Dati Istat. Paolo Capone, Leader UGL: “Preoccupa rallentamento del Pil e aumento inflazione”
“È allarmante il quadro delineato dall’Istat che taglia le stime di crescita per l’economia italiana nel 2022 al +2,8% e al +1,9% nel 2023. Un rallentamento dovuto, principalmente, alle conseguenze dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Impressiona, in particolare, la progressiva crescita dell’inflazione che ha raggiunto il +6,9% nel mese di maggio a causa dell’incremento dei prezzi energetici (+42,2% a maggio) e dei beni alimentari (+7,1%). Preoccupano, peraltro, le prospettive per i prossimi mesi caratterizzate da elevati rischi al ribasso e da possibili flessioni del commercio internazionale con riflessi sui consumi delle famiglie. Urgono, pertanto, misure di carattere espansivo e nuovi investimenti ad alto moltiplicatore del Pil per scongiurare il rischio recessione. La crescita nel biennio di previsione sarà determinata prevalentemente dal contributo della domanda interna mentre la domanda estera segnerà un calo netto. Un dato, quest’ultimo, che deve far riflettere sulla necessità di realizzare politiche a sostegno dei redditi e sull’importanza di garantire una rapida ed effettiva attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito ai dati Istat sulle prospettive dell’economia italiana per il 2022-2023.