ventaglio di matrici, comunemente utilizzate sui suoli, come fertilizzati organici, urea, compost da umido, digestati zootecnici e da fanghi, reflui suini, gesso di defecazione, Fango R10.

Lo studio si inserisce appunto nel più ampio progetto BiomassHub – BIOMetano per unA Società Sostenibile: sviluppo di un Laboratorio Italiano di Circular Economy dal biometano, uno dei 33 progetti ad altissimo tasso d’innovazione vincitori del bando di Regione Lombardia “Call Hub Ricerca e Innovazione” che prevede la creazione di una bioraffineria per la produzione integrata di biocombustibili, biometano, energia, fertilizzanti e biomateriali.  Un concreto esempio di HUB Tecnologico Integrato, in cui soggetti pubblico-privati con know-how, expertise e tecnologie complementari tra loro e che possono assicurare forti ricadute sul piano economico/sociale/ambientale, collaborano per la creazione e lo sviluppo di impianti tecnologici e biotecnologici altamente evoluti e competitivi, valorizzando il biometano e gli scarti della sua produzione in un’ottica di economia circolare.

L’incontro, moderato da Jacopo Giliberto – il Sole 24 ORE, ha previsto una sessione introduttiva dedicata alle politiche regionali per la sostenibilità ambientale con l’Assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia – Raffaele Cattaneo, nonché la presentazione dei risultati della nuova campagna di controllo straordinaria sull’attività di recupero dei fanghi in agricoltura con Anna Betto – Dirigente del Settore Tutela Ambientale, Promozione del Territorio e Sostenibilità della Provincia di Pavia.

A seguire la divulgazione degli esiti dell’importante Studio sull’eco-tossicità di suoli fertilizzati e relative matrici a confronto con il Prof. Marco Guida Professore Ordinario presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II che nel merito ha dichiarato : “Alla luce dei dati biologici ed eco-tossicologici ottenuti con le sperimentazioni effettuate presso il nostro dipartimento, si può affermare che l’utilizzo delle matrici fertilizzanti di origine biologica possono considerarsi, alle concentrazioni d’uso applicate, al di sotto di un rischio ambientale apprezzabile.”

Chiude la prima parte del Convegno dedicato ai temi della sostenibilità dei fanghi biologici recuperati in agricoltura il Prof. Fabrizio Adani Professore Ordinario presso l’Università degli Studi di Milano che ha intrattenuto i convenuti sul tema Fanghi ed Economia Circolare. “ Il recupero dei nutrienti e della sostanza organica dalle biomasse è prioritario per la sostenibilità delle produzioni agricole e la sostituzione dei concimi chimici di sintesi, se avviene in un contesto di Economia Circolare, ovvero, di proposta di modelli che vadano oltre il semplice riciclo di materia”, dichiara Adani.

La seconda sessione del Convegno è stata dedicata invece al confronto fra gli stakeholder e si è aperta con l’intervista del Professor Stefano Masini Capo Area Ambiente di Coldiretti e del Vice Presidente Nazionale di Confagricoltura Matteo Lasagna sui temi attualissimi dell’autonomia alimentare e dell’agricoltura circolare, per proseguire con il dialogo – opinioni a confronto – sulle tematiche più specifiche dell’ innovazione e della sostenibilità con la Coordinatrice  del Settore Acque di Utilitalia –  Tania Tellini, il Responsabile del Reparto Suolo e Rifiuti ISS Roma – Eleonora Beccaloni, il Dirigente ARPA Lombardia – Sergio Padovani, il Responsabile Scientifico di Legambiente Lombardia – Damiano Di Simine e Giuseppe Croce – Agronomo, cda Ordine degli Agronomi e Forestali della Lombardia.

I promotori del Convegno Gianmaria Visconti, CEO del Gruppo Visconti e Francesco Natta, CEO Gruppo Neorisorse hanno dichiarato altresì: “L’importante contributo scientifico che è stato presentato oggi, frutto dello sforzo congiunto fra pubblico e privato, voluto fortemente in questi anni da Regione Lombardia, ha fatto più chiarezza sul tema della sostenibilità del recupero della sostanza organica nei suoli, di cui i fanghi biologici di depurazione sono ricchi. I cambiamenti climatici in atto e l’obbiettivo di una sempre più urgente autosufficienza alimentare e di materie prime, impongono una forte presa di coscienza dell’importanza di tale attività, che deve essere condotta con la massima cura ed attenzione, a vantaggio dell’intera collettività”.

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